Bozza:Guido Volpi (artista)

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Guido Volpi (Siena, 1982) è un artista e disegnatore italiano.

Guido Volpi si forma all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove attualmente vive e lavora.

Nei primi anni post diploma collabora con editori indipendenti, fanzine e festival artistici sul territorio italiano.

Nel 2011 pubblica per Modo Infoshop[1], casa editrice e libreria indipendente attiva a Bologna dal 2003, il libro Treni, i cui disegni vengono esposti nella prima mostra personale presso Modo Infoshop nell'ambito di Bilbolbul - Festival Internazionale di Fumetto[2]. L'anno seguente, per Giulio Perrone editore realizza la narrazione visiva di A Lisbona con Antonio Tabucchi, parallela al racconto scritto da Lorenzo Pini.

Nello stesso anno, nell'ambito del Sismic festival d'Images a Sierre (Svizzera) allestisce una mostra personale, mentre parallelamente partecipa alla mostra collettiva Interno4. I libri fuori dai libri 2002-2012[3] a cura di Interno4 edizioni in occasione dei 10 anni di attività. Nel frattempo continua la collaborazione con l'ambiente musicale e realizza i poster per il gruppo Three Second Kiss.

Nel 2013 realizza i disegni[4] e il Booktrail per il romanzo Mandami tanta vita di Paolo Di Paolo pubblicato da Feltrinelli editore, premio narrativa Under 40. I lavori di Volpi vengono pubblicati insieme a un articolo di Di Paolo su La domenica di Repubblica del 1º aprile 2012.[5]

Insieme a Liliana Salone, artista e disegnatrice, pubblica nel dicembre 2013 il libro Festina Lente[6] cui fa seguito la mostra Theatro Mundi presso spazio Elastico, Bologna.

L'anno successivo inizia la collaborazione con Vasco Brondi e Le luci della centrale elettrica per cui realizza le locandine per i concerti del Tour Costellazioni[7]. Tutte le locandine saranno poi in mostra presso la Galleria Squadro[8] nel marzo del 2017, dando inizio al rapporto tra Volpi e la galleria bolognese specializzata in arte grafica che gli dedica una seconda mostra personale a ottobre 2019 dal titolo Chao Praya.

Nel 2015 è di nuovo in Svizzera insieme a Liliana Salone per la mostra Finis Terrae a cura di Julia Hountou, allestita presso la galleria d'arte Theatre du Crochetan[9] di Monthey. Nel novembre dello stesso anno realizza i disegni per La tenda rossa di Bologna scritto da John Berger e pubblicato da Modo Infoshop.[10]

Insieme a Salone dà avvio al progetto ARKA[11] a cura di Muriel Constantin Pitteloud, curatrice del Museo Olsommer[12] a Veyras: una grande installazione di arte pubblica, commissionata dal Museo, costruita con materiali di recupero, naturali e degradabili nata dal rapporto con il territorio e la collettività oggi collocata sulle rive del Rodano nei pressi di Sierre (Svizzera). Il processo di costruzione di ARKA viene raccontato nel corso del 2017 nella mostra ARKA. Fragment d'une mémoire ospitata dal Museo Olsommer cui fa seguito la pubblicazione del catalogo.

Nell'ambito di Art city Bologna 2020 l'Associazione culturale Artierranti[13] cura la mostra Ciò che porta il Granduca[14], personale di Guido Volpi realizzata presso il Cassero di Porta Lame all'interno del Museo di Speleologia Luigi Fantini[15]. Nel 2021 partecipa al progetto Araldica Parallela a cura di "Senza titolo" Associazione culturale nell'ambito di Ferrara Contemporanea, un progetto del Comune di Ferrara finanziato dalla Regione Emilia - Romagna allo scopo di promuovere il protagonismo giovanile e valorizzare e incentivare lo sviluppo dei linguaggi artistici contemporanei. In questa occasione Volpi realizza 4 poster che rileggono 4 emblemi dell'araldica Estense in chiave contemporanea che vengono attaccati nelle bacheche pubblicitarie cittadine[16]. I disegni realizzati da Volpi oggi sono parte delle Collezioni Comunali di Ferrara.

Nel dicembre dello stesso anno viene invitato da Rilievi Group[17], azienda bolognese specializzata nella progettazione e realizzazione di ricami di alta gamma, a realizzare un murales di circa 20 metri per la facciata principale della sede di Via del Triumvirato a Bologna[18].

Nel corso del 2023, ha pubblicato Arkeo/tattoo, un libro d'artista in cui raccoglie i lavori pensati per la pratica del tatuaggio con riferimenti a libri e testi che da sempre accompagnano la sua produzione; oltre a questo, è invitato da Mercurio Festival[19] presso i Cantieri culturali della Zisa di Palermo per realizzare la grande installazione Il mostro che dorme.

Attualmente[fino a quando? Questa pagina non va usata come se fosse un profilo social] alcuni disegni di Guido Volpi sono in mostra alla Biennale del Disegno di Rimini[20] all'interno della sezione "Cantiere Disegno" a cura di Andrea Losavio.