Charmosyna pulchella

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Lorichetto fatato
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Psittaciformes
Famiglia Psittaculidae
Sottofamiglia Psittaculinae
Tribù Loriini
Genere Charmosyna
Specie C. pulchella
Nomenclatura binomiale
Charmosyna pulchella
Gray, 1859

Il lorichetto fatato (Charmosyna pulchella Gray, 1859) è un uccello della famiglia degli Psittaculidi.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lorichetto dalla colorazione base verde nelle parti superiori, rossa in quelle inferiori, si presenta con due sottospecie molto simili: C. p. pulchella e C. p. rothschildi (che ha colorazione generale più scura, un collare verde macchiettato di giallo sul petto molto evidente, e la macchia nera del capo più accentuata). Si presenta con testa, parti inferiori e punta della coda rossi, macchia nera sulla nuca, striatura gialla sul petto con leggera banda verde sottostante, groppone blu, sopraccoda, ali e calze verdi. C'è un certo dimorfismo sessuale: la femmina ha una macchia gialla sul groppone. Gli immaturi hanno il petto scagliato di verde, becco e iride bruni. Ha taglia attorno ai 18 cm.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Vive in Nuova Guinea dove è abbastanza numeroso; come molti uccelli di montagna si adatta male alla cattività e infatti in questa condizione è raro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Abita le foreste di montagna tra gli 800 e i 2000 metri, dove si muove in coppie o in piccoli gruppi alla ricerca di alberi fioriti dove nutrirsi. Ha volo veloce e diretto. Il periodo riproduttivo va da dicembre a gennaio, ma Rand riporta di due femmine deponenti ancora in aprile; le uova sono 2 e vengono covate da entrambi i membri della coppia per 25 giorni; i piccoli si involano a circa 2 mesi dalla schiusa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Psittaculidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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