iHeartMedia

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iHeartMedia, Inc.
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaAzienda Privata
ISINUS18451C1099
Fondazione2008 a San Antonio
Fondata da
Sede principaleSan Antonio
ControllateiHeartCommunications
SettoreMedia
Sito webiheartmedia.com/

iHeartmedia Inc. (precedentemente CC Media Holdings, Inc.) è un'azienda statunitense con sede a San Antonio, Texas. Il 16 settembre 2014, CC Media Holdings è stata rinominato come iHeartMedia, Inc., mentre Clear Channel Communications è diventata iHeartCommunications, Inc.[1][2]

L'azienda possiede più di 850 stazioni radio AM e FM negli Stati Uniti, il che la rende il più grande proprietario di stazioni radio della nazione. Inoltre, la società ha ampliato la propria presenza grazie alla piattaforma iHeartRadio.[3][4] iHeartMedia Inc. è specializzata anche in pubblicità attraverso la Clear Channel Outdoor Inc.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Clear Channel Communications (attualmente iHeartCommunications) acquisì la sua prima stazione FM a San Antonio nel 1972. Nel 1997 Clear Channel spostò poi questa stazione quando acquisì un'azienda chiamata Eller Media.[5]

Nel 1998 fece la sua prima mossa al di fuori degli Stati Uniti con l'acquisizione, condotta da Roger Party, della società di pubblicità esterna leader nel Regno Unito. Negli anni Clear Channel ha continuato a comprare molte altre stazioni radiofoniche ed aziende di tutto il mondo, tanto da essere poi rinominata Clear Channel International ed una quota del 51% è oggi posseduta dalla cinese Clear Media Ltd.[6]

Nel 1999, la società ha acquisito la Jacor Communications, una società radiofonica con sede a Cincinnati, in Ohio.[7]

Nel 2005 la Clear Channel Communications si è divisa in tre società distinte: Clear Channel Communications è una emittente radiofonica, Clear Channel Outdoor è specializzata nella pubblicità e Live Nation è attiva nel settore degli eventi dal vivo.[8] La famiglia Mays ha mantenuto il controllo di tutte e tre le società e ricopre ruoli dirigenziali chiave in ciascuna di esse (con Mark Mays come CEO dei settori radio e pubblicità e Randall Mays come presidente di Live Nation).

All'inizio del 2010 è stato annunciato che la società era sull'orlo della bancarotta a causa del suo "debito paralizzante".[9] Dopo 21 anni, Mark Mays si è dimesso da presidente e amministratore delegato di Clear Channel il 23 giugno 2010.[10]

Acquisizioni[modifica | modifica wikitesto]

Logo di Clear Channel Communications

Nel corso degli anni iHeartMedia ha acquisito diverse stazioni radio ed aziende:

  • The Ackerley Group
  • AMFM Inc.
  • Apex
  • Capstar (also operating under Gulfstar, Southern Star, Pacific Star, and Atlantic Star)
  • Chancellor
  • Clark Broadcasting
  • Dame Media
  • Eastern Radio Assets
  • Jacor
  • Quad City
  • Roberts
  • ION Media Networks
  • Taylor Broadcasting
  • Trumper Communications
  • SFX Broadcasting
  • US Radio
  • Mondosphere Broadcasting
  • Citicasters Communications
  • XM Satellite Radio (servizio e programmazione d'accordo)
  • Metro Networks

iHeartRadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: iHeartRadio.

iHeartRadio è una piattaforma radio on line di proprietà della iHeartCommunications (precedentemente chiamata Clear Channel Communications), fondata nel 2008 e lanciata tramite il sito iheartmusic.com.

iHeartCommunications[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: iHeartCommunications.

Clear Channel Communications oggi iHeartCommunications, Inc. è una società specializzata nel settore dei mezzi di comunicazione di massa, dell'intrattenimento out of home e dei servizi informativi per la collettività. La sua attività include radio e outdoor. Fondata negli Stati Uniti d'America nel 1972 la sua progressiva crescita è stata estremamente rapida, soprattutto grazie all'integrazione di numerose società in vari paesi del mondo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Sisario, Ben, Clear Channel Renames Itself iHeartMedia, in an Embrace of the Digital, in NYTimes.com, 16 settembre 2014. URL consultato il 16 settembre 2014.
    «CC Media Holdings, for example, the overall corporation, will be renamed iHeartMedia Inc., and Clear Channel Communications, its major subsidiary, will become iHeartCommunications.»
  2. ^ (EN) Press Release, Clear Channel Becomes iHeartMedia, su ClearChannel.com, iHeartMedia, 16 settembre 2014. URL consultato il 16 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2014).
    «Effective today, CC Media Holdings, Inc. (OTCCB: CCMO) will become iHeartMedia, Inc. In connection with the company's new brand, the company's ticker symbol will also change, effective September 17. Of the company's major businesses, Clear Channel Media and Entertainment will become iHeartMedia; other company brands, including iHeartRadio, Premiere Networks, Total Traffic and Weather Network, Katz Media Group and RCS, will retain their current names.»
  3. ^ (EN) Company Overview of iHeartMedia and Entertainment, Inc., su Bloomberg.com, Bloomberg LP, 2014. URL consultato il 20 settembre 2014.
    «On September 16, 2014, Clear Channel Broadcasting Inc. changed its name to iHeartMedia and Entertainment, Inc.»
  4. ^ (EN) http://radioinsight.com/blog/headlines/84485/clear-channel-sells-siriusxm-stake-stations-to-leave-service/
  5. ^ (EN) Clear Channel Communications, Form 8-K, Current Report, Filing Date Apr 17, 1997, su edgar.secdatabase.com, secdatabase.com. URL consultato il 26 marzo 2013.
  6. ^ (EN) Clearchanneloutdoor.com Archiviato il 18 aprile 2006 in Internet Archive.
  7. ^ (EN) Clear Channel Communications, Form 8-K, Current Report, Filing Date May 7, 1999, su edgar.secdatabase.com, secdatabase.com. URL consultato il 27 marzo 2013.
  8. ^ (EN) Clear Channel Communications, Form 8-K, Current Report, Filing Date Apr 29, 2005, su edgar.secdatabase.com, secdatabase.com. URL consultato il 27 marzo 2013.
  9. ^ (EN) Kosman, Josh (2010-04-12) Unclear future: Clear Channel creditors poised to pick up pieces, New York Post
  10. ^ (EN) Broadcasting World – Clear Channel CEO Stepping Down Archiviato l'8 dicembre 2010 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN138713734 · ISNI (EN0000 0000 9428 6708 · LCCN (ENno2002116142 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002116142
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