Émile Sauret

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Émile Sauret

Émile Sauret (Dun-sur-Auron, 22 maggio 1852Londra, 12 febbraio 1920) è stato un violinista e compositore francese. Sauret ha scritto oltre 100 pezzi per violino, tra cui una famosa cadenza per il primo movimento del Primo Concerto per violino di Niccolò Paganini e il "Gradus ad Parnassum" (1894).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sauret nacque a Dun-sur-Auron, in Francia nel 1852. Iniziò a studiare violino al Conservatorio di Strasburgo all'età di sei anni e con la reputazione di bambino prodigio iniziò ad esibirsi due anni dopo. Studiò sotto Charles Auguste de Bériot e in seguito divenne allievo di Henri Vieuxtemps e Henryk Wieniawski.[1] A 18 anni iniziò a studiare composizione come allievo di Salomon Jadassohn al Conservatorio di Lipsia, dove strinse molte amicizie. Tra questa c'erano Fritz Steinbach e Richard Sahla, un bambino prodigio come lo stesso Sauret.

Sauret suonò nelle più famose sale da concerto del suo tempo. Fece il suo debutto americano nel 1872. Franz Liszt interpretò alcune sonate con lui.[2] Nel 1873 Sauret sposò Teresa Carreño, pianista e compositrice venezuelana, dalla quale ebbe una figlia, Emilita. Il matrimonio non durò; nel 1879 si risposò.

Ricoprì incarichi in varie istituzioni, tra cui la Neue Akademie der Tonkunst di Berlino, dove scrisse i Twelve Études Artistiques per i suoi "amati studenti"-, insieme a Moritz Moszkowski e ai fratelli Scharwenka, Xaver e Phillipp e alla Royal Academy of Music a Londra, dove fu nominato professore di violino nel 1890, al Musical College di Chicago nel 1903 e al Trinity College di Londra,[1] un incarico che assunse nel 1908.

Émile Sauret suonava un violino di Guarneri del Gesù (1744), chiamato „Sauret“. Nel 1986 fu acquistato da Itzhak Perlman.

Morì a Londra nel 1920, all'età di 67 anni

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

A causa delle eccessive difficoltà delle sue composizioni per violino, Émile Sauret è ricordato oggi per poco più della cadenza per il Concerto per violino n. 1 in Re maggiore di Niccolò Paganini.

Ex allievi degni di nota[modifica | modifica wikitesto]

Fra i suoi studenti si ricordano:

Composizioni selezionate[modifica | modifica wikitesto]

  • Op. 3, Capriccio di concerto
  • Op. 6, 3 pezzi da salotto per Violino e Pianoforte
  • Op. 9, Scherzo fantastico
  • Op. 11, Souvenir di Los Angeles
  • Op. 13, 2 Impromptus per Violino e Pianoforte
  • Op. 24, 20 Grandi studi (1884)
  • Op. 26, Concerto per violino in sol minore
  • Op. 27, Fantasia brillante su brani spagnoli
  • Op. 28, Foglio d'Album
  • Op. 32, Rapsodia russa
  • Op. 33, Danza polonese
  • Op. 36, Gradus ad Parnassum (1894)
  • Op. 38, 12 Studi artistici
  • Op. 43, 6 pezzi da salotto
  • Op. 50, Scene paesane
  • Op. 52, Capriccio in si minore
  • Op. 57, Introduzione e valzer da concerto (1898)
  • Op. 59, Rapsodia svedese
  • Op. 64, 24 studi di capricci (1902–03)
  • Op. 65, Souvenir dell'Ungheria. Andante e Capriccio ungherese
  • Op. 66, 3 Pezzi da salotto
  • Op. 67, Andante e Capriccio da Concerto
  • Op. 68, Suite per Violino solo (1907)
  • Op. 69, Canzone senza parole e mazurca
  • Concerto per violino in mi maggiore
  • Sonata per violino in la maggiore
  • Cadenza sul Concerto per violino n. 1 in re maggiore, op. 6 di Paganini
  • Cadenza sul Concerto per violino n. 4, KV 218 di Mozart
  • Cadenza sulla sonata Il trillo del diavolo di Tartini

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Richard Kaczynski, Perdurabo: The Life of Aleister Crowley, North Atlantic Books, 2010, p. 609, ISBN 1-55643-899-0.
  2. ^ Nigel Patten, Under Table Mountain, Strategic Book Publishing, 2011, p. 77, ISBN 1-60976-965-1.
  3. ^ Cfr. Kaczynski, Perdurabo, pp. 211-215
  4. ^ Cfr. Philippe Borer, Aspects of European Influences on Violin Playing & Teaching in Australia, pp. 16, 140 https://eprints.utas.edu.au/18865/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Bachmann, An Encyclopedia of the Violin, tr. F. Martens, New York, Appleton, 1925
  • Andreas Moser, Geschichte des Violinspiels, ed. by Hans-Joachim Nösselt, Tutzing, Hans Schneider, 1967, vol. 2, pp. 174–176 and passim
  • Willy Russ, Autographes de Musiciens Célèbres, Neuchâtel, Imprimerie Centrale, c.1956
  • Stephen De'ak, David Popper, Neptune City NJ, Paganiniana Publications, 1980

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2744815 · ISNI (EN0000 0001 0863 6036 · Europeana agent/base/48975 · LCCN (ENn81075560 · GND (DE117019682 · BNE (ESXX1591405 (data) · BNF (FRcb149955074 (data) · J9U (ENHE987007267650005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81075560