Catena Luseney-Cian

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Catena Luseney-Cian
Il gruppo della Becca di Luseney visto dal Vallone di Saint-Barthélemy
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleAlpi
Cima più elevataBecca di Luseney (3.504 m s.l.m.)

La Catena Luseney-Cian è un massiccio montuoso delle Alpi del Weisshorn e del Cervino nelle Alpi Pennine. Si trova in Valle d'Aosta e prende il nome dalle due montagne più significative: la Becca di Luseney e la Punta Cian.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo montuoso di forma triangolare individua le montagne collocate tra la Valtournenche, la Valpelline ed il solco principale valdostano. A nord-est il Colle di Valcornera lo separa dalla Catena Bouquetins-Cervino. Il Vallone di Saint-Barthélemy si incunea da sud nel gruppo montuoso.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

La SOIUSA individua la Catena Luseney-Cian come un supergruppo alpino e vi attribuisce la seguente classificazione:

Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo montuoso è suddiviso in due gruppi e cinque sottogruppi[1]:

  • Gruppo Cian-Redessau-Cima Bianca (3)
    • Sottogruppo di Cian (3.a)
    • Sottogruppo del Redessau (3.b)
    • Sottogruppo Cima Bianca-Becca d'Aver (3.c)
  • Gruppo Luseney-Faroma (4)
    • Sottogruppo Luseney-Merlo (4.a)
    • Sottogruppo Faroma-Viou (4.b)

Il Gruppo Cian-Redessau-Cima Bianca raccoglie le montagne tra il Vallone di Saint-Barthélemy e la Valtournenche mentre il Gruppo Luseney-Faroma si trova tra la Valpelline ed il Vallone di Saint-Barthélemy. I due gruppi sono separati dal Colle di Livournea.

Montagne[modifica | modifica wikitesto]

La Punta Cian.

Le montagne principali del gruppo sono:

Rifugi alpini[modifica | modifica wikitesto]

Per favorire l'ascesa alle vette il gruppo montuoso è dotato di alcuni rifugi alpini:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra parentesi vengono riportati i codici SOIUSA dei gruppi e sottogruppi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.