First Special Service Force

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da 1st Special Service Force)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
First Special Service Force
Lo stemma dell'unità
Descrizione generale
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera del Canada Canada
ServizioUnited States Army
Canadian Army
Tipoforze speciali
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale:
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

La First Special Service Force (chiamata anche The Devil's Brigade, The Black Devils, The Black Devils' Brigade, e Freddie's Freighters),[1][2] era un reparto d'elite statunitense-canadese di commando durante la seconda guerra mondiale, sotto il comando della United States Fifth Army. L'unità venne organizzata nel 1942 ed addestrata a Fort William Henry Harrison vicino ad Helena, nello stato del Montana, Stati Uniti. Il reparto partecipò dapprima alla campagna delle isole Aleutine, e combatté nella campagna d'Italia, e nell'Operazione Dragoon nel sud della Francia, prima di venire sciolta nel dicembre 1944. Le sue tradizioni e i suoi simboli (il distintivo a punta di freccia sulla manica e le frecce incrociate sul bavero e sul berretto) sono stati ripresi negli anni '60 dalle Special Forces dell'US Army, meglio note al grosso pubblico come Berretti Verdi, e dalle truppe speciali canadesi CSOR.

La campagna d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della zona dei combattimenti

L'unità venne schierata dapprima nel Basso Lazio, dove combatté contro il 104. Panzer Grenadier Regiment[3] che difendeva le posizioni del Monte La Defensa (sulla mappa Google), vicino al Monte La Remetana e tra gli abitati di Mignano Monte Lungo ad est e Rocca d'Evandro ad ovest, sulla strada per Cassino. Queste posizioni facevano parte della Linea Bernhardt detta Winterline[4] dalle truppe alleate. Il reparto conquistò la cima con una scalata da un lato impervio e perciò poco difeso,dove la Terza Divisione americana aveva attaccato per diverse settimane senza risultati, cacciandone i tedeschi con un assalto di sorpresa con le armi leggere ma comunque durissimo per la resistenza opposta dai soldati tedeschi.

Spostati poi ad Anzio dopo lo sbarco, presero ad attuare feroci incursioni notturne contro le linee tedesche, dove colpivano di norma all'arma bianca con uno speciale coltello elaborato dall'unità[5], lasciando sui cadaveri dei cartoncini con la scritta "Das dicke Ende kommt noch" - "Il peggio deve ancora venire", a scopo intimidatorio[6][7]

Fu la prima formazione alleata ad entrare a Roma il mattino del 4 Giugno 1944 occupando il centro della capitale italiana, la Stazione Ferroviaria Termini ed i ponti sul Fiume Tevere.

Le armi dell'unità[modifica | modifica wikitesto]

Il pugnale modello V-42 utilizzato dal reparto

L'unità ebbe in dotazione, tra le altre, due armi: un mitragliatore leggero in dotazione anche ai Marines ed un pugnale progettato appositamente per questo reparto:

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Le vicende del First Special Service Force vengono romanzate nel film del 1968 La brigata del diavolo con l'attore William Holden.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ted Kemp, A Commemorative History: First Special Service Force, Dallas, Taylor Publishing, 1995, p. 15.
  2. ^ The Black Devil Brigade: The True Story of the First Special Service Force in World War II, An Oral History: Joseph A. Springer: 9780935553505: Amazon.com: Books, in amazon.com.
  3. ^ Ted Kemp, A Commemorative History: First Special Service Force, Dallas, Taylor Publishing, 1995, p. 16.
  4. ^ Eric McGeer, The Canadian Battlfields in Italy" Ortona & the Liri Valley, Waterloo, Laurier Centre for Military, Strategic and Disarmament Studies, 2007, p. 63, ISBN 978-0-9783441-0-8.
  5. ^ V-42 Kampfmesser der 1st Special Service Force, su kampfmesser-kaufen.net. URL consultato il 17 aprile 2020. ancora nel 2020 se ne trovano riproduzioni commerciali
  6. ^ History of the First Special Service Force, su firstspecialserviceforce.net.
  7. ^ DEVIL’S BRIGADE STICKER, su calibremag.ca.Ancora nel 2020 questi cartoncini sono reperibili come riproduzioni in commercio

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN135965082 · LCCN (ENn85132931 · J9U (ENHE987007393011605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85132931
  Portale Seconda guerra mondiale: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della seconda guerra mondiale