Charpentieria itala

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Charpentieria itala
Esemplare fotografato a Piazzo (Trentino-Alto Adige)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Classe Gastropoda
Sottoclasse Heterobranchia
Infraclasse Euthyneura
Subterclasse Tectipleura
Superordine Eupulmonata
Ordine Stylommatophora
Sottordine Helicina
Infraordine Clausilioidei
Superfamiglia Clausilioidea
Famiglia Clausiliidae
Sottofamiglia Alopiinae
Tribù Delimini
Genere Charpentieria
Specie C. itala
Nomenclatura binomiale
Charpentieria itala
(G. von Martens, 1824)
Sinonimi

Charpentieria clavata
(Rossmässler, 1836)
Clausilia itala
G. von Martens, 1824
Delima itala
(G. v. Martens, 1824)[1][2][3]

Areale

Areale noto al 2012

Charpentieria itala (G. von Martens, 1824) è un gasteropode terrestre della famiglia dei Clausilidi[1][2][3][4][5][6].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'animale è di colore marroncino o nero, variabile localmente. La conchiglia è marrone e liscia, striata o costata; i punti di giuntura della spirale sono spesso più chiari e in genere segnati da papille bianche[6]. Mediamente raggiunge i 14-23x3-5 mm, dimensioni che possono cambiare di zona in zona[6].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di alghe e licheni che crescono sulle superfici rigide[6]. Il ciclo vitale è sconosciuto: le uova, che sono state osservate, sono ovali, di circa 2x2,5 mm[6].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Charpentieria itala albopustulata
Charpentieria itala nigra

La specie comprende diverse sottospecie, che sono state definite tradizionalmente sulla base di pochi caratteri morfologici[6]; la lista comprende le seguenti[2][3][4][5]:

  • Charpentieria itala albopustulata (De Cristofori & Jan, 1832)
  • Charpentieria itala allatollae (Käufel, 1928)
  • Charpentieria itala baldensis (Charpentier, 1852)
  • Charpentieria itala braunii (Rossmässler, 1836)
  • Charpentieria itala itala (G. v. Martens, 1824)
  • Charpentieria itala latestriata (Küster, 1850)
  • Charpentieria itala leccoensis (Saint-Simon, 1848)
  • Charpentieria itala nigra Issel, 1866
  • Charpentieria itala punctata (Michaud, 1831)
  • Charpentieria itala rubiginea (Rossmässler, 1836)
  • Charpentieria itala serravalensis (H. Nordsieck, 1963)

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è nativa, e ampiamente documentata, dell'Italia continentale (Alpi meridionali e Appennini settentrionali), della Francia sudorientale e della Svizzera meridionale (Ticino); è stata inoltre introdotta, forse tramite le coltivazioni di viti, in vari siti dell'Europa centrale, fra cui l'Austria e la Germania[1][3][6].

Riguardo al suo habitat, può essere rinvenuta frequentemente su rocce o vecchi muri di pietra, spesso all'interno di insediamenti umani, e meno spesso nelle foreste decidue, nei ceppi e fra le foglie cadute[1][6]. In Svizzera è stata rinvenuta a un'altitudine di 1700 mslm[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Prié, V., Charpentieria itala, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c (EN) Charpentieria itala, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 7 agosto 2020.
  3. ^ a b c d (EN) Charpentieria (Charpentieria) itala (G. von Martens, 1824), su Fauna europaea. URL consultato il 29 maggio 2018.
  4. ^ a b (EN) Charpentieria itala (G. von Martens, 1824), su Catalogue of Life. URL consultato il 29 maggio 2018.
  5. ^ a b (EN) Charpentieria itala (G. von Martens, 1824), su BioLib.cz. URL consultato il 29 maggio 2018.
  6. ^ a b c d e f g h i (EN) Charpentieria itala (Martens, 1824), su AnimalBase. URL consultato il 29 maggio 2018.

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