Battaglia della Beresina
Battaglia della Beresina parte campagna di Russia guerre napoleoniche | |||
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![]() dipinto del 1866 di January Suchodolski | |||
Data | 26 - 29 novembre 1812 | ||
Luogo | Russia europea | ||
Esito | Vittoria strategica russa | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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*Questi ultimi non presero parte allo scontro. | |||
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La battaglia della Beresina (in francese bataille de la Bérézina, in russo Сражение на Березине) fu una battaglia combattuta presso il fiume Beresina, affluente di destra del Dnepr, tra la Grande Armata di Napoleone e l'esercito dell'impero russo tra il 26 e il 29 novembre 1812, durante la campagna di Russia. Lo scontro ebbe un esito discusso: anche se le forze francesi riuscirono a forzare la linea russa, evitando così di finire intrappolate fra le tre armate che convergevano su di loro, la battaglia costò loro moltissime perdite, ed in ogni caso la ritirata dalla Russia non fu arrestata.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Sulle rive dell'affluente russo si vide accerchiata grossa parte dell'esercito francese che si trovava impegnato nelle operazioni di ripiegamento dai territori russi, invasi alcuni mesi prima.
Napoleone e i suoi uomini non avevano altra possibilità di scampo, se non quella di scovare un artificio che permettesse loro di attraversare il fiume per poter proseguire la ritirata. Lo stratagemma consisté nel gettare uno svariato numero di cavalletti nel fiume per far credere ai Russi che un ponte sarebbe stato realizzato nei pressi di Borisov dove, sulla riva destra del fiume, erano posizionate le truppe nemiche.
In realtà notte e giorno, i genieri del generale Jean Baptiste Eblé lavorarono alla realizzazione di due ponti (uno per i fanti e l'altro per i convogli e l'artiglieria) nelle gelide acque del fiume, di fronte al villaggio di Studienka, 15 km più a Nord. Molti uomini vi perirono, tuttavia il sacrificio di questi permise a larga parte dell'armata di trovare scampo al di là del fiume.
Al secondo corpo d'armata, costituito da reggimenti svizzeri[1], che attraversò il fiume il 27 novembre e prese posizione sulla sponda destra per tenere distanziati i Russi che, accorsi, tentavano di impedire il passaggio, è riconosciuto il merito di aver contribuito al salvataggio di gran parte dell'armata superstite. Il corpo d'armata infatti (comandato da Nicolas Charles Oudinot) combatté strenuamente, anche in mancanza del più esiguo equipaggiamento bellico: in particolare furono i 1.300 svizzeri che, combattendo furiosamente con le sole baionette, riuscirono a respingere i vari tentativi dell'esercito russo (40.000 uomini) di ostacolare il cammino dei francesi in arretramento. Napoleone per coprirsi la ritirata, ordinò quindi di incendiare i due ponti, condannando a morte migliaia di ritardatari, tra cui numerose donne e bambini, che si gettarono tra le fiamme in un disperato tentativo di salvezza.
La battaglia della Beresina è contemplata dagli storici come uno dei peggiori disastri militari della storia contemporanea, benché dall'esito parzialmente favorevole. Essa infatti è stata eretta a simbolo della disfatta della campagna di Russia intrapresa dall'Impero francese nell'estate del 1812.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Julia Slater, swissinfo.ch, Beresina: l'identità svizzera in una battaglia, in SWI swissinfo.ch. URL consultato il 23 agosto 2018.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (IT, DE, FR) Battaglia della Beresina, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
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