'A'isha del Marocco

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'A'isha del Marocco
La principessa 'A'isha
Principessa del Marocco
Stemma
Stemma
In carica17 giugno 1930 –
4 settembre 2011
Nome completoarabo: للا عائشة
TrattamentoSua Altezza Reale
NascitaDâr-al-Makhzen, Rabat, 17 giugno 1930
MorteRabat, 4 settembre 2011
Luogo di sepolturaMausoleo di Moulay El Hassan, Rabat
DinastiaAlawide
PadreMuhammad V del Marocco
MadreʿAbla bint Ṭāhar
ConiugiḤasan al-Yaʿqūbī
Ḥasan al-Mahdī
FigliPrime nozze:
Zubayda
Nafisa
ReligioneSunnismo
'A'isha del Marocco

Ambasciatrice del Marocco in Regno Unito
Durata mandato1965 –
1969
MonarcaHasan II

Ambasciatrice del Marocco in Grecia
Durata mandato1969 –
1970
MonarcaHasan II

Ambasciatrice del Marocco in Italia
Durata mandato1970 –
1973
MonarcaHasan II

Dati generali
Prefisso onorificoSua Altezza Reale
UniversitàUniversità di Parigi
Professioneambasciatrice

'A'isha del Marocco (in arabo للا عائشة; Rabat, 17 giugno 1930Rabat, 4 settembre 2011) è stata una principessa e ambasciatrice marocchina.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era la figlia del re Muhammad V del Marocco, e della sua seconda moglie, Lalla ʿAbla bint Ṭāhar[1]. Per volere del padre, insieme ai suoi fratelli, ʿĀʾisha (il cui nome francesizzato è Aicha) ricevette un'educazione all'occidentale, studiando storia alla Sorbona.

Nell'aprile 1947, accompagnò il padre e il fratello a Tangeri. Mentre suo padre tenne un discorso in cui chiese l'unificazione del Marocco, Lalla ʿĀʾisha rappresentava una moderna immagine delle donne. Un'immagine "permissiva" che innescò anche uno scandalo tra i marocchini più conservatori.

Nel 1953 suo padre venne esiliato e la famiglia andò a vivere in Corsica. Nel 1955 ritornò e fu nominato re del Marocco, da poco indipendente. Lalla ʿĀʾisha tornò con lui e assunse una posizione di rilievo nel movimento per i diritti delle donne. Nel novembre 1957 il "Times" la descrisse come simbolo del femminismo islamico.

Fu la prima presidentessa dell'Entraide Nationale, della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale (1950-1969)[2][3] e presidentessa onoraria dell'Unione Nazionale delle Donne Marocchine (1969-2011)[4].

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Primo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 16 agosto 1961, Moulay Ḥasan al-Yaʿqūbī (1934). Ebbero due figlie:

  • Lalla Zubayda al-Yaʿqūbī.
  • Lalla Nafisa al-Yaʿqūbī.

La coppia divorziò nel 1972.

Secondo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò in seconde nozze Moulay Ḥasan b. al-Mahdī (1912-1984), come la sua terza moglie. Non ebbero figli e suo marito morì nel 1984.

Carriera diplomatica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'ascesa del fratello, il 3 marzo 1961, Lalla ʿĀʾisha divenne ambasciatrice in Gran Bretagna (1965-1969), in Grecia (1969-1970) e in Italia (1970-1973). Scegliere come ambasciatore una donna per un paese islamico era insolito.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver terminato la sua carica come ambasciatrice si ritirò a vita privata. Era un'appassionata giocatrice di golf[5][6].

Morì il 4 settembre 2011 a Rabat[7].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze marocchine[modifica | modifica wikitesto]

Gran Cordone dell'Ordine del Trono - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine reale vittoriano - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN206992582 · ISNI (EN0000 0003 5844 3317 · BNF (FRcb120252536 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-206992582
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