Figlio di Taharqa[1] o forse di Tanutamani[2], sua madre era una regina il cui nome non ci è giunto per intero, "[...]salka". Atlanersa sposò due delle sue sorelle, Yeturow e Khaliset, ma tra le altre mogli ci sarebbe potuta essere Maletaral (madre del successore Senkamanisken) e Peltasen. Una donna col nome parzialmente in lacuna, "Taba[...]" potrebbe essere stata un'ulteriore consorte[2].
Atlanersa è noto da raffigurazioni e da un basamento in granito rinvenuto nel tempio di Amon a Gebel Barkal, da dove proviene anche un altare a suo nome. A Dongola è stato ritrovato un frammento di obelisco coi suoi cartigli. Venne sepolto a Nuri, nella piramide Nu. 20[1].
Anche se ormai il dominio sull'Egitto era perduto, Atlanersa ed i suoi successori continuarono ad adottare, in modo puramente formale, la titolatura reale egizia[3][4]: