Centrale del latte di Genova

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Centrale del latte di Genova
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
Indirizzopiazza Fulcieri Paolucci De Calboli 1
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1929-1934
Inaugurazione1935
Stilearchitettura industriale, razionalismo italiano
Realizzazione
ArchitettoRobaldo Morozzo della Rocca
Proprietarioprivato

La Centrale del latte di Genova è stata un'azienda casearia italiana con sede a Genova, nell'area di Fegino.

La sede è situata in piazza Fulcieri Paolucci De Calboli, nel quartiere di Rivarolo. Lo stabilimento è sottoposto a vincolo di tutela da parte della soprintendenza dal 2001, e rappesenta un significativo esempio di architettura industriale.[1][2]

Lo stabilimento della Centrale del latte di Genova fu costruito fra il 1929 e il 1934 su progetto dell'architetto Robaldo Morozzo della Rocca.[1] L'inaugurazione si ebbe nel giugno 1935, e fu reso operativo grazie al consorzio fra alcune cooperative di produttori di latte e allevatori, in particolare aderenti alla Cooperativa Latterie Riunite Genovesi.[3][4] Del primo consiglio di amministrazione fecero parte numerose personalità dell'epoca: presidente fu l'onorevole Francesco Casareto; vicepresidenti il cavaliere Achille Malcovati e l'agronomo Giuseppe De Filippi; amministratori delegati il grande ufficiale Angelo Ferrari e il cavaliere Paolo Manzini.[5]

Durante la seconda guerra mondiale, l'approvvigionamento di latte in tutto il territorio del capoluogo fu affidato in forma esclusiva alla Società anonima Centrale del latte di Genova, eccetto una piccola area periferica, con una quantità media giornaliera di latte pastorizzato dalla centrale di 919 ettolitri, dei quali 661 importati e 257 prodotti localmente.[6]

L'impresa vide il massimo della produzione in particolare a partire dal secondo dopoguerra, con il marchio Latte ORO, che dagli anni 1960 divenne il principale marchio di latte consumato nel capoluogo.[4] Specializzata nella produzione e pastorizzazione di latte, burro, panna, yogurt, formaggi e succhi di frutta, fu per anni anche meta di visite di formazione per i ragazzi delle scuole primarie liguri.[7][8]

Lungamente sotto gestione comunale, con vari marchi fra i quali Centrale del Latte e Amlat, nel 1992 il marchio fu acquisito da Parmalat,[9] poi in consorzio con Lactalis, e lanciò anche prodotti non strettamente casearei come il tè fresco prodotto in giornata.[9]

Dopo una contrazione delle vendite e una crisi amministrativa, la Centrale del latte di Genova terminò le attività nel 2012, a cui seguì anche una serie di vertenze sindacali, col licenziamento o ricollocamento di circa 60 lavoratori da parte dei francesi di Lactalis.[10][11] Alla fine del 2015 lo stabilimento fu venduto a una società immobiliare senza che negli anni successivi si sia, tuttavia, giunti a un riutilizzo industriale.[12][13] Nell'ottobre 2020 un ristorante ha aperto le attività in una piccola porzione dello stabilimento.[14][15][16] Da due ex-dipendenti della Centrale nacque nel 2008 la fabbrica di birra Maltus Faber, nei vicini locali di produzione della Birra Cervisia.[17][18]

Lo stabilimento, in ottimo stato di manutenzione, è sottoposto a vincolo di tutela da parte della soprintendenza dal 2001, e rappesenta un significativo esempio di architettura industriale, citato dalle riviste di architettura sin dall'epoca della sua edificazione.[19][1][2]

  1. ^ a b c Centrale del Latte di Genova, su Catalogo generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura.
  2. ^ a b Giulia Destefanis, Architettura industriale. L'esempio della Centrale del latte, in la Repubblica, 28 agosto 2012.
  3. ^ Attività cooperativa, in Sindacato e Corporazione, vol. 64, Ministero delle Corporazioni, 31 luglio 1935, p. 434.
  4. ^ a b Centrale del latte di Genova, su Polo del 900.
  5. ^ Centrale del Latte della Grande Genova, in Annuario Genovese, Fratelli Pagano, 1936-1937, p. 1047.
  6. ^ Mario Ragazzi, Igiene e sanità pubbliche a Genova nel 1941, in Genova. Rivista municipale, n. 7, luglio 1942, p. 35.
  7. ^ Stefano Bigazzi, L'Oro di Genova Centrale del latte, una fabbrica sulla tavola dei genovesi, in la Repubblica, 29 agosto 2012.
  8. ^ Guido Conforti, Genova. Una città visibile, Edizioni Gribaudo, 2003, p. 69, ISBN 9788858050569.
  9. ^ a b Luisa De Vettor, Parmalat lancia il tè di giornata, in ItaliaOggi, n. 182, 27 luglio 1995.
  10. ^ Centrale del latte, la chiusura è definitiva, in GenovaToday, 25 settembre 2012.
  11. ^ Centrale del latte: la chiusura nel giorno del 75esimo compleanno, in GenovaToday, 5 ottobre 2012.
  12. ^ Genova, ex Centrale del Latte: firma entro dicembre, in BusinessJorunalLiguria, 11 dicembre 2014.
  13. ^ Katia Bonchi, Fegino, tre anni e mezzo fa la chiusura della Centrale del latte: un dipendente su tre è rimasto senza lavoro, in Genova24, 11 aprile 2016.
  14. ^ Eloisa Moretti Clementi, Sulle ceneri della Centrale del Latte il primo ristorante di Fegino: «Un servizio che non c’era», in Il Secolo XIX, 20 ottobre 2020.
  15. ^ Genova, il bar che omaggia l'ex Centrale del latte, in Il Secolo XIX, 19 ottobre 2020.
  16. ^ Centrale del latte, 75 anni di storia, in la Repubblica, 22 aprile 2010.
  17. ^ Alberto Calderoni, Andrea Camaschella e Gabriele Navoni, Maltus Faber, in Turismo birrario. Nord-ovest, Edizioni LSWR, 2003, p. 167, ISBN 9791254910771.
  18. ^ Location, su Maltus Faber.
  19. ^ Centrale del latte della Grande Genova, in Case d'oggi. Genova e le Riviere, n. 6, Editrice La Casa, giugno 1939, pp. 25-27.
  • S. Repetto, La centrale del latte della città di Genova, in L'Italia Agricola, n. 72, 1935, pp. 823-828.
  • La Centrale del Latte della Grande Genova, in L'Industria italiana del freddo, vol. 9-11, Arti grafiche Pizzi e Pizio, 1934, p. 187.
  • Luisa De Vettor, Parmalat lancia il tè di giornata, in ItaliaOggi, n. 182, 27 luglio 1995.
  • Centrale del latte della Grande Genova, in Case d'oggi. Genova e le Riviere, n. 6, Editrice La Casa, giugno 1939, pp. 25-27.
  • Mario Del Guerra, Le centrali del latte: finalità e funzionamento, in L'Ingegnere. Rivista del sindacato nazionale fascista ingeneri, n. 8, Milano, Ulrico Hoepli Editore, 15 agosto 1939.

Collegamenti esterni

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