Arcieparchia di Aleppo dei Siri

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Arcieparchia di Aleppo dei Siri
Archieparchia Aleppensis Syrorum
Chiesa sira
 
ArcieparcaDenys Antoine Chahda
Presbiteri4, tutti secolari
2.000 battezzati per presbitero
 
Battezzati8.000
StatoSiria
Parrocchie4
 
Erezione28 gennaio 1659
Ritoantiocheno
CattedraleNostra Signora dell'Assunzione
IndirizzoPlace Mere Teresa de Calcutta, Azizie, Alep, Syrie
Sito webwww.syrcata.org
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Siria

L'arcieparchia di Aleppo dei Siri (in latino: Archieparchia Aleppensis Syrorum) è una sede della Chiesa cattolica sira. Nel 2020 contava 8.000 battezzati. È retta dall'arcieparca Denys Antoine Chahda.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcieparchia comprende la città di Aleppo, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione.

Il territorio è suddiviso in 4 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una comunità giacobita ad Aleppo è attestata fin dal VI secolo, per la presenza di diversi vescovi anticalcedonesi, il primo dei quali sembra essere stato Pietro, che nel 508 fece suo un documento monofisita di Severo di Antiochia.

La prima menzione del cattolicesimo tra i Siri di Aleppo risale alla missione di Leonard Abel, vescovo titolare di Sidone, nel 1586. Nel 1649 il vescovo giacobita Costantino abbracciò la fede cattolica poco prima di morire, fra le mani del missionario gesuita Guillaume Godet. Uno dei suoi figli spirituali, 'Abdul-Ghal Akhidjan, si convertì al cattolicesimo grazie all'apostolato dei carmelitani. Divenne vescovo di Aleppo nel 1659 e primo patriarca cattolico siro con il nome di Ignazio Andrea I nel 1662.

A partire dal 1659 inizia la serie degli arcieparchi siro cattolici di Aleppo, che fu la prima diocesi giacobita ad aderire al cattolicesimo.

Nei periodi 1802-1812, 1828-1851 e 1874-1892 fu sede del patriarcato di Antiochia dei Siri e dunque arcieparchia propria del patriarca. Inoltre sono ben sei gli arcieparchi che sono diventati patriarchi di Antiochia dei Siri.

Secondo un'antica tradizione, che risale agli inizi del XVI secolo, gli arcieparchi nominati per la sede di Aleppo, quando non vengono trasferiti da un'altra sede, assumono il nome di Denys.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcieparchia nel 2020 contava 8.000 battezzati.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1959 50.000 1.000.000 5,0 6 6 8.333 5
1970 8.500 1.650.000 0,5 5 5 1.700 3
1980 8.500 ? ? 9 7 2 944 2 2
1990 8.750 ? ? 11 11 795 2
1999 8.800 ? ? 10 10 880 4 2
2000 7.500 ? ? 6 6 1.250 1 3 2
2001 8.000 ? ? 7 7 1.142 2 3 2
2002 8.000 ? ? 10 10 800 2 3 2
2003 8.000 ? ? 7 7 1.142 2 3 2
2004 8.000 ? ? 10 10 800 2 3 2
2009 8.000 ? ? 8 8 1.000 1 3 2
2012 10.000 ? ? 8 8 1.250 3 3 3
2015 10.000 ? ? 4 4 2.500 2 3
2018 7.500 ? ? 3 3 2.500 1 3
2020 8.000 ? ? 4 4 2.000 4

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Era già vescovo di Aleppo dal 1766; la sua professione di fede fu riconosciuta da Roma nel 1780.
  2. ^ Secondo il Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastique (vol. VIII, voce Beyrouth) muore il 28 febbraio 1863.
  3. ^ Nominato arcivescovo, titolo personale, titolare di Mardin dei Siri.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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