Cattedrale di Santa Maria Assunta (Asti)

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Cattedrale di Asti,dal"Theatrum Statuum Sabaudiae" del 1671, si noti il campanile di 7 piani

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo di Asti è una chiesa cattolica.È la chiesa più grande e più importante come espressione dell'architettura gotica in Piemonte.

Le origini

La tradizione vuole che la costruzione della Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo nasca dalla necessità di spostare all'interno del recinto murario di Asti la chiesa episcopale, sia per motivi di capienza che di origine protettiva, essendo la primitiva chiesa di San Secondo sorta sulla cripta del martire fuori le mura.

La storia

File:Portale pelletta.jpg
Antiporta Pelletta

È probabile che la prima costruzione della Cattedrale si aggiri intorno al V secolo - VI secolo, e potrebbe essere la conseguenza di un agglomerato di edifici abbattuti nella zona episcopale, i cui materiali furono riutilizzati per la nuova chiesa. Tra questi edifici è ancora presente la Chiesa di San Giovanni, utilizzata come edificio a funzione battesimale.
Verso l'anno 1070 l'edificio crollò, anche a seguito di un incendio fatto appiccare da Adelaide di Susa, suocera di Enrico IV e vedova successivamente di Ermanno di Svezia, di Enrico Aleramo e di Umberto Biancamano, per diatribe con i vescovi di Asti.

Quindi, nel 1095 la nuova cattedrale venne consacrata da Papa Urbano II, di passaggio a Asti e di ritorno da Clermont per predicare la prima crociata.

Lo stile di questa costruzione era quello romanico-lombardo a tre navate, coperta da una spaziosa galleria o Solana, in cui, secondo l'uso del tempo, si tenevano le adunanze del Consiglio Comunale e le assemblee deliberative.
Il campanile fu il primo che diede segni di cedimento; venne ricostruito nel 1266 a sette piani, più una guglia ottagonale, in stile romanico-lombardo, ed è quello tuttora esistente, anche se abbassato di un piano (come si vede nel Theatrum Statuum Sabaudiae del 1671).
Poco per volta venne ricostruita tutta la chiesa, con un progetto ardito ed imponente, iniziata sotto il vescovo Guido di Valperga, continuata con Arnaldo De Rosette e terminata da Baldracco Malabayla nel 1354.

La Cattedrale a tre navate è in stile gotico del periodo medio, cioè gotico lanceolato, con predominio della linea verticale con archi a sesto acuto, ad influenza francese. Il duca Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1711 la definì "un corpo superbo con una testa umile".

Verso il 1470, la Cattedrale si arricchì di un magnifico e grandioso portale laterale, in gotico fiorito; l'opera, dice la tradizione, fu finanziata dalle famiglie Pelletta (ghibellina) e Troya (guelfa), a sancire un accordo matrimoniale e forse economico tra le due parti, i cui stemmi figurano ancora oggi nell'antiporta. La fabbrica però, non ebbe solo migliorie nei secoli, ma subì anche ritocchi lesivi della primitiva integrità artistica, molte volte dettate dalle mode stilistiche del periodo.

Sono nate alcune cappelle barocche in contrasto stridente con la linea solenne ed elegante del gotico. Caduti i cordoni ogivali delle volte a crociera, smussati parecchi capitelli, ridotte o murate alcune finestre, e tutte le pareti laterali intonacate ed affrescate con decorazioni ridondanti barocche (1696).

Tutte le volte sono state affrescate dai milanesi Francesco Fabbrica, Pietro Antonio Pozzi, e dal bolognese Bocca con scene della Bibbia dal modesto valore artistico.

La parte absidale della chiesa, in origine più piccola, fu portata alle attuali proporzioni dall’architetto Bernardo Antonio Vittone, nel 1764, al tempo del vescovo Paolo Maurizio Caissotti, che riprese un progetto iniziato cinquant’anni prima dallo stesso vescovo Innocenzo Milliavacca.

Venne allora arretrato ed ampliato il coro con le due absidi laterali con tre nuove arcate di volta; nel nuovo presbiterio fu collocato il nuovo, grandioso altare centrale. La decorazione a fresco fu assegnata a Carlo Innocenzo Carloni di Scaria.

