Agostino Barbarigo (sommergibile 1918)

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Agostino Barbarigo
Descrizione generale
Tiposommergibile di media crociera
ClasseBarbarigo
Proprietà Regia Marina
CantiereFiat San Giorgio, La Spezia
Impostazione22 ottobre 1915
Varo18 novembre 1917
Entrata in servizio10 settembre 1918
IntitolazioneAgostino Barbarigo
Radiazione1º maggio 1928
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione926,5 t
Dislocamento in emersione796,6 t
Lunghezza67 m
Larghezza5,9 m
Pescaggio3,81 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 2600 cv
2 motori elettrici Ansaldo da 1300 cv complessivi
due eliche
Velocità in immersione 9,3 nodi
Velocità in emersione 16,8 nodi
Autonomiain emersione 690 miglia nautiche a 16,8 nodi
o 1850 mn a 9,3 nodi
in immersione 7 mn a 9,3 nodi
o 160 miglia nautiche a 1,6 nodi
Equipaggio4 ufficiali, 36 sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento[1]
dati tratti da www.betasom.it
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L’Agostino Barbarigo è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In servizio nel settembre 1918, al comando del capitano di corvetta Carlo De Donato[2], non ebbe modo di prendere parte al primo conflitto mondiale, che volgeva ormai al termine[3][2].

A guerra finita fu assegnato alla «Flottiglia Sommergibili di grosso tonnellaggio» e dislocato a La Spezia[3][2].

Durante la crisi di Corfù, quando la flotta italiana occupò quell’isola con uno sbarco, il Barbarigo – insieme al gemello Provana – fu tenuto (emerso) di retroguardia durante lo sbarco, venendo poi dislocato in agguato su una delle due rotte che conducevano a Corfù (all'altra fu destinato il Provana): i due sommergibili sarebbero serviti a proteggere la squadra navale italiana da un eventuale contrattacco da parte di navi greche[4][3][2].

Prese parte alle grandi esercitazioni del 1924 e del 1925; comandante dell'unità, in quel periodo, era il capitano di corvetta Raffaele De Courten[3][2].

Ormai superato, il 18 dicembre 1925 fu assegnato all'Accademia Navale di Livorno come unità addestrativa[3].

Il 18 marzo 1928 (comandante dell'unità era il capitano di corvetta Edoardo Somigli, futuro ammiraglio di squadra nella Marina Militare e comandante del Centro alti studi per la difesa dal 1º settembre 1949 al 31 agosto 1956[5]) fu assegnato alla I Flottiglia Sommergibili[2].

Radiato il 1º maggio 1928, fu avviato alla demolizione[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Da Navypedia.
  2. ^ a b c d e f Classe Barbarigo (1915) - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici
  3. ^ a b c d e f Sommergibile Agostino Barbarigo
  4. ^ Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Milano, A. Mondadori editore, 1994, p. 106, ISBN 88-04-33878-4.
  5. ^ Ammiraglio Sq. Edoardo Somigli sul sito del Ministero della Difesa italiano, su difesa.it. URL consultato il 24 ottobre 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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