Benedetto Deodato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Benedetto Deodato

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaIX, X
CollegioPetralia Sottana
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studiolaurea
Professionemedico

Benedetto Deodato (1826 – XIX sec.) è stato un politico italiano, deputato nella IX e X legislatura del Regno d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Medico siciliano,[1] figlio di Calogero Deodato.> Calogero Deodato fu proprietario di tre zolfatare nella contrada di Pampinello - denominata di Santa Caterina -, Pedarso e Sarmentara.[2] Deodato venne eletto (1865) a rappresentare il collegio di Petralia Soprana alla Camera nazionale dei deputati nel corso della IX legislatura del Parlamento. I voti del suo collegio furono così distribuiti: Deodato 206, Gaetano Spina 157, Corrado Lancia 76, Giovanni Bruno 44, Aitale 42.[3]
Gli fu confermato il mandato altresì durante la X successiva legislatura.[4]
Sedette al centro destro nell'Assemblea e prese parte abbastanza assidua ai lavori parlamentari. Votò contro la tassa sulla rendita. Il fratello Pietro fu sindaco di Villarosa e consigliere. Tale nucleo parentale discende dall'antica e nobile famiglia dei Deodato di Noto.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettere politiche, Firenze, Botta, 1869, 20 p.
  • Riflessioni sul periodo parlamentare. Dal novembre 1869 all'agosto 1870, Firenze, Tip. G. Mariani, 1870, 62 p.
  • Dopo sette anni. Arresto della Corte di cassazione di Palermo 15 marzo 1888. Deduzioni e riflessi per la Corte di rinvio dr. Benedetto Deodato contro Gioacchino Talamo, Dato e c., Palermo, Tip. fratelli Vena, 1888, 23 p.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Voce Deodato, in Telesforo Sarti, I rappresentanti del Piemonte e d'Italia nelle tredici legislature del Regno, Roma, A. Paolini, 1880, p.333.
  2. ^ Vito Amico, Dizionario Topografico della Sicilia, a cura di Gioacchino Di Marzo, Palermo, tip. di Pietro Morvillo, 1855, vol. I, p.188.
  3. ^ Nessuno dei candidati riportò il numero di voti dalla legge prescritto. Si addivenne al ballottaggio. In questa votazione Deodato riportò voti 277 e Spina ne riportò 267. Cfr. Rendiconti del Parlamento Italiano. Sessione del 1867 (Prima della Legislatura del X). Discussioni della Camera dei Deputati, dal 22 marzo al 6 giugno 1867, 2 ed., Firenze, 1867, tip. Eredi Botta, vol. 1, p.1007.
  4. ^ Gaetano Spina, patriota meridionale, in principio della X legislatura del Parlamento nazionale fu eletto a rappresentare il collegio di Petralia Soprana alla Camera dei deputati, ma, per titolo d'irregolarità, tale elezione venne annullata dall'Assemblea nella seduta del 5 aprile 1867,fu sostituito per il resto della legislatura con l'onorevole Deodato. Cfr. T. Sarti, I rappresentanti del Piemonte e d'Italia nelle tredici legislature del Regno, cit., p.811.
  5. ^ Tuttavia Pietro, di Michele (fratello di Benedetto Deodato), ottenne con R.D. 12 gennaio 1882 la concessione del titolo di barone. Cfr. Voce Deodato, in Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. Governo d'Italia, Rist. anast, Sala Bolognese, A. Forni, 1981, vol. 2, p.611 (Ripr. facs. dell'ed.: Milano, 1928-1936).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88794175 · ISNI (EN0000 0000 6254 8048 · BAV 495/194414