Areopago della Grecia continentale orientale

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Grecia continentale orientale
Ανατολική Χέρσος Ελλάς
Grecia continentale orientale Ανατολική Χέρσος Ελλάς – Bandiera
Dati amministrativi
Lingue parlategreco
CapitaleSalona (l'odierna Amfissa)
Politica
Forma di StatoRepubblica
Forma di governoGoverno regionale in rivolta contro l'Impero ottomano
Organi deliberativiAreopago
Nascita25 marzo 1821
Fine1825
Territorio e popolazione
Religione e società
Religioni preminentiGreco-ortodossa
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Succeduto daBandiera della Grecia Prima Repubblica ellenica

L'Areopago della Grecia continentale orientale[1][2] (in greco Άρειος Πάγος της Ανατολικής Χέρσου Ελλάδος?) fu un regime provvisorio esistito nella Grecia centrale orientale durante la guerra d'indipendenza greca.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Durante le prime fasi della rivoluzione greca contro l'Impero ottomano, non esisteva alcuna autorità generale sui ribelli. Ogni regione eleggeva separatamente le proprie assemblee e cercava di mettere insieme un'amministrazione per coordinare la lotta. Una delle prime entità di questo tipo è stata fondata nella Grecia continentale orientale ("Roumeli").[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La rivolta iniziò a marzo e si affermò con la presa del capoluogo provinciale, Salona (l'odierna Amfissa ), il 27 marzo 1821.[4] La guarnigione ottomana resistette nella cittadella fino al 10 aprile, quando i greci la presero.[5] Allo stesso tempo, i greci subirono una sconfitta nella battaglia di Alamana contro l'esercito di Omer Vryonis, che provocò la morte di Athanasios Diakos.[6] Tuttavia l'avanzata ottomana fu fermata nella battaglia di Gravia, sotto la guida di Odysseas Androutsos, che fu successivamente nominato comandante in capo della Grecia orientale.[7] Vryonis si volse verso la Beozia e saccheggiò Livadia, in attesa di rinforzi prima di procedere verso la Morea. Queste forze di 8.000 uomini sotto Beyran Pascià, furono tuttavia sconfitte nella battaglia di Vassilika, il 26 agosto.[8] Questa sconfitta costrinse anche Vryonis a ritirarsi, assicurandosi sia la Grecia orientale che la Morea.

L'amministrazione della Grecia orientale[modifica | modifica wikitesto]

La sconfitta di Vryonis aprì la strada all'organizzazione politica dei territori liberati. Dal 15 al 20 novembre 1821 si tenne un congresso a Salona, cui parteciparono i principali notabili locali e capi militari.[9] Sotto la direzione di Theodoros Negris, i membri stabilirono una costituzione provvisoria per la regione, con l'"Ordine legale della Grecia continentale orientale" (Νομική Διάταξις της Ανατολικής Χέρσου Ελλάδος),[10] e istituirono un consiglio direttivo, l'Areopago, composto da 71 notabili provenienti da la Grecia continentale orientale,[11] nonché dalle regioni della Tessaglia e della Macedonia, dove le rivolte greche sarebbero state presto represse.

Ufficialmente, l'Areopago fu sostituito dall'Amministrazione Provvisoria centrale, istituita nel gennaio 1822 dopo la Prima Assemblea Nazionale[9] ma il consiglio continuò la sua esistenza ed esercitò una notevole autorità, sia pure in nome del governo nazionale. Tuttavia, i rapporti era spesso tesi, soprattutto perché la Grecia entrò presto in una fase di guerra civile.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

L'areopago ero divisa in due camere di sei membri. La magistratura, con poteri giudiziari, era presieduta dal vescovo Neophytos Talantiou, e il potere politico, con responsabilità amministrative era presieduto da Theodoros Negris.[12] Sebbene originariamente fosse previsto che i due presidenti restassero in carica solo 52 giorni, affinché tutti i membri di potessero ricoprire incarichi a rotazione per un anno, la disposizione non si applicò.[12]

Membri[modifica | modifica wikitesto]

ll governo dell'Areopago era composto da un totale di 12 membri più i due presidenti dei due organi:[13][14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ George Gottfried Gervinus, Risorgimento della Grecia, Corona e Caimi, 1869, p. 130. URL consultato il 21 settembre 2021.
  2. ^ Anonymus AC10352179, Storia contemporanea della Grecia dal 1821 fino alla fondazione del nuovo Stato, Prima versione Italiana di S. S. (con un ritratto), Indicatore Lombardo, 1831, p. 111. URL consultato il 23 settembre 2021.
    «col nome di Grecia orientale, costituisce un senato che ei chiama col nome augusto di Areopago»
  3. ^ (EN) Charles A. Frazee e Frazee, The Orthodox Church and Independent Greece 1821-1852, CUP Archive, 1969-02, p. 46. URL consultato il 23 settembre 2021.
  4. ^ Kitromilides-Tsoukalas, 2021, p. 302.
  5. ^ (EN) Quentin Russell e Eugenia Russell, Ali Pasha, Lion of Ioannina: The Remarkable Life of the Balkan Napoleon, Pen and Sword, 30 settembre 2017, ISBN 978-1-4738-7722-1. URL consultato il 23 settembre 2021.
  6. ^ David Brewer, The Greek War of Independence : the struggle for freedom from Ottoman oppression and the birth of the modern Greek nation, Overlook Press, 2001, p. 86, ISBN 1-58567-172-X, OCLC 47136511. URL consultato il 23 settembre 2021.
  7. ^ (EN) Paschalis M. Kitromilides, The Greek Revolution: A Critical Dictionary, Harvard University Press, 25 marzo 2021, p. 309, ISBN 978-0-674-25931-7. URL consultato il 23 settembre 2021.
  8. ^ Kitromilides-Tsoukalas, 2021, p. 304.
  9. ^ a b Kitromilides-Tsoukalas, 2021, p. 469.
  10. ^ (EN) Paschalis M. Kitromilides, The Greek Revolution in the Age of Revolutions (1776-1848): Reappraisals and Comparisons, Routledge, 9 settembre 2021, ISBN 978-1-000-42471-3. URL consultato il 23 settembre 2021.
  11. ^ (EL) Gianēs Kōnstantinou Kordatos, Historia tēs neōterēs Helladas: Hē epanastasē tou 1821, Ekdōseis "20os Aiōnas,", 1957, p. 366. URL consultato il 23 settembre 2021.
  12. ^ a b (EN) Άρειος Πάγος – Εθνοσυνελεύσεις και Βουλευτικό, su representatives1821.gr. URL consultato il 23 settembre 2021.
  13. ^ (EL) Andreas Z. Mamoukas, Ta kata tēn anagennēsin tēs Hellados, ētoi, Sullogē tōn peri tēn anagennōmenēn Hellada suntachthentōn politeumatōn, nomōn kai allōn episēmōn praxeōn ... 1821 mechri ... 1832, ekd. A. Z. Mamouka. 10 tom. [in 2]., 1839, p. 7. URL consultato il 23 settembre 2021.
  14. ^ (EL) Dionysios A. Kokkinos, Hē Hellēnikē Epanastasis, Ekdot. Oikos Melissa, 1956, p. 37. URL consultato il 23 settembre 2021.
    «Εις τα αρχικώς υπολογισθέντα εις δώδεκα μέλη προσετέθησαν και οι πρόεδροι των δύο σωμάτων»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]