Adriano Paolo Morando

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Adriano Paolo Morando (Milano, 21 gennaio 1949Carnate, 5 ottobre 2013) è stato un ingegnere italiano, appassionato di storia e filosofia della scienza.

A lui, in collaborazione con la Fiat Ferroviaria, si deve il primo modello matematico (in Europa) di un treno destinato all'alta velocità (progenitore dell'ETR.500)[1] inoltre elaborò, sulla base di un'idea dell'ingegnier Lanzavecchia[2], tutta la parte teorico-matematica di un particolare ed innovativo convertitore per l'alimentazione delle linee elettriche ferroviarie[3][4]. Anche dopo aver lasciato la carriera di progettista e ricercatore per i sistemi ferroviari ha continuato ad occuparsi del settore scrivendo anche importanti trattati[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È stato professore di elettrotecnica e poi di elettrotecnica ed elettronica applicata presso il Politecnico di Milano a partire dall'anno accademico 1986-1987. Nel 2007 insegna anche storia ed epistemologia delle scienze elettromagnetiche presso il Politecnico di Milano.

La passione per la storia della scienza lo ha portato ad approfondire lo sviluppo storico delle discipline elettromagnetiche ed a raccogliere testi e scritti originali dei più importanti fisici della materia. Ora tale patrimonio è disponibile presso il fondo librario Morando collocato all'Università Bicocca di Milano[6]. Divenne un grande studioso di storia delle scienze elettriche e dell'opera scientifica di James Clerk Maxwell[7][8].

Esimio conoscitore della storia dell'elettricità a Milano ed in Italia ha scritto molte opere su questo argomento[9][10][11][12].

A Morando è stata intitolata nel 2017 una borsa di studio per attività di ricerca nel settore della storia dell'elettrotecnica e dell'industria elettrica presso l'Università di Pavia.

Il 5 ottobre 2019, gli è stato dedicato a Volpago del Montello, l’Auditorium della Biblioteca Comunale in ricordo delle sue conferenze e per aver portato il Professor Ercole Bottani nella sua terra di origine.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Adriano Paolo Morando e Sonia Leva, Elettrotecnica. Reti e Campi, Società Editrice Esculapio, 1998, ISBN 9788886524216.
  • Adriano Paolo Morando, La Teoria di Maxwell, Società Editrice Esculapio, 2015, ISBN 9788874888504.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda biografica in memoriam sul sito del Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.
  2. ^ ISBN 978-88-907527-9-7, IL MIO TECNOMASIO.
  3. ^ A.P. Morando, Metodologie di base per lo sviluppo dell'azionamento dell'ETR500. Parte I: fondamenti metodologici, in Trasporti e Trazione, vol. 1989, n. 4, Masson Italia Periodici.
  4. ^ A.P. Morando, Metodologie di base per lo sviluppo dell'azionamento dell'ETR500. Parte II: l'azionamento, in Trasporti e Trazione, vol. 1989, n. 6, Masson Italia Periodici.
  5. ^ http://www.adrianomorando.it/biografia/articoli/, su adrianomorando.it. URL consultato il 17 ottobre 2018.
  6. ^ Fondi librari e donazioni, in Biblioteca di Ateneo. URL consultato il 17 ottobre 2018.
  7. ^ J. C. Maxwell -Trattato Elementare di Elettricità - Scritti introduttivi - Edizioni Melquíades 2010.
  8. ^ Scomparsa di Adriano Paolo Morando | SISFA, su sisfa.org. URL consultato il 17 ottobre 2018.
  9. ^ A.P. Morando, L'elettricità a Milano. L'Istituzione Elettrotecnica Italiana Carlo Erba, in Milano Scientifica - Sironi Editore, 2008, Vol.1.
  10. ^ Adriano Paolo Morando, L'insegnamento e la ricerca in elettrotecnica nei primi 100 anni di storia del Politecnico di Milano, in Il giornale dell'ingegnere, vol. 1997, n. 11.
  11. ^ A.P. Morando, S. D’Agostino, A. Rossi, Galileo Ferraris e la nascita dell’ingegneria elettrica moderna, in Physis, XXXV, Fasc.2.
  12. ^ A.P. Morando, S. D’Agostino, A. Rossi, Giovanni Giorgi e la tradizione dell'Elettrotecnica italiana, in Atti XXII Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell'Astronomia.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN233712336 · ISNI (EN0000 0003 8535 3675 · LCCN (ENn97008567 · BNF (FRcb166573744 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n97008567