Aníbal Torres

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Aníbal Torres

Presidente del Consiglio dei ministri del Perù
Durata mandato8 febbraio 2022 –
25 novembre 2022
PresidentePedro Castillo
PredecessoreHéctor Valer
SuccessoreBetssy Chávez

Ministro della Giustizia e dei Diritti Umani
Durata mandato30 luglio 2021 –
8 febbraio 2022
PresidentePedro Castillo
Capo del governoGuido Bellido
Mirtha Vásquez
Héctor Valer
PredecessoreEduardo Vega Luna
SuccessoreÁngel Yldefonso

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studiodottorato di ricerca in diritto
UniversitàUniversidad Nacional Mayor de San Marcos e Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
Professioneavvocato, giurista, docente

Aníbal Torres Vásquez (Chota, 28 dicembre 1942) è un politico, avvocato e giurista peruviano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nella città di Chota il 28 dicembre 1942, si laurea in giurisprudenza e in scienze politiche presso l'Universidad Nacional Mayor de San Marcos[1]. Successivamente studia diritto civile e commerciale all'Università "La Sapienza" di Roma.

È stato direttore e decano dell'Ordine degli Avvocati di Lima, decano della facoltà di diritto e scienze politiche dell'UNMSM ed è inoltre autore di varie pubblicazioni riguardanti il diritto civile e amministrativo[2].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Entra in politica nel 2011, candidandosi alle elezioni generali del 2011 all'interno dell'alleanza politica di Ollanta Humala. Non viene eletto[3].

In occasione del primo turno delle elezioni del 2021 sostiene il partito di centro-destra Azione Popolare guidato dal politico Yonhy Lescano. Al secondo turno appoggia invece Pedro Castillo col partito Perù Libero, partito che risulterà il vincitore.

Il 30 luglio dello stesso anno viene nominato ministro della giustizia e dei diritti umani dallo stesso Castillo[4][5]. Rimane in carica fino al febbraio 2022, quando giura come presidente del consiglio dei ministri davanti al presidente peruviano, diventando il quarto capo di gabinetto in meno di un anno nell'amministrazione Castillo[6].

Nell'agosto 2022 tenta di dimettersi dall'incarico[7], indicando motivi personali[8], ma il presidente della repubblica rifiuta le dimissioni[9].

Accoglie invece le dimissioni nel novembre successivo nate a causa di alcune controversie con il congresso[10][11]. Al suo posto subentra Betssy Chávez, ministra della cultura[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Aníbal Torres, así es el nuevo primer ministro de Perú, su La Razón, 9 febbraio 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  2. ^ (ES) Aníbal Torres: “Yo no puedo olvidar mi origen, no puedo olvidar el Perú profundo”, su El Búho, 2 luglio 2021. URL consultato il 25 settembre 2023.
  3. ^ (ES) Humala desginó a Aníbal Torres, el abogado del pueblo, al Congreso de la República, su Aeronoticias, 29 gennaio 2011. URL consultato il 25 settembre 2023.
  4. ^ (ES) Aníbal Torres es el nuevo ministro de Justicia y Derechos Humanos, su andina.pe, 30 luglio 2021. URL consultato il 25 settembre 2023.
  5. ^ (ES) Pedro Francke y Aníbal Torres asumirán las carteras de Economía y Justicia, su Gestión, 31 luglio 2021. URL consultato il 25 settembre 2023.
  6. ^ (ES) Aníbal Torres juró como el nuevo presidente del Consejo de Ministros, su RPP, 8 febbraio 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  7. ^ (EN) Peru PM resigns as investigations target President Castillo, in Reuters, 3 agosto 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  8. ^ Perù. Il primo ministro Anibal Torres si è dimesso, su Notizie Geopolitiche, 4 agosto 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  9. ^ (EN) No Premier resignation by cabinet reshuffled anyway in Peru, su MercoPress, 6 agosto 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  10. ^ (EN) Peru’s PM resigns after confidence vote refused, su Al Jazeera, 25 novembre 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  11. ^ (ES) Renuncia el primer ministro de Perú tras rechazo de Congreso, su AP News, 25 novembre 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.
  12. ^ (ES) Betssy Chávez: conoce la hoja de vida de la nueva presidenta del Consejo de Ministros, su RPP, 25 novembre 2022. URL consultato il 25 settembre 2023.

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Controllo di autoritàVIAF (EN55714745 · ISNI (EN0000 0000 7997 0317 · ORCID (EN0000-0002-0408-6038 · LCCN (ENn88234259 · GND (DE1056356715