Carnival of Souls (film 1962)

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Carnival of Souls
Candace Hilligoss
Titolo originaleCarnival of Souls
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1962
Durata78 min
Dati tecniciB/N
Genereorrore
RegiaHerk Harvey
SoggettoHerk Harvey
SceneggiaturaJohn Clifford
ProduttoreHerk Harvey
Casa di produzioneHarcourt Productions
FotografiaMaurice Prather
MontaggioBill de Jarnette e Dan Palmquist
MusicheGene Moore
Interpreti e personaggi

Carnival of Souls è un film horror del 1962 diretto da Herk Harvey.

Prodotta dallo stesso regista Herk Harvey con un budget minimo, la pellicola venne bollata come B-movie e non guadagnò l'attenzione del pubblico all'uscita nelle sale.

Il film ha un vasto seguito in America per il suo status di cult movie e di tanto in tanto viene proiettato nei festival cinematografici locali, specialmente ad Halloween.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film racconta la storia di Mary Henry (Hilligoss), una giovane e talentuosa organista. All'inizio del film Mary è in macchina con un paio di amiche quando alcuni ragazzi le sfidano ad una corsa. Ad un certo punto le ragazze corrono sul lato di un ponte e finiscono nel fiume. Mentre le altre occupanti dell'auto muoiono annegate, Mary misteriosamente sopravvive.

Quando Mary torna sulla scena dell'incidente, e poi ancora quando esegue un concerto improvvisato in una fabbrica di organi, il suo personaggio si rivela. Mentre è indubbiamente un'organista di talento, nel suo interagire con il supervisore della fabbrica appare fredda e priva di emozioni, e vi è il suggerimento che sia diventata così a causa dell'incidente.

Mary si reca quindi a Salt Lake City, dove ha ottenuto un nuovo posto di lavoro come organista in una chiesa. Mentre si sta recando lì in auto vede un grande padiglione abbandonato (nella realtà è il parco di divertimenti Saltair a Salt Lake City), che sembra invitarla nel crepuscolo. Poco dopo, mentre guida lungo un tratto di strada deserto, ha un'apparizione: una figura deforme e macabra (alias l'Uomo, interpretato dal regista Herk Harvey), la cui immagine sostituisce quella di lei riflessa nel finestrino dal lato passeggeri. Egli la fissa attraverso il finestrino della macchina in movimento fino a che l'immagine di lei non ritorna. Mentre il film procede, Mary fa conoscenza con la sua nuova padrona di casa e con un sinistro e libertino coinquilino (interpretato da Sidney Berger). Sempre più spesso la sua immagine riflessa è sostituita da quella dell'Uomo e allo stesso tempo continua ad avere visioni dell'Uomo non più confinate solo a specchi o finestre. Anche se nessuno è a conoscenza di questa presenza, Mary comincia a vivere esperienze terrificanti in cui lei stessa diventa invisibile ed impercettibile al resto del mondo, come se semplicemente non ci fosse.

La dinamica diventa ben presto quella del suo essere sospesa tra il mondo normale e il mondo dell'Uomo, o, più semplicemente, tra il regno dei vivi e dei morti. A volte si tiene a distanza dal suo coinquilino, chiaramente disgustata dai suoi desideri carnali; altre sembra incoraggiarlo. Un momento sembra avere il controllo della sua vita, sprezzante del soprannaturale (compresa la potenziale salvezza della religione); il momento successivo è terrorizzata dall'ignoto, al di là dell'aiuto della scienza (nella persona di un medico dal quale cerca aiuto) e della religione, rappresentata dal sacerdote (Art Ellison) della chiesa in cui suona. Dopo il suo arrivo in città, Mary comincia a essere ossessionata dal padiglione, come se vi fosse in qualche modo legata per motivi che non riesce a capire. Mary è anche ossessionata dalla musica d'organo che le sembra di udire, una musica che, a differenza delle melodie gradevoli che suonava all'inizio del film, diventa sempre più cupa (questa degenerazione è accresciuta dal fatto che la colonna sonora è suonata su un organo da teatro in grado di produrre suoni unici che, nel contesto del film, risultano piuttosto spaventosi). Guidando verso Salt Lake City, sull'autoradio non riesce a sintonizzare altro che questa strana musica. A un certo punto, mentre sta suonando gli inni sull'organo della chiesa, la musica diventa lugubre mentre a sua insaputa l'Uomo appare sotto l'organo; più tardi, mentre fa il bagno, esegue una serie di passi seguendo la musica nella sua testa, in un incrocio tra il suonare l'organo e ballare.

Candace Hilligoss emergente dal fiume all'inizio del film

Queste ultime sequenze prefigurano una delle scene più spaventose e meglio girate. Mentre all'inizio Mary non era in grado di connettersi al mondo "reale", all'improvviso comincia ad aprirsi e a collegarsi fin troppo facilmente al mondo dell'Uomo; questo cambiamento è abilmente rappresentato, in una scena chiave, con la sua improvvisa metamorfosi da pudica organista di chiesa a seduttrice, forse involontaria. Una notte, mentre è da sola in chiesa che si esercita a suonare, cade in trance. Fa una breve pausa e quando riprende a suonare, la musica cambia bruscamente da un rispettabile inno religioso ad una strana melodia demoniaca. Tra immagini di vetrate colorate e ombre allungate, Mary comincia a ondeggiare suggestivamente al ritmo della sua musica, e le sue dita distese ora accarezzano i tasti con ampi gesti sensuali molto diversi da quelli usati in precedenza, mentre i suoi piedi nudi si muovono trasognati lungo la fila di pedali, con le dita che li azionano delicatamente quasi sulle punte, in un civettuolo balletto.

