Chiesa del Santissimo Salvatore (Paternò)

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Chiesa del Santissimo Salvatore
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàPaternò
Coordinate37°34′07.63″N 14°54′15.74″E / 37.568785°N 14.904372°E37.568785; 14.904372
Religionecattolica
TitolareGesù
Arcidiocesi Catania
Inizio costruzioneXVII secolo
CompletamentoXIX secolo

La Chiesa del Santissimo Salvatore è un luogo di culto cattolico sito in Paternò, in provincia di Catania.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'erezione dell'edificio avvenne intorno alla prima metà del XVII secolo, nella parte bassa di Paternò, più precisamente nell'area orientale.[1] La chiesa fu fondata per opera della Congregazione del Santissimo Salvatore, che nel 1632 ottenne dalla Arcidiocesi di Catania la licenza di poter celebrare una o più messe davanti all'altare in cui è esposto il quadro della Purificazione.[1] Dopo il 1790, grazie alle donazioni fatte dai fedeli, la chiesa fu sottoposta a restaurazione, e completata verso la seconda metà del XIX secolo, ricevette la benedizione.[1][2][3]

Nel 1873, vi si insediarono i frati francescani provenienti dal monastero situato sul colle, confiscato dallo Stato con le leggi eversive del 1866.[1] Nel medesimo anno la chiesa fu elevata a Vicaria Curata, e fu retta dai Conventuali francescani fino al 1904.[1][4] La chiesa del Santissimo Salvatore divenne succursale della Chiesa Madre di Paternò a seguito di richiesta fatta il 23 aprile 1875 dal rettore Frate Salvatore Milici al monsignor Giuseppe Benedetto Dusmet, arcivescovo di Catania.[1]

Divenuta chiesa autonoma nel 1927, fu elevata a parrocchia nel 1954.[1][4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa del Santissimo Salvatore sorge nella parte nordorientale del centro storico di Paternò, a ridosso della parte moderna, e dà il nome al quartiere in cui è posizionata.

Il prospetto della chiesa, a capanna descritta da lesene, di stile neoclassico, è molto semplice e presenta un portale d'ingresso rettangolare con bordi in pietra lavica, ed una finestra che lo sovrasta.[4] L'edificio si compone di un'unica aula ottagonale coperta a volta con presbiterio absidato e vestibolo.[1][4] Gli interni sono arredati e decorati, e l'altare principale che in origine era in legno intarsiato, con le restaurazioni del tempio effettuate nel 1965 con il contributo del commendatore Michelangelo Virgillito, venne ricostruito in marmo.[1][4] Ci sono quattro altari secondari, posizionati due per lato: il primo altare a destra ospita al suo interno la statua lignea di Sant'Antonio di Padova, portata dal vecchio convento francescano sulla collina dopo il crollo del tetto nel 1904; il secondo altare a destra è dedicato alla Madonna delle Grazie; il primo altare a sinistra è dedicato alle Anime del Purgatorio; il secondo altare a sinistra al Santissimo Crocifisso.[1]

Il campanile, presente sul lato destro, contiene due campane grandi e due campane piccole, risalenti ai secoli XVIII-XIX.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k B. Conti, La chiesa del SS. Salvatore di Paternò è sorta per i Conventuali Francescani, in La Gazzetta dell'Etna, 27 febbraio 1984, p. 3.
  2. ^ Paternò perla del Simeto (PDF), su terredipaterno.it. URL consultato il 09-10-2019 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2019).
  3. ^ G. Di Marzo, Dizionario topografico della Sicilia di Vito Amico, vol. 2, Tipografia Morvillo, 1856, nota 1, p. 332.
  4. ^ a b c d e Chiesa del Santissimo Salvatore <Paternò>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 14-04-2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • V. Fallica, G. Parisi, La Chiesa del SS. Salvatore di Paternò, Paternò, 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]