Aethia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Aethia
Aethia psittacula
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Charadriiformes
Sottordine Lari
Famiglia Alcidae
Tribù Aethiini
Genere Aethia
Merrem, 1788
Specie

Aethia Merrem, 1788 è un genere di uccelli caradriformi della famiglia Alcidae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine Aethia deriva dal greco αίθυια, termine che indicava un non meglio identificato uccello marino. La stessa parola, con una traslitterazione diversa (Aythya) è utilizzata per indicare un genere ben distinto di uccelli della famiglia degli Anatidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie appartenenti al genere Aethia sono uccelli marini di piccole dimensioni (85-300 g)[2]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si cibano prevalentemente di copepodi, meduse, ctenofori, di krill ed altri tipi di zooplancton[2].
Nidificano in colonie che raggiungono il milione di individui[3], depongono un solo uovo in una fenditura naturale e lo covano per 25-36 giorni[2]; il pulcino metterà le piume 25-35 giorni dopo la schiusa[4].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è distribuito nelle regioni settentrionali dell'Oceano Pacifico (Mare di Bering, Mare di Okhotsk, Golfo di Alaska e Isole Aleutine)[2].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende le seguenti specie viventi:[1]

È stata inoltre descritta una specie fossile del tardo Miocene[5] .

  • Aethia rossmoori

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Alcidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.
  2. ^ a b c d (EN) Anthony J. Gaston e Ian Lawrence Jones, The Auks: Alcidae, illustrazioni di Ian Lewington, Oxford, Oxford University, 1998, ISBN 0198540329.
  3. ^ (EN) G. Vernon Byrd, Heather M. Renner e Martin Renner, Distribution patterns and population trends of breeding seabirds in the Aleutian Islands, in Fisheries Oceanography, vol. 14, s1, novembre 2005, pp. 139–159, DOI:10.1111/j.1365-2419.2005.00368.x. URL consultato il 6 giugno 2023.
  4. ^ (EN) R. C. Ydenberg, Growth-Mortality Trade-Offs and the Evolution of Juvenile Life Histories in the Alcidae, in Ecology, vol. 70, n. 5, ottobre 1989, pp. 1494–1506, DOI:10.2307/1938208. URL consultato il 6 giugno 2023.
  5. ^ (EN) Kenneth I. Warheit, A review of the fossil seabirds from the Tertiary of the North Pacific: plate tectonics, paleoceanography, and faunal change, in Paleobiology, vol. 18, n. 4, 1992, pp. 401–424, DOI:10.1017/S0094837300010976. URL consultato il 6 giugno 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàJ9U (ENHE987007563790905171
  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli