Charles Spencer-Churchill (politico)

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Litografia rappresentante Charles Spencer-Churchill con il fratello maggiore George, conte di Sunderland

Charles Spencer-Churchill (3 dicembre 179428 aprile 1840) è stato un nobile e politico britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio cadetto di George Spencer-Churchill, V duca di Marlborough e di lady Susan Stewart, figlia del VII conte di Galloway, come il padre la sua vita fu dominata dai problemi finanziari. Durante le Guerre napoleoniche servì nell'esercito e partecipò alla campagna peninsulare e alla successiva invasione della Francia.

Entrato in Parlamento nel 1818 in due successive elezioni rimase ancor più indebitato, per questo non si ricandidò più due anni dopo[1]. Rimasto fuori dalla Camera, per far fronte ai creditori si spostò, come già il padre, verso i Tories di Lord Liverpool.

Nello stesso periodo tentò anche di ottenere un brevetto di maggiore nell'esercito, contando sull'appoggio del Duca di Wellington, ma anche in questo caso, nonostante i ripetuti tentativi, non ottenne nulla[1].

Durante un soggiorno a Parigi nel 1819 attirò l'attenzione di una ricca vedova, Mrs Trelawny Brereton, che sperava di fargli sposare la figlia Charlotte. Sempre più pressato dai creditori, Lord Charles si vide anche incalzato dall'aspirante suocera, la quale gli promise di pagare tutti i suoi debiti, oltre a garantire alla figlia una rendita annua di 400 sterline, in cambio del matrimonio. Egli tuttavia rifiutò l'accordo, giudicandolo inaccettabile; inoltre, nello stesso periodo la madre permise agli amministratori del trust che gestiva il patrimonio Marlborough di pagare una parte dei debiti di Charles[1]. Infine, poco prima dell'udienza di bancarotta, il duca di Wellington riuscì, nel 1824 a far ottenere a Lord Charles il grado di capitano nel 75º fanteria.

Nelle elezioni per Woodstock nel 1826 Charles si schierò con il fratello Lord Blandford per riaffermare l'egemonia della famiglia nella zona, partecipando addirittura a risse con gli oppositori per le strade.

Nell'agosto del 1827 si sposò con Ethlered Catherine Bennet, figlia di una parlamentare del Wiltshire, John Bennet[1].

Riuscì infine a rientrare in Parlamento con il fratello nel 1830, schierandosi all'opposizione contro l'emancipazione dei cattolici. Negli anni successivi si segnalò,a differenza del fratello, come strenuo oppositore del progetto di riforma parlamentare di Lord Grey, che ambiva a sottrarre i seggi parlamentari all'influenza delle grandi famiglie, residenti nella campagna, in favore delle nascenti città industriali. Dopo che il progetto divenne legge con il Reforma Act del 1832, Lord Charles lasciò il seggio di Woodstock, ridotto a un solo rappresentante, al fratello Blandford.[1]

Ritornò alla Camera, sempre per Woodstock, nel 1835, ma fu sconfitto due anni più tardi. Rimasto vedovo nel 1839 morì infine l'anno seguente[1].

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dalla moglie aveva avuto cinque figli, due femmine e tre maschi:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Charles Spencer, III duca di Marlborough Charles Spencer, III conte di Sunderland  
 
lady Anne Churchill  
George Spencer, IV duca di Marlborough  
hon. Elisabetta Trevor Thomas Trevor, II barone Trevor  
 
Elizabeth Burrell  
George Spencer-Churchill, V duca di Marlborough  
John Russell, IV duca di Bedford Wriothesley Russell, II duca di Bedford  
 
Elizabeth Howland  
lady Caroline Russell  
lady Gertrude Leveson-Gower John Leveson-Gower, I conte Gower  
 
lady Evelyn Pierrepont  
lord Charles Spencer-Churchill  
Alexander Stewart, VI conte di Galloway James Stewart, V conte di Galloway  
 
lady Catherine Montgomerie  
John Stewart, VII conte di Galloway  
lady Catherine Cochrane John Cochrane, IV conte di Dundonald  
 
lady Anne Murray  
lady Susan Stewart  
sir James Dashwood, II baronetto Robert Dashwood  
 
Dorothy Read  
Anne Dashwood  
Elizabeth Spencer Edward Spencer  
 
Anne Baker  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • J. H. Round, Studies in Peerage and Family History, London, A. Constable and Company, 1901.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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