Amir Hossein Rabii

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Amir Hossein Rabii

Ministro dell'edilizia abitativa
Durata mandato6 novembre 1978 –
22 novembre 1978
Capo del governoGholam Reza Azhari
PredecessoreGholam Reza Azhari
SuccessoreManouchehr Behravan

Amir Hossein Rabii (18 ottobre 1930Teheran, 9 aprile 1979) è stato un generale iraniano, ultimo Comandante in Capo dell'Aeronautica imperiale iraniana dal 1976 al 1979.[1] Venne ucciso dal neo-nato regime islamico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rabii fu tra i primi ufficiali militari dell'Aeronautica ad essere addestrati nella base aerea di Fürstenfeldbruck in Germania Ovest durante gli anni '50 e successivamente nella texana Reese Air Force Base.[2]

Pilota di caccia su Republic F-84 Thunderjet, North American F-86 Sabre, Northrop F-5 e McDonnell Douglas F-4 Phantom II,[3][4][5] contribuì nel 1958 alla creazione della squadra acrobata dell'aeronautica, chiamata Golden Crown.[6]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la vittoria rivoluzionaria islamica, Rabii (come riportato da Amnesty International), venne accusato di: corruzione sulla terra; guerra a Dio e al popolo di Dio; azioni volte a indebolire l'indipendenza e la sicurezza del paese; scuotere le basi del sistema di governo del paese; partecipare direttamente all'uccisione di persone innocenti e cercare di reprimere la rivolta popolare; profanare tutto ciò che è sacro, religioso o nazionale, al popolo musulmano dell'Iran e del mondo; licenziare gli ufficiali delle forze aeree e farli uccidere nel tentativo di opporsi al desiderio popolare di governare; insultare il clero puro e cercare di screditarli chiamandoli comunisti; cercare di influenzare le opinioni dei soldati; ostacolare l'aviazione nel suo desiderio di unire le forze con il popolo; sottomettere l'esercito, la politica, l'economia e la cultura del paese all'influenza degli stranieri e dell'imperialismo; aver avuto contatti con la CIA e i sionisti; cercare di ristabilire il dominio idolatra dello Shah sul popolo debole e indifeso; cospirazione, incitamento e tentativo di ostacolare la strada di Dio per privare il popolo del suo vero desiderio.[7]

Venne fucilato alla prigione di Qasr il 9 aprile, insieme ad altri 9 individui.[3][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sepehr Zabir, The Iranian Military in Revolution and War (RLE Iran D), London; New York, Routledge, 2012, p. 10, ISBN 978-1-136-81270-5.
  2. ^ Military, in The Iranian, novembre 2002 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  3. ^ a b Shah's air force chief executed, in The Telegraph-Herald, Tehran, UPI, 9 aprile 1979. URL consultato il 31 luglio 2013.
  4. ^ IIAF Personnel killed by Islamic Regime between 1979 - Present, in Imperial Iranian Air Force. URL consultato il 30 luglio 2013.
  5. ^ F-84 G Thunder Jet – IIAF, su iiaf.net. URL consultato il 9 dicembre 2022.
  6. ^ Golden Crown History, in IIAF. URL consultato il 31 luglio 2013.
  7. ^ Amir Hossein Rabii, su iranrights.org.
  8. ^ Firing squads kill 10 in Iran, in The Dispatch, Tehran, AP, 9 aprile 1979. URL consultato il 30 luglio 2013.

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