Beni Hasan

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Beni Hasan
Menat Khufu
Tombe di Beni Hasan
CiviltàAntico Egitto
UtilizzoNecropoli
Stiletombe rupestri
EpocaMedio Regno, IX dinastia
Localizzazione
Altitudine49 m s.l.m.
Scavi
Data scoperta1798
ArcheologoEdme Franςois Jomard
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 27°55′53″N 30°52′31.01″E / 27.931389°N 30.875281°E27.931389; 30.875281

Beni Hasan (scritto anche come Bani Hasan, o anche Beni-Hassan) (in arabo بني حسن?) è il sito della necropoli dell'antica città egizia di Menat Khufu.[1] Si trova a circa 20 chilometri a sud della moderna Minya nella regione del Medio Egitto, nell'area compresa tra Asyūṭ e Menfi[2] ed a nord dell'antica Ermopoli.

Il complesso funerario comprende tombe risalenti principalmente al Medio Regno (dinastie XI e XII) anche se sono presenti sepolture, circa 900, risalenti dalla VI dinastia al Primo periodo intermedio.[3] Tra le tombe più rilevanti quelle dei governanti del 16º distretto dell'Alto Egitto (Orice) il cui capoluogo, l'antica Hebenu, probabilmente l'odierna Zawyet el-Maiyitin[4] doveva trovarsi appunto nei dintorni di Beni Hasan.

Tombe[modifica | modifica wikitesto]

Sezione di tomba a Beni Hasan

Le tombe dei governanti, o nomarchi, circa una decina, sono tombe rupestri scavate nella falesia rocciosa, di cui le più note sono quelle dei nomarchi Amenemhat, padre del futuro Amenemhat II e Khnumhotep.

Molte delle tombe sono riccamente decorate al punto da poter rivaleggiare con le sepolture reali dello stesso periodo pur essendo più limitate nello sviluppo strutturale ma presentando camere funerarie elaborate, cappelle votive e vestiboli.[5] Nella cappella votiva veniva posta la statua del defunto oppure una stele.

Esplorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il sito fu esplorato inizialmente da Jomard nel 1798, successivamente documentato in "Monumenti dell'Egitto e della Nubia" della spedizione franco-toscana del 1828 e da Lepsius nel suo "Monumenti".

Ma solo nel 1890 la necropoli venne esplorata sistematicamente da Newberry e Carter.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Baines e Jaromír Málek, Cultural Atlas of Ancient Egypt, 2ª ed., Abingdon (Oxfordshire), Andromeda Oxford Limited, 2000, ISBN 0-8160-4036-2.
  • (EN) Gay Robins, The Art of Ancient Egypt, Cambridge (Massachusetts), Harvard University Press, 1997, ISBN 0-674-04660-9.
  • Margaret Bunson, Enciclopedia dell'antico Egitto, traduzione di Paola Poggio, La Spezia, Fratelli Melita Editori, 1995, ISBN 88-403-7360-8.
  • Maurizio Damiano-Appia, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane, Milano, Mondadori, 1996, ISBN 88-7813-611-5.

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Controllo di autoritàVIAF (EN315134968 · LCCN (ENno95031459 · GND (DE4366160-9 · BNF (FRcb165946021 (data) · J9U (ENHE987007533588905171 · WorldCat Identities (ENviaf-245387097