Banū Thaqīf

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I Banū Thaqīf (in arabo ﺑﻧﻮ ﺛﻘﻴﻒ?) furono una tribù araba insediata nella città higiazena di Ṭāʾif, allo stesso modo in cui i Quraysh erano insediati a Mecca.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tribù adorava nell'età della Jāhiliyya la dèa Allāt.[2]

Il profeta islamico Maometto pensò per un breve periodo di spostare la sua piccola comunità di fedeli musulmani a Ṭāʾif ma la pessima accoglienza ricevuta lo fece desistere presto dal suo tentativo.
Nel corso della sua conquista del Ḥijāz, tentò più volte di conquistarla ma le solide (e inusuali) mura difensive impedirono la sua caduta, vista la totale carenza, a quell'epoca, di conoscenze ossidionali da parte dei suoi uomini e degli Arabi settentrionali in genere.
Ṭāʾif si arrese volontariamente solo nel 630, quando il destino della regione era ormai chiaramente segnato. Come segno di relativo riguardo (segno anche di un'indole chiaramente sensibile agli aspetti psicologici), Maometto incaricò un musulmano thaqafita, al-Mughira ibn Shu'ba di distruggere il santuario di Allāt.

Esponenti di spicco[modifica | modifica wikitesto]

Componenti di rilievo della tribù furono:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La nisba relativa ai Thaqīf - ossia al-Thaqafī - è tuttora usata in vari paesi, come la Siria, il Libano, l'Egitto, la Tunisia, l'Algeria, il Marocco, nella Provincia di Hatay (in Turchia), in Giordania e in Iraq.
  2. ^ a b c d e The Year of Deputations and Abu Bakr's Leadership of the Pilgrimage

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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