Caso spia di Zhao Jianmin

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Yunnan (in rosa)

Il caso spia di Zhao Jianmin (趙健民特務案T, 赵健民特务案S, Zhào Jiànmín tèwu ànP) è stato un importante falso caso nella provincia dello Yunnan durante la Rivoluzione Culturale cinese, con oltre 1,387 milioni di persone implicate e perseguitate (questo numero rappresentava il 6% dell'intera popolazione dello Yunnan all'epoca).[1][2][3][4][5] Zhao Jianmin (赵健民), allora segretario provinciale del Partito comunista cinese nello Yunnan, fu falsamente accusato di essere una "spia del Kuomintang".[1][2][4][5] Dal 1968 al 1969, più di 17.000 persone sono morte nel massacro, mentre 61.000 persone sono rimaste ferite in modo permanente; nella sola Kunming (la capitale dello Yunnan), 1.473 persone sono state uccise e 9.661 persone sono rimaste disabili in modo permanente.[1][3][5][6][7][8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tan Furen (谭甫仁)

Nel marzo 1967, Zhao Jianmin, allora segretario provinciale del Partito Comunista Cinese (PCC) nello Yunnan, suggerì a Kang Sheng in privato, che il PCC avrebbe dovuto risolvere i problemi della Rivoluzione Culturale in modo democratico. Ma Kang Sheng non rispose immediatamente.[1][2] Più tardi, Kang fece un rapporto segreto su Zhao a Mao Zedong, sostenendo che Zhao fosse contro il Comitato Centrale del PCC, contro il presidente Mao e contro la Rivoluzione Culturale.[1][2][9]

Nell'agosto 1967, Mao Zedong e il Comitato Centrale del PCC stabilirono che i media nazionali e locali potessero criticare pubblicamente i "seguaci del capitalismo (走资派)" tra i leader provinciali in Cina. Un totale di 55 funzionari di alto rango furono presi di mira, incluso Zhao Jianmin.[1][2][10]

Nel 1968, Zhao Jianmin fu etichettato da Kang Sheng e dai suoi alleati come "una spia del Kuomintang (KMT)" e un "traditore". Inoltre, Zhao era considerato uno dei "rappresentanti locali" del 2º presidente della Cina, Liu Shaoqi, perseguitato a morte nel 1969.[1][3][6] Zhao venne quindi imprigionato per 8 anni.[1][10]

Allo stesso tempo, venne condotta una ricerca su larga scala portando all'epurazione dei membri della cosiddetta "Agenzia di spionaggio Zhao Jianmin KMT nello Yunnan". Tutto ciò condusse all'arresto e alla persecuzione di oltre 1,38 milioni di civili e funzionari.[1][5][6][7] Tan Furen, un tenente generale dell'Esercito Popolare di Liberazione, è stato nominato da Mao Zedong e dal Comitato Centrale del PCC per farsi carico di questa epurazione su larga scala nello Yunnan.[1][7][10]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 dicembre 1970, Tan Furen e sua moglie furono assassinati.[11][12]

Dopo la Rivoluzione Culturale, Zhao Jianmin fu ufficialmente riabilitato durante il periodo "Boluan Fanzheng" e successivamente divenne vicedirettore del Terzo Ministero della Costruzione di Macchine.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j (ZH) Haiguang Wang, 一个人的冤案和一个时代的冤案, in Hu Yaobang Historical Information Net. URL consultato il 30 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2020).
  2. ^ a b c d e (ZH) 文革中"赵健民冤案"的个案意义, in CCTV, 21 ottobre 2008. URL consultato il 3 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2020).
  3. ^ a b c (EN) Hu Angang, Mao and the Cultural Revolution (Volume 2), Enrich Professional Publishing Limited, 2 marzo 2017, ISBN 978-1-62320-154-8.
  4. ^ a b (EN) Rudolph J. Rummel, China's Bloody Century: Genocide and Mass Murder Since 1900, Transaction Publishers, 1º gennaio 1991, ISBN 978-0-88738-417-2.
  5. ^ a b c d (EN) Yongyi Song, Chronology of Mass Killings during the Chinese Cultural Revolution (1966-1976), in Sciences Po, 25 agosto 2011. URL consultato il 30 dicembre 2019.
  6. ^ a b c (EN) Frank Dikötter, The Cultural Revolution: A People's History, 1962—1976, Bloomsbury Publishing USA, 6 giugno 2017, ISBN 978-1-63286-423-9.
  7. ^ a b c MICHAEL SCHOENHALS, Cultural Revolution on the Border: Yunnan's 'Political Frontier Defence' (1969-1971).
  8. ^ (ZH) Ding Shu (丁抒), 文革死亡人数统计为两百万人, in Independent Chinese PEN Center, 8 aprile 2016. URL consultato il 30 dicembre 2019.
  9. ^ (ZH) “文革”中康生仅凭相面定案:整死一万云南群众, su Quotidiano del Popolo (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2019).
  10. ^ a b c d (ZH) 1968纪事:赵建民云南特务案, in Phoenix Television, 14 novembre 2009. URL consultato il 30 dicembre 2019 (archiviato il 16 maggio 2021).
  11. ^ Ziren Zhou, 谭甫仁017凶案, in Yanhuang Chunqiu. URL consultato il 5 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2020).
  12. ^ (EN) Li Zhi-Sui, The Private Life of Chairman Mao, Random House Publishing Group, 22 giugno 2011, ISBN 978-0-307-79139-9. URL consultato il 3 giugno 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]