BloodRayne: Betrayal

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BloodRayne: Betrayal
videogioco
L'inizio del secondo capitolo
PiattaformaPlayStation 3, Xbox 360, Microsoft Windows
Data di pubblicazionePlayStation Network:
Giappone 1º maggio 2014
6 settembre 2011
6 settembre 2011

Xbox Live:
7 settembre 2011
7 settembre 2011
Windows:
Mondo/non specificato 30 aprile 2014

GenereAzione, hack 'n slash
OrigineStati Uniti
SviluppoWayforward
PubblicazioneMajesco
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad
SupportoDownload digitale
Fascia di etàESRB: T-M · PEGI: 18
SerieBloodRayne
Preceduto daBloodRayne 2

BloodRayne: Betrayal è un videogioco d'azione di tipologia hack 'n slash distribuito inizialmente per console Xbox 360 e PlayStation 3[1] e convertito successivamente per sistema Microsoft Windows, è il terzo capitolo della serie BloodRayne. Disponibile in download digitale dalla piattaforma Steam Nel videogioco è presente una grande quantità di violenza e scene con sangue, è consigliato a videogiocatori adulti.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il mondo è invaso di nuovo dalle forze del male comandate da Lord Kagan, quindi una società segreta che combatte i vampiri, chiamata Brimstone Society invia a eliminare Kegan, le sue forze armate che risultano inefficaci contro i nemici. Solo la bella agente dampira Rayne, metà donna e metà vampira nonché la figlia di Kagan, può rimettere le cose a posto. Essa dovrà sconfiggere intere orde di mostri, vampiri, goblin e non-morti trovare un castello nascosto e riportare la pace.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il videogioco è un classico hack and slash a scorrimento laterale, Rayne può compiere diverse azioni come: scivolare, effettuare precisi salti mortali, arrampicarsi sui muri o scivolare su di essi, schiacciare le teste dei mostri oramai esanimi e perfino mordere i nemici e succhiare ad essi il sangue per recuperare preziosa energia vitale (operazione spesso necessaria), inoltre è sensibile alla luce e l'esposizione del suo corpo anche a luce non naturale farà perdere energia così come all'esposizione al plasma verde[2]. Rayne ha disposizione come armi, due lame letali agganciate agli avambracci tramite dei bracciali, che vengono usati in stile Tonfa, una pistola speciale caricata con pallottole argentate di tipo Magnum e un enorme fucile laser, in grado di incenerire i nemici e anche utile per attivare interruttori. Può compiere diversi attacchi devastanti, sia con calci che con le lame o in combinazione delle due. Le ambientazioni sono molto svariate e includono: cimiteri, castelli abbandonati, grotte oscure, paludi e diversi altri. Gli effetti grafici, tipo la nebbia, e le musiche rendono l'atmosfera del videogioco molto coinvolgente. Trovando dei teschi rossi nascosti nei livelli in zone meno accessibili si potrà incrementare la barra di energia o avere a disposizione più proiettili per la pistola la scelta la potrà decidere il giocatore.

Livelli[modifica | modifica wikitesto]

  1. Assalto nella foresta
  2. Sotto il nemico
  3. Nell'attico
  4. Mare di sangue
  5. Trappole e torri
  6. L'ingresso del corvo
  7. La riunione
  8. Nella sala da ballo
  9. Eruzione solare
  10. Legioni di laser
  11. La fortezza di Kagan
  12. Il sacrificio

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

La rivista Play Generation diede alla versione per PlayStation 3 un punteggio di 85/100, apprezzando il fatto che fosse un'ottima avventura d'azione vecchio stile con un bel design dei personaggi e degli ambienti e come contro la trama non troppo profonda e la colonna sonora che a lungo andare stancava, finendo per trovarlo un titolo che aveva il fascino e la difficoltà infame dei primi Castlevania per Famicom, tuttavia il prezzo era un po' alto[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bloodrayne: Betrayal, la vampira torna in digitale, in Play Generation, n. 67, Edizioni Master, giugno 2011, p. 71, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  2. ^ Bloodrayne Betrayal, in Play Generation, n. 73, Edizioni Master, dicembre 2011, p. 68, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  3. ^ BloodRayne: Betrayal, in Play Generation, n. 73, Edizioni Master, dicembre 2011, p. 62, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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