Abies delavayi

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Abete di Delavay
Abete di Delavay
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Abies
Specie A. delavayi
Nomenclatura binomiale
Abies delavaiy
Franch.
Nomi comuni

(EN) Delavay's Fir
(DE) Yunnan-Tanne
(FR) sapin de Yunnan
(IT) Abete di Delavay

L'abete di Delavay (Abies delavayi Franch.) è una specie di abete originaria dell'Asia sud-orientale.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[2] Il nome specifico delavayi fu assegnato in onore di Pierre Jean Marie Delavay, missionario gesuita, botanico e esploratore francese del XIX secolo.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Albero alto fino a 25 m, con tronco che può raggiungere 1 m di diametro, a portamento conico. La corteccia, grigio-marrone e rugosa, presenta spaccature longitudinali. I rami secondari sono di colore rosso-marrone, più scuri con l'età, glabri o raramente pubescenti da giovani. Le gemme sono di forma rotondeggiante, resinose.[4]

Le foglie sono aghiformi, lucide, di colore verde scuro, lunghe fino a 3 cm, disposte a spirale o arrangiate in due file laterali.[4]

Gli strobili femminili, di color viola scuro inizialmente, porpora scuro con scaglie blu a maturazione, sono cilindrici o ovoidali, con apice troncato, lunghi 6-11 cm e larghi fino a 4,5 cm, con corto peduncolo; le scaglie sono di forma triangolare-flabellata, lunghe 2 cm, larghe 2,5 cm, lisce. Gli strobili maschili sono lunghi 3 cm, gialli con microsporofilli viola. I semi, di colore marrone, sono lunghi circa 5-8 mm, di forma obovata, con ali marroni con sfumature nere o porpora, di 1 cm, cuneate-dolabriformi.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Specie endemica di Cina (Yunnan, Xizang), India (Arunachal Pradesh), nord Myanmar e Vietnam (Fan Si Pan), dove è presente con la sottospecie fansipanensis; predilige i pendii rivolti a nord delle alte quote montane comprese tra i 2.400 e i 4.300 m, con piovosità annua compresa tra 1.000 e 3.000 mm, ed estati fresche con inverni nevosi. Esistono boschi puri, ma si ritrova spesso in associazione con Picea likiangensis, Picea brachytyla, Tsuga chinensis, Tsuga dumosa, Juniperus formosana, Betula albosinensis, Betula platyphylla e Quercus semecarpifolia.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono accettate le seguenti sottospecie e varietà:[5]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Non di utilizzo comune, rispetto ad altre conifere. È stato introdotto in Europa, soprattutto in Francia e Gran Bretagna, come specie ornamentale in orti e giardini botanici[3]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Con un areale molto vasto, e una presenza molto comune, A. delavayi non è classificato tra le specie a rischio di estinzione nella Lista rossa IUCN. Recentemente (1998), per evitare uno sfruttamento eccessivo, le autorità cinesi hanno posto severe restrizioni al disboscamento delle foreste.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Xiang, Q., Rushforth, K. & Carter, G. 2011., Abies delavayi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 21 marzo 2019.
  3. ^ a b c (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 74-75. URL consultato il 6 dicembre 2016.
  4. ^ a b (EN) Abies delavayi, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 7 dicembre 2016.
  5. ^ (EN) Abies delavayi Franch., in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 26/4/2020.

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