Al-Būsīrī

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Tomba dell'Imam al-Busiri ad Alessandria d'Egitto

Sharaf al-Din Abu Abd Allah Muhammad ibn Sa'id al-Misri al-Busiri (Busir, 7 marzo 1212Alessandria, 1294) è stato un poeta e grammatico egiziano di origine berbera sanhaji[1][2].

Un verso del poema più famoso di al-Busir, al-Burda, sulla parete del monumento funebre di al-Busiri ad Alessandria d'Egitto

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Alto Egitto da una famiglia della tribù Banu Habnun proveniente dalla cittadella di Hammad in Marocco, come afferma al-Maqrizi, fu discepolo del sufi Abu al-'Abbas al-Mursi (m. 1287) guida spirituale di una delle più importanti correnti sufi, la Shadhiliyya ancor oggi diffusa nel mondo islamico. Oltre che in Egitto ha vissuto a Gerusalemme, Mecca e Medina prima di tornare in Egitto e precisamente ad Alessandria dove è morto. Al-Busiri è sepolto al Cairo, alle pendici del Muqattam.

Grammatico e calligrafo, ha composto diverse poesie fra cui la più famosa è la qaṣīda al-Burda (il Poema del mantello). Si tratta di una composizione di 175 versi in lode del profeta Maometto che lo avrebbe guarito dalla paralisi che lo aveva colpito apparendogli in sogno e avvolgendolo con il mantello, la burda appunto.[3] Risvegliatosi guarito, al-Busiri uscì da casa e incontrò un uomo pio che, misteriosamente, gli chiese della qasida appena composta e che il poeta gli diede. Così la notizia della miracolosa guarigione di al-Busiri e la sua poesia si diffusero sia alla corte del sultano mamelucco che fra la gente assicurando al poeta la fama di uomo santo e alla composizione la fama di essere dotato di prodigiose proprietà. Infatti per secoli i versi sono stati utilizzati anche da altri poeti che, secondo una tecnica diffusa nella letteratura araba, li hanno citati all'interno di loro componimenti. Ma la sua fama maggiore è dovuta all'essere considerata un testo dalle proprietà taumaturgiche per cui i suoi versi sono scritti su amuleti e recitati durante la lavanda dei morti e i funerali al fine di impetrare la misericordia divina per il defunto.

La Burda è stata tradotta di molte lingue, per esempio: in italiano da Giuseppe Gabrieli[4]; in inglese per la prima volta da Faizullabhai[5]; in francese per la prima volta da René Basset[6]; in tedesco da C. A. Ralfs - Vienna, 1860.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La sua famiglia proveniva da Sijilmasa prima di stabilrsi a Beni Hama allora in Egitto, الإمام شرف الدين محمد بن سعيد بن حماد الصنهاجي البوصيري, su alhaqqani.com. URL consultato il 29 gennaio 2014.
  2. ^ Poeta arabo di discendenza berbera che divenne famoso per lil suo poema Al-Burdah.., su britannica.com, www.britannica.com, 2012. URL consultato il 12-7-2012.
  3. ^ I. Goldziher in Revue de l'histoire des religions, vol XXXI pp. 304 e segg.
  4. ^ G. Gabrieli, al-Burdatan ovvero i due poemi arabi del mantello in lode di Maometto, Istituto per l'Oriente, Roma 1972/2.
  5. ^ Shaikh Faizullah Bhai B. A., The poem of the scarf, University of Bombay - Published by Taj Company Ltd., 1893
  6. ^ R. Basset La Bordah du cheikh El Bousiri; poème en l'honneur de Mohammed, Leroux Paris, 1894

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