Battaglia di Narasara

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Battaglia di Narasara
parte delle Campagne di Sapore II
Moneta di Costantino I del 335/336: (dritto) CONSTANTI-NVS MAX AVG, testa con diadema, busto con drappeggio e corazza verso destra;
(rovescio) VICTORIA CO-NSTANTINI AVG, la Vittoria avanza verso sinistra, tiene un trofeo nella destra ed una fronda di palma nella sinistra, appoggiata al braccio; (Cristogramma)-LXXII//SMAN in esergo.[1]
DataNel 336
LuogoNarasara
EsitoSconfitta sasanide
Schieramenti
Comandanti
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La battaglia di Narasara costituì uno dei primi scontri della guerra di posizione tra le truppe sasanidi di Sapore II e quelle romane del limes orientale di Costanzo II.

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II.

Sotto il re cristiano Tiridate III di Armenia, la maggior parte del suo regno si era convertita al cristianesimo (dal 301). Ma nel 334 il re armeno fu fatto prigioniero da Sapore II e condotto in Persia, costringendo gli Armeni ad invocare l'aiuto di Costantino I.[2] Quest'ultimo scrisse al "re dei re" Sapore,[3] il quale al termine di una lunga trattativa, decise di annettere l'Armenia e mise sotto minaccia la vicina provincia romana di Mesopotamia.[4]

Costantino I fu così costretto a prepararsi per la grande guerra contro la Persia, a partire dalla fine del 336,[5] Giovanni Lido non nasconde che il desiderio di Costantino era anche quello di eguagliare imperatori come Traiano e Settimio Severo nella conquista della Persia.[6]

Battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Amida (336) e Assedio (storia romana).

Il grande sovrano cristiano affidò, allora, il settore orientale al figlio Costanzo II[7] ed al nipote Annibaliano. Si racconta che già nel corso di quest'anno, il figlio del re sasanide, Narsete, riuscì ad avanzare fino ad Amida ed a occupare la città romana, ma poco dopo fu ucciso in battaglia dalle truppe romane accorrenti, non molto lontano da questa località (a Narasara).[8] Ora la località della battaglia è stata identificata da alcuni con Hileia o Eleia, ai piedi della catena montuosa del Djebel Sindjar, lungo il fiume Nahr Ghiran.[9]

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Amida, poco dopo, tornò in mano romana e Costanzo dispose la costruzione di una nuova ed imponente cerchia di mura e torri, dove disporre anche di un grande arsenale di artiglieria, rendendo così la città pressoché inespugnabile.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ RIC VII 100; Alföldi 571; Depeyrot 49/1; Cohen 605.
  2. ^ Horst, pp. 308-309.
  3. ^ Eusebio di Cesarea, Vita Constantini, IV, 8-13.
  4. ^ Horst, p. 310.
  5. ^ Eusebio di Cesarea, Vita Constantini, IV, 56; Festo, Breviarium rerum gestarum populi Romani, 26; San Girolamo, Cronaca, 337, p. 234, 8-10; Eutropio, Breviarium historiae romanae, X, 8.2; Annales Valesiani, VI, 35; Orosio, Historiae adversos paganos, VII, 28, 31; Passio Artemii, 8 (8.12-19); Teofane Confessore, Chronographia A.M. 5828 (testo latino); Zonara, L'epitome delle storie, XIII, 4, 25-28.
  6. ^ Giovanni Lido, De magistratibus, III, 34.
  7. ^ Flavio Claudio Giuliano, Orazione I, Panegirico di Costanzo II, 13B.
  8. ^ Teofane Confessore, Chronographia A.M. 5815 (testo latino); Festo, Breviarium rerum gestarum populi Romani, 27.
  9. ^ Beate Dignas & Engelbert Winter, Rome and Persia in Late Antiquity: Neighbours and Rivals, p. 89; Michael H. Dodgeon, Geoffrey Greatrex & Samuel N.C. Lieu, The Roman Eastern Frontier and the Persian Wars (Part I), 226–363 AD, p. 330, n. 26-27.
  10. ^ Ammiano Marcellino, Storie, XVIII, 9.1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
Corpora e florilegi epigrafici
Fonti storiografiche moderne
  • (EN) John Bagnell Bury et al., The Cambridge Ancient History - Volume XIII The Late Empire 337-425, Cambridge University Press, 1925, pp. 11-32, ISBN 0-521-30200-5.
  • Beate Dignas & Engelbert Winter, Rome and Persia in Late Antiquity: Neighbours and Rivals, Cambridge 2007, ISBN 978-0521614078.
  • Michael H. Dodgeon, Greatrex, Geoffrey; Lieu, Samuel N. C., The Roman Eastern Frontier and the Persian Wars (Part I, 226–363 AD), Routledge, 2002, ISBN 0-415-00342-3.
  • (ES) Julio Rodríguez González, Historia de las legiones Romanas, Madrid, 2003.
  • Eberhard Horst, Costantino il Grande, Milano, 1987.
  • Arnold Hugh Martin Jones, The Later Roman Empire, 284–602: A Social, Economic and Administrative Survey, Baltimore 1964.
  • Fergus Millar, The Roman Near East, 31 B.C.-A.D. 337, Cambridge, Harvard University Press, 1982. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  • Stephen B. Mitchell, A History of the Later Roman Empire, AD 284–641, Blackwell Publishing, 2006, ISBN 1-4051-0857-6.
  • Roger Rémondon, La crisi dell'impero romano, da Marco Aurelio ad Anastasio, Milano, 1975.