Mentre continua a suonare Mary cade ancora più profondamente in trance, e comincia a vivere una prolungata visione di una folla di spettri che emergono dall'acqua per ballare il valzer sulle note della sua musica nella sala da ballo del padiglione in rovina. L'Uomo si avvicina e cerca di raggiungerla mentre lei lo guarda pietrificata dal terrore, ma poco prima che ci riesca, all'improvviso appare il sacerdote che strappa le mani di Mary dall'organo, ed infuriato definisce la sua musica sacrilega. Egli le chiede di rassegnare le dimissioni per la sua mancanza di rispetto e di consapevolezza delle cose importanti per la chiesa e lamenta la sua "mancanza di anima". Prima che lei se ne vada, però, ammorbidisce un po' il suo atteggiamento e le dice che la Chiesa può offrirle aiuto. Mary se ne va in totale e silenzioso abbattimento. A questo punto sembra rendersi conto che è perduta, e da questo momento in poi gli appelli d'aiuto ai suoi amici si fanno più disperati. Dopo quella scena, gli spettri appaiono sempre più spesso. In una scena successiva, il regista Harvey attenua ulteriormente la distinzione tra reale e surreale, mostrandoci che Mary, almeno apparentemente, ha sognato le scene con gli spettri. Sebbene Mary cerchi freneticamente di sfuggire loro -a un certo punto sale a bordo di un autobus nel tentativo di lasciare la città e scopre che tutti i passeggeri sono spettri- alla fine non riesce ad evitare di essere riportata al padiglione un'ultima volta, dove gli spettri le danno la caccia e la rapiscono. Il sacerdote, il medico, e la polizia, che arrivano al padiglione per indagare, non riescono a spiegare la sua misteriosa scomparsa, poiché le orme dei suoi piedi nella sabbia (le uniche) si interrompono bruscamente e il suo corpo non si trova. La scena finale del film, tuttavia, mostra ciò che era stato nascosto di Mary: un'immagine del suo corpo senza vita nell'auto immersa nel fiume. Era morta dall'inizio.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Prodotta dallo stesso regista Herk Harvey con un budget di 33.000 dollari e musicato da Gene Moore, Carnival of Souls si basa più sul clima che sugli effetti speciali per creare l'atmosfera horror.

Herk Harvey era, fino ad allora, un regista e produttore di filmati didattici per la Centron Corporation e viveva a Lawrence (Kansas). Sviluppò il soggetto del film durante una vacanza a Salt Lake City, passando casualmente nei pressi del padiglione abbandonato di Saltair (Utah). Il film venne girato a Lawrence e Salt Lake City in sole tre settimane e vennero utilizzati principalmente talenti locali, mentre il ruolo di protagonista venne affidato alla allora sconosciuta Candace Hilligoss, allieva di Lee Strasberg.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola è entrata nel pubblico dominio negli Stati Uniti.

Home video[modifica | modifica wikitesto]

La lunghezza del film varia dai 78 minuti della versione per le sale cinematografiche ai 91 minuti del montaggio originale. L'edizione del film Criterion Collection contiene i 78 minuti della versione cinematografica e un Director's Cut di 83 minuti. L'edizione Legend Films contiene sia la versione in bianco e nero che quella a colori del citato Director's Cut, nonché un divertente commento audio di Michael J. Nelson, autore e protagonista della serie comica di culto Mystery Science Theater 3000, in cui un uomo ed il suo robot fedele assistente sono tenuti prigionieri in una navicella spaziale da uno scienziato cattivo e costretti a guardare terribili B-movie di fantascienza. In un episodio della serie il comico si faceva gioco proprio dei difetti di stile, dovuti al basso budget, di Carnival of Souls.

Il film, mai doppiato e distribuito nelle sale cinematografiche italiane, è stato pubblicato in DVD sottotitolato in italiano nella collana "Drive in Cult" della Enjoy Movies.

Remake[modifica | modifica wikitesto]

D'accordo con lo sceneggiatore John Clifford e con il regista Herk Harvey, nel 1998 è stato girato un remake, Carnival of Souls, diretto da Adam Grossman e Ian Kessner, con protagonista Bobbie Phillips. Il remake ha poco in comune con il film del 1962, tranne il finale. Sidney Berger, già apparso nel film originale nel ruolo di John Linden, compare in un cameo come tributo. Il remake narra la storia di una giovane donna (Phillips) che si confronta con l'assassino di sua madre, Larry Miller. I realizzatori del remake avevano richiesto la presenza nella pellicola anche di Candace Hilligoss, la star del primo film, ma ella rifiutò sostenendo che Clifford e il regista le avessero mancato di rispetto iniziando le riprese senza consultarla o prenderla in considerazione per un ruolo in un ipotetico sequel della versione del 1962. Il remake è stato commercializzato come Wes Craven Presenta 'Carnival of Souls'. Il film ha ricevuto recensioni negative dalla maggior parte dei critici e non è riuscito ad ottenere la distribuzione nelle sale, finendo direttamente in home video.

Influenza nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Questo film ha ispirato il videogioco CarnEvil della Midway Games.[senza fonte]

L'idea di vedere la gente morta dall'aspetto zombesco sarà utilizzata in innumerevoli film di genere horror, mentre l'idea di fare muovere la gente a scatti nel macabro ballo finale potrebbe avere ispirato Hideo Nakata.

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