L'esterno

La facciata presenta tre rosoni sormontati da due oculi e da una finestra a crociera.
Lateralmente, il portale dei Pelletta presenta negli angolari statue di Santi, tra cui Girolamo, Pietro, Paolo e Biagio, tutti databili al tardo quattrocento.
Il campanile di stile romanico, risale al 1266 ed è stato ritoccato nel XVIII secolo. Sono presenti anche ruderi di un chiostro.

Portale Pelletta, statua di San Pietro
Portale Pelletta, statua di Maria Assunta
Portale Pelletta, statua di San Paolo

le opere

Lo stesso argomento in dettaglio: Arte astigiana.
  • La cappella dell’Epifania decorata dall’astigiano Gian Carlo Aliberti; sull’altare la statua in rame dorato raffigurante la Madonna Assunta, opera di un altro astigiano,lo scultore Giovanni Groppa.
  • La parte absidale della chiesa, il coro ligneo, opera del maestro artigiano Salario di Moncalvo, sostituisce l’antico coro realizzato nel 1477 dal pavese De Surso (che si può ammirare oggi nella Pinacoteca Civica di Palazzo Mazzetti).
  • Organo dei fratelli Serassi di Bergamo, che sostituì l’antico organo del Grisante, deterioratosi nel 1844, e posto sulla tribuna lato sud.
  • "Lo Sposalizio della Vergine" databile ai primi anni del '500, del pittore Gandolfino da Roreto, che gli fu commissionato dai banchieri Alfieri.
  • Nella cappella di San Filippo Neri troviamo il polittico "Genealogia della Vergine", sempre di Gandolfino: in esso possiamo notare la costruzione degli interni, con pavimento a piastrelle, volta a botte, soffitto a cassettoni.
  • Altra pala del pittore astigiano è "La Madonna del Banchiere" (1516): il banchiere è un certo Oberto Solaro, committente del dipinto e ritratto inginocchiato. Nell'antisacrestia del Duomo troviamo una "Deposizione".
  • La Resurrezione (secolo XVI -secolo XVII) di Guglielmo Caccia detto "il Moncalvo".
  • Il Compianto su Cristo morto è un gruppo scultoreo risalente all'inizio del 1500 e proveniente dalla cappella dell'Ascensione. È costituito da otto figure in terracotta policroma rappresentanti: Cristo morto al centro, dietro di Lui la Madonna sorretta da San Giovanni e Maria di Cleofa, la Maddalena e Maria di Salòme, Nicodemo e Giuseppe di Arimatea.
Genealogia della Vergine
Lo sposalizio della Vergine
Madonna con Santi e committente Obertino Solaro

La cattedrale dell'Assunta

Statua dell'Assunta ( antiporta Pelletta)

Nel 1470 , con la costruzione dell'antiporta "Pelletta", è stata posta la statua marmorea di Maria Assunta , circondata da sei teste di angeli alati, a dominare la piazza della Cattedrale e a vigilare sulla città. Da sempre nelle cronache astesi le celebrazioni per la festa della Patrona sono sempre state grandiose e molteplici. Venivano eretti palchi per ospitare cantori e musici proveniente da altre parrocchie e addirittura da altre città.

Nel 1641, incaricando un sacerdote del Capitolo, alla cura delle anime,sorse la necessità di proferirgli un reddito perpetuo per il suo sostentamento.Si dispose che da alcuni beni immobili ( terreni e una casa di proprietà del capitolo della Cattedrale)si ricavasse un reddito per la Vicaria perpetua legata alla cappella di San Gottardo che fu unita da allora al titolo di Santa Maria Assunta della Cattedrale. San Bruno (o Brunone) d'Asti, abate benedettino, teologo e vescovo di Segni, visse cinquant'anni dopo Gottardo( 960 - 1038),e fu lui ad introdurre il culto del Santo in città.

Ad Asti c'erano ben tre ordini benedettini: i bianchi ,i grigi ed i neri che amministravano ben cinque conventi o abbazie.

Galleria

Voci correlate

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