Azokh

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Azokh
Azykh
comune
Azokh Azykh – Veduta
Azokh
Azykh – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian
DistrettoXocavənd
Territorio
Coordinate39°37′14″N 46°58′42″E / 39.620556°N 46.978333°E39.620556; 46.978333 (Azokh
Azykh
)
Altitudine686 m s.l.m.
Abitanti806 (2005)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+4
Cartografia
Mappa di localizzazione: Azerbaigian
Azokh Azykh
Azokh
Azykh

Azokh (in armeno Ազոխ?) o Azykh (in azero Azıx) è una comunità rurale del distretto di Xocavənd in Azerbaigian, facente parte fino al 2020 della regione di Hadrowt' nella repubblica dell'Artsakh (fino al 2017 denominata repubblica del Nagorno Karabakh) situata nei pressi delle celebri grotte.

Secondo il censimento del 2005 contava circa 800 abitanti.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le grotte di Azokh, situate nei pressi del villaggio, sono un complesso di sei grotte, noto come sito di abitazione di esseri umani preistorici.[2] Gli antichi strati del Paleolitico medio hanno restituito resti fossili di Neanderthal che potrebbero risalire a circa 300.000 anni fa.[3] Durante il periodo sovietico, il villaggio faceva parte del distretto di Hadrut dell'Oblast' Autonoma del Nagorno Karabakh, all'interno della Repubblica Socialista Sovietica dell'Azerbaigian. Dopo la Prima guerra del Nagorno Karabakh, il villaggio fu amministrato come parte della regione di Hadrut della Repubblica di Artsakh. Il villaggio è passato sotto il controllo dell'Azerbaigian il 9 novembre 2020, durante la guerra del Nagorno Karabakh del 2020.[4] Successivamente, The Guardian e Der Spiegel hanno riportato che le forze azere avrebbero commesso un crimine di guerra decapitando Yuri Asryan, un uomo armeno di 82 anni che era rimasto ad Azokh nonostante l'offensiva azera verso il villaggio.[5][6]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Azykh contiene una serie di siti del patrimonio storico, due dei quali erano stati registrati dalla Repubblica di Artsakh come beni culturali immobili.[7] I siti registrati sono le Grotte di Azokh, risalenti all'età della pietra, situate a 700 m a sud-est del villaggio, e il ponte di Tsiltakhach del XIII secolo (armeno: Ծիլտախաչ), situato a 1 km a sud-est.[8][9][10] Inoltre, nel villaggio si trova la chiesa seicentesca di Surb Astvatsatsin (armeno: Սուրբ Աստվածածին, "Santa Madre di Dio") - un edificio in pietra lungo 14 metri e largo 8, costruito su due archi,[8][9] e un cimitero storico risalente al periodo compreso tra il X e il XIX secolo.[8] Nei pressi del villaggio si trovano anche il monastero di Amarkhatun, la fortezza di Tsitskar e la merlatura di Melik Sagam.[9]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dipartimento Statistica NKR, Tabella censimento 2005
  2. ^ Stepʻan Tigrani, Melikʻ-Bakhshyan (1979). Hayotsʻ patmutʻyan aghbyuragitutʻyun (hnaguyn zhamanakneritsʻ minchʻev XVIII dari verjě). Yerevan: University of Michigan; Yerevan University Publishing House. p. 323.
  3. ^ (EN) Yolanda Fernández-Jalvo, Tania King e Levon Yepiskoposyan, Introduction: Azokh Cave and the Transcaucasian Corridor, Springer International Publishing, 2016, pp. 1–26, DOI:10.1007/978-3-319-24924-7_1, ISBN 978-3-319-24924-7. URL consultato il 19 aprile 2024.
  4. ^ (AZ) Daha 23 kənd işğaldan azad edildi, su Report İnformasiya Agentliyi, 9 novembre 2020. URL consultato il 19 aprile 2024.
  5. ^ (EN) Andrew Roth e Andrew Roth Moscow correspondent, Two men beheaded in videos from Nagorno-Karabakh war identified, in The Guardian, 15 dicembre 2020. URL consultato il 19 aprile 2024.
  6. ^ (DE) Bergkarabach: Zwei Zivilisten wurden mutmaßlich durch aserbaidschanische Soldaten enthauptet, in Der Spiegel, 15 dicembre 2020. URL consultato il 19 aprile 2024.
  7. ^ List of immovable cultural monuments of the history of the Artsakh Republic, published by the Department of Tourism, Historical Environment Protection under the Government of the Artsakh Republic.
  8. ^ a b c Տեղեկատու ԼՂՀ վարչատարածքային միավորների սոցիալ-տնտեսական բնութագրերի, su Արցախի Էլեկտրոնային Գրադարան. URL consultato il 19 aprile 2024.
  9. ^ a b c (HY) Զորի Հայկի Բալայան, Ղարաբաղյան ազատագրական պատերազմ 1988-1994: Հանրագիտարան 1 հատորով, Հայկական հանրագիտարան հրատարակչություն, 2004, ISBN 978-5-89700-023-4. URL consultato il 19 aprile 2024.
  10. ^ ԱՀ Ազգային ժողով | Պաշտոնական կայք | nankr.am, su nankr.am.

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