Alectoris melanocephala

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Pernice d'Arabia
Alectoris melanocephala
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neognathae
Ordine Galliformes
Famiglia Phasianidae
Sottofamiglia Perdicinae
Genere Alectoris
Specie A. melanocephala
Nomenclatura binomiale
Alectoris melanocephala
Rüppell, 1835

La pernice d'Arabia (Alectoris melanocephala, (Rüppell, 1835)) è un uccello della famiglia dei Phasianidae che appartiene all'ordine dei Galliformes. Sono riconosciute due sottospecie, A. m. melanocephala e A. m. guichardi. Esistono anche ibridi con la pernice di Philby e con la coturnice.[2]

Aspetti morfologici[modifica | modifica wikitesto]

Più grande delle altre specie del genere Alectoris, la pernice dell'Arabia può raggiungere la lunghezza di circa 41 cm. I sessi non sono molto differenti e i maschi sono leggermente più grandi delle femmine, infatti, i questi raggiungo i 750 g contro i 522 g delle femmine. Il capo è di colore nero con la gola e una larga fascia sopra gli occhi bianca; il becco e il contorno degli occhi sono di colore rosso acceso. Il collo è marrone chiaro e il corpo, le ali e la coda sono di colore blu-grigio.[3][4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La pernice dell'Arabia è originaria del sud della penisola araba, Yemen e la parte occidentale dell'Oman. La sottospecie A. m. guichardi vive nel est Hadramawt e nel est Yemen; mentre la sottospecie A. m. melanocephala vive nel resto dell'areale. Questa pernice predilige i pendii erbosi e i territori rocciosi ricchi di vegetazione, da una altitudine vicina al livello del mare sino a circa 1'400 metri.[4]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Questa pernice si nutre di semi, altro materiale vegetale come l'erba del Mediterraneo e Gnaphalium e piccoli invertebrati.[4] La stagione riproduttiva incomincia a marzo e la femmina depone da cinque a otto uova, screziate di marrone, che vengono covate per 25 giorni. I pulcini sono in grado di lasciare il nido in breve tempo.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alectoris melanocephala, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Arabian Partridge (Alectoris melanocephala) (Rüppell, 1835), in AviBase. URL consultato il 24 settembre 2014.
  3. ^ a b Cowell, Dan, Arabian partridge (Alectoris melanocephala), su gbwf.org. URL consultato il 24 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  4. ^ a b c McGowan, P.J.K.; Kirwan, G.M., Arabian Partridge (Alectoris melanocephala), in Handbook of the Birds of the World Alive, Lynx Edicions, 2013. URL consultato il 25 settembre 2014.

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