Bombo criollo

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Bombo criollo
Bombo legüero argentino in un magazzino di Buenos Aires
Informazioni generali
OrigineAmerica Latina
Classificazione211
Membranofoni a percussione
Uso
Musica dell'America Meridionale
Ascolto
Il Bombo legüero argentino (info file)

Il bombo criollo, o semplicemente bombo, è una famiglia di tamburi latinoamericani derivati dalla grancassa europea (chiamata anche in spagnolo bombo) e dalla tradizione nativa del tamburo latinoamericano.[1] Questi tamburi sono di dimensioni più piccole rispetto alla grancassa dell'orchestra e la loro struttura può essere in legno o acciaio. Possono essere tenuti verticalmente o diagonalmente sul corpo o su un supporto. La fattura specifica dello strumento dipende dalla tradizione regionale. In Argentina, il bombo criollo è chiamato bombo legüero. A Cuba, è conosciuto come bombo de comparsa grazie al suo uso nelle comparsas. In altri paesi è comunemente usato il termine tambora.

Il bombo non dovrebbe essere confuso con la bomba portoricana, un genere di musica suonata con tamburi a mano chiamati barriles de bomba (barili di bomba), che non sono collegati alle grancasse europee.

Argentina e Cile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bombo legüero.

Il bombo legüero è uno strumento comune nelle tradizioni popolari argentine come la zamba e la chacarera. Il corpo del tamburo è ricavato da un tronco d'albero scavato e la testa è fatta di pelli di animali.

Cuba[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Conga (genere musicale), Tumba francesa e Tahona.

Il bombo de comparsa è il tamburo più basso utilizzato nella conga santiaguera, la musica dei carnevali di strada di Santiago di Cuba.[2] Sono tamburi militari sintonizzabili, a due teste introdotti nell'isola dai coloni spagnoli.[3]

Nella tumba francesa e nella tahona, due stili importati nella Provincia Oriente di Cuba da schiavi afro-haitiani dopo la rivoluzione haitiana, la grancassa (leggermente più piccola del bombo) si chiama tambora, tamborita o tambuché.[4][5]

Tambora[modifica | modifica wikitesto]

In alcuni paesi dell'America latina il termine tambora è usato per riferirsi al bombo criollo. Tuttavia, le tamboras sono generalmente più larghe di altri bombo criollo, forse essendo un adattamento delle grancasse europee (bombo) e rullante (redoblantes).[6]

Mexican brass band tambora

Colombia e Panama[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cumbia.

In Colombia e Panama, i tamboras sono usati per suonare la cumbia. Tradizionalmente questo tipo di tambora è suonato con bastoni e fissato su un supporto.

Repubblica Dominicana[modifica | modifica wikitesto]

Nella Repubblica Dominicana, le tamboras sono tamburi a due teste usati nella musica merengue.[7] Erano tradizionalmente fatti da barili di rum recuperati.

Messico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Banda (musica).

I tamboras messicani hanno un diametro da 51 a 66 centimetri. Ci sono due tipi di tambora nella musica messicana: uno tradizionale, senza cimbali, usato nei gruppi popolari tamborileros del norte, violín y tambora e jaraberos e quello usato in bande di ottoni messicane, come nella banda sinaloense e il tamborazo zacatecano, che ha un piatto sopra il telaio e un supporto per il tamburo. Un martello di feltro è usato per battere il tamburo.

Venezuela[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gaita zuliana.

Il tambora venezuelano è suonato nella gaita zuliana. È un tamburo a una testa suonato con bastoni. Il suonatore può sedersi su di esso o metterlo tra le sue gambe per eseguire ritmi sullo strumento, colpendo la testa, il bordo o il corpo del tamburo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto Moroy, El origen del bombo legüero, su viajes.elpais.com.uy. URL consultato il 17 settembre 2017.
  2. ^ Ortiz, Fernando, Los instrumentos de la música afrocubana: Los membranófonos abiertos Ñ a Z, los bimembranófonos y otros tambores especiales, Havana, Cuba, Dirección de cultura del Ministerio de Educación, 1954, p. 348.
  3. ^ Mauleón, Rebeca, Salsa Guidebook for Piano and Ensemble, Petaluma, CA, Sher Music Co, 1993, p. 32.
  4. ^ Zobeyda Ramos Venereo, Haitian Traditions in Cuba, in Malena Kuss (a cura di), Music in Latin America and the Caribbean: An Encyclopedic History, Vol. 2, Austin, TX, University of Texas Press, 2007, pp. 265-280.
  5. ^ (ES) Daniel Mirabeu, Tradiciones danzario musicales de raices haitianas en el oriente cubano (PDF), su Ritmacuba. URL consultato il 1º giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2016).
  6. ^ Max H. Brandt, Venezuela, in The Concise Garland Encyclopedia of World Music, Volume 1, New York, NY, Routledge, 2013, p. 201.
  7. ^ Carlos Esteban Deive, Diccionario de dominicanismos, 2nd, Santo Domingo, Dominican Republic, Manatí, 2002, p. 194.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]