Anemonia sulcata

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Anemonia sulcata
Anemonia sulcata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Cnidaria
Classe Anthozoa
Sottoclasse Hexacorallia
Ordine Actiniaria
Sottordine Enthemonae
Superfamiglia Actinioidea
Famiglia Actiniidae
Genere Anemonia
Specie A. sulcata
Nomenclatura binomiale
Anemonia sulcata
(Pennant, 1777)
Sinonimi

Actinia (Entacmaea) cereus (Ellis & Solander, 1786)
Actinia cereus (Ellis & Solander, 1786)
Actinia phaeochira (Schmarda, 1852)
Actinia sulcata (Pennant, 1777)
Actinia viridis
Actinocereus sulcata
Actinocereus sulcatus
Anemone sulcata (Pennant, 1777)
(errore ortografico)

Anemonia aedulis (Risso, 1826)
Anemonia flagellifera (Dons, 1945)
Anemonia vagans (Risso, 1826)
Anemonia vagans
Anthea cereus (Ellis & Solander, 1786)
Comactis viridis
Entacmaea phaeochira (Schmarda, 1852)
(fonti: SeaLifeBase e WoRMS)

Nomi comuni

Capelli di Venere

Anemonia sulcata (Pennant, 1777), volgarmente nota come capelli di Venere, è un celenterato antozoo della famiglia Actiniidae. Originariamente era chiamata Actinia sulcata Pennant, 1777.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Un esemplare fotografato nelle acque di Capo Caccia.

Questo anemone di mare ha un corpo cilindrico, di colore variabile dal giallo-bruno al verde, da cui si diparte una corona di tentacoli lunghi, poco retrattili, con estremità di colore violetto. Raggiunge grandezze fino a circa 20 cm di diametro.[2]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie esprime una proteina fluorescente, denominata Kindling Fluorescent Protein (KFP), utilizzata come marker nel campo della biologia molecolare.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Diffusa nel Mar Mediterraneo e lungo le coste orientali dell'oceano Atlantico.[senza fonte]

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

Le attinie di questa specie sono molto ricercate in Sardegna ove vengono preparate impanate e fritte col nome di orziadas[4]. È considerato un piatto prelibato e sono quindi molto ricercate, raggiungendo quotazioni mediamente elevate, anche per il costante depauperamento della specie a causa di un prelievo sconsiderato.

Anche in Sicilia, dove sono noti come ogghiu a mari, vengono fritte in pastella e sono una specialità del catanese, nonché dell'isola di Ustica e delle isole Egadi[5]. Il suo utilizzo gastronomico è noto anche all'isola d'Elba (dove è chiamata ògliera) e in Corsica (ògliula).

In Spagna, nella regione di Cadice, in Andalusia sono molto apprezzate e vengono preparate fritte sotto il nome di ortiguillas[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Anemonia sulcata, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 29 novembre 2014.
  2. ^ Anemonia sulcata, su Associazione Italiana Acquario Mediterraneo (AIAM). URL consultato il 28 novembre 2014.
  3. ^ Henderson J.N., Remington S.J., The Kindling Fluorescent Protein: A Transient Photoswitchable Marker, in Physiology, vol. 21, n. 3, 2006, pp. 162-170, DOI:10.1152/physiol.00056.2005.
  4. ^ Orziadas, il sapore del mare, su Obiettivo Sardegna. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).
  5. ^ Ogghiu a mari, su Ricette di Sicilia. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2014).
  6. ^ (ES) Ortiguillas de Mar, su El gusto de cocinar. URL consultato il 28 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2014).

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