Abies amabilis
Abete amabile | |
---|---|
Abies amabilis | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Abies |
Specie | A. amabilis |
Nomenclatura binomiale | |
Abies amabilis (Douglas ex Loudon) J. Forbes, 1839 | |
Sinonimi | |
Picea amabilis Douglas ex Loudon | |
Nomi comuni | |
(EN) pacific silver fir | |
Areale | |
L'abete amabile (Abies amabilis Douglas ex Loudon) J. Forbes, 1839 è una specie di abete originaria della regione costiera pacifica dell'America settentrionale, dal sud dell'Alaska alla California.[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[3] Il nome specifico amabilis in latino significa amabile, grazioso.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Portamento
[modifica | modifica wikitesto]Albero alto fino a 45 (75) m, con tronco di 1,2 (2,6) m di diametro, a portamento slanciato, conico, in età avanzata tendente a divenire cilindrico, con la cima piatta. I rami principali, corti e rigidi, divergono dal tronco ad angolo retto; i rami secondari sono marroni, disposti in maniera opposta l'uno all'altro.[5]
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro lucido superiormente, bianco argentate inferiormente, lunghe fino a 2,5 cm, rivolte verso l'alto, e disposte in maniera affollata tanto da ricoprire i ramoscelli.Le gemme, di aspetto violaceo, sono di forma rotondeggiante, lunghe meno di 1 cm; le perule che le rivestono sono corte, pubescenti, triangolari, con apice acuto.[5]
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]Sono strobili maschili inizialmente rossi, poi giallo-rossastri.[5]
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Gli strobili femminili, grigio-violacei poi marroni, sono cilindrici-ovoidali, resinosi e lunghi fino a 10 cm, larghi fino a 5 cm, con scaglie di 2 cm, pubescenti. I semi, di colore marrone, sono lunghi circa 12 mm, con ali rosate o marroni di 1 cm. A germinazione, i cotiledoni sono 4-7.[5]
Corteccia
[modifica | modifica wikitesto]La corteccia, di colore grigio chiaro, liscia e con bolle resinose da giovane, con l'età si spacca in scaglie rossastre.[5]
-
Sommità con strobilo
-
Aghi
-
Corteccia
-
Sezione del tronco
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è distribuita in un vasto areale, dall'Alaska sud-orientale, attraverso la Columbia Britannica occidentale nel Canada, infine nella parte occidentale di Washington e Oregon e nella parte nord-occidentale della California.[6] Si rinviene dal livello del mare ai 1.000 m di quota nella parte più settentrionale del suo vasto areale, al di sopra dei 1.000 m di quota dall'Oregon verso sud; predilige i suoli ben drenati delle foreste umide e fresche costiere, a clima marittimo con inverno lungo e nevoso. Le formazioni boschive sono sia esclusive che miste, in combinazione con Abies lasiocarpa, Abies magnifica, Abies procera, Abies grandis, Picea sitchensis, Pseudotsuga menziesii, Tsuga heterophylla, Tsuga mertensiana e Cupressus nootkatensis. Tra gli arbusti del sottobosco, tipica è l'associazione con Vaccinium alaskaense.[5]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Il suo legno, chiaro e facilmente lavorabile, è utilizzato nella fabbricazione di compensati, impiallacciature, sottofondi e rivestimenti, e nell'industria della cellulosa. Il suo uso come pianta ornamentale non è comune, a causa delle sue elevate esigenze climatiche.[7]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]L'abete amabile oltre ad avere un areale molto vasto, coincidente con molte aree protette, possiede buone capacità di riproduzione. L'insostenibile sfruttamento del suo legno registrato in passato, è attualmente regolamentato su livelli sostenibili; parassiti e incendi costituiscono dei rischi solamente a livello locale. È classificata pertanto come specie a rischio minimo di estinzione nella Lista rossa IUCN.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Farjon, A. 2013., Abies amabilis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) Abies amabilis (Douglas ex Loudon) J.Forbes, su Plants of the world online. URL consultato il 26 aprile 2020.
- ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 21 marzo 2019.
- ^ Etimologia dei nomi botanici e micologici, su Actaplantarum. URL consultato il 12 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2014).
- ^ a b c d e f (EN) Abies amabilis Douglas ex J. Forbes 1839, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 12 aprile 2019.
- ^ (EN) Abies amabilis, su American Conifer Society. URL consultato il 23 novembre 2016.
- ^ (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, p. 61. URL consultato il 12 aprile 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Abies amabilis
- Wikispecies contiene informazioni su Abies amabilis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ITIS Standard Report Page: Abies amabilis Douglas ex J. Forbes, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 23-11-2016.
- (EN) Abies amabilis, in Encyclopedia of Life.
- (EN) Abies amabilis, su BHL.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007530072205171 |
---|