Élisabeth Lion
Elisabeth Lion | |
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Nascita | Balan Francia, dipartimento delle Ardenne, 1904 |
Morte | Magnanville Francia, dipartimento dell'Yvelines, 1988 |
Luogo di sepoltura | Vincennes |
Etnia | Caucasica |
Dati militari | |
Paese servito | Francia |
Forza armata | Armée de terre, Armée de l'air / AFAT-FAFL |
Specialità | Trasporto |
Unità | 123º Reggimento di (1940); GR (Gruppo di Ricognizione) I/52; GC III/7 |
Anni di servizio | 1939-1947 |
Grado | Sottotenente |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Marcel Catillon, Mémorial aéronautique: qui était qui ?, Nouvelles Editions Latines, 1997 | |
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Élisabeth-Clotilde-Marie Lion (Balan, 11 dicembre 1904 – Magnanville, 9 gennaio 1988) è stata un'aviatrice francese che ha stabilito primati mondiali di altitudine e lunga distanza.
Provenienza e formazione[modifica | modifica wikitesto]
Elisabeth Lion era figlia di un militare di carriera e nipote di un deputato delle Ardenne. Durante la prima guerra mondiale la sua famiglia lasciò la regione per trasferirsi a Parigi. Il suo battesimo dell'aria avvenne all'aerodromo della società aeronautica Caudron a Guyancourt; successivamente le fu rilasciato il brevetto di volo turistico e nel 1936 quello come pilota di aerei da trasporto,
Le gare e i primati[modifica | modifica wikitesto]
Il 29 agosto 1936 vinse la Coppa Hélène Boucher, quindi il 27 dicembre 1937 stabilì il record femminile di altitudine[1]: 6410 metri a bordo di un monoplano Caudron C.600 Aiglon. L'8 aprile 1948 nella categoria monoposto nel raid Parigi-Tunisi e ritorno in 18 ore e 15 minuti[2] il 13-14 maggio 1938 stabilì il record femminile di distanza in linea retta percorrendo i 4063 chilometri da Istres a Abarán[3] e battendo il record di Amelia Earhart stabilito nel 1932.[4][5]
Nel dicembre dello stesso anno, l'allora ministro francese dell'aviazione Guy Lachambre, la nomina Cavaliere della Legion d'onore.
Nel 1945, Charles Tillon, ministro dell'aria (Ministre de l'Air) durante il governo de Gaulle, decise di creare un corpo di aviatrici femminile, come in Russia.
La prima squadra, composta anche da aviatrici già note per i loro record, come Maryse Hilsz, Maryse Bastié. Elisabeth Boselli e Elisabeth Lion, fu addestrata al centro aereo di Châteauroux[6] e, quindi, le componenti sarebbero state assegnate a varie destinazioni. Lion fu destinata alla scuola di formazione di Kasba Tadla per il pilotaggio degli aerei leggeri,
L'iniziativa di Tillon sul reclutamento femminile nell'Armée de l'air si concluse l'11 luglio 1946, alla fine del suo mandato, con il governo presieduto da Félix Gouin[7] e alle pilote furono offerti incarichi di ufficio ma solo Maryse Basté accettò di restare fino alla sua scomparsa, nel 1952.[8] Anche Elsabeth Lion si congedò.
Si spense nel 1988.
A Charleville-Mézières, nelle Ardenne (sua regione natale) è stata intitolata una strada col suo nome.[9]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
— 1938[10]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Ce soir : grand quotidien d'information indépendant / directeur Louis Aragon ; directeur Jean Richard Bloch, [s.n.], 29 dicembre 1937. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ Le Figaro, 9 aprile 1938: Elisabeth Lion a accompli hier le raid Paris-Tunis-Paris, su gallica.bnf.fr.
- ^ (FR) Wing masters, Histoire & Collections, SA, 2008, p. 145. URL consultato il 25 settembre 2017.
- ^ Ce soir : grand quotidien d'information indépendant / directeur Louis Aragon ; directeur Jean Richard Bloch, [s.n.], 16 maggio 1938. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ L'Ouest-Éclair, [s.n.], 14 maggio 1938. URL consultato il 25 settembre 2017.
- ^ (FR) Revue historique des armées, 1991. URL consultato il 25 settembre 2017.
- ^ (FR) Collectif, La Revue Littéraire n° 36, Editions Léo Scheer, 8 luglio 2015, ISBN 9782756108780. URL consultato il 25 settembre 2017.
- ^ http://www.defense.gouv.fr/air/dossiers/l-armee-de-l-air-au-feminin/articles/l-aviation-feminine, su defense.gouv.fr. URL consultato il 25 settembre 2017.
- ^ (EN) Charleville-Mézières: Voilà pourquoi vous connaîtrez bientôt Élisabeth Lion et Marguerite Lebrun-Nivoit, su lunion.fr. URL consultato il 4 settembre 2017.
- ^ https://mashable.com/2015/03/04/women-aviators/
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- René Chambe, Histoire de l'aviation, Parigi, Flammarion, 1958.
- Xavier Massé, Des femmes dans l'Aéronautique, NEL [Nouvelles Editions latines], DL 2009, ISBN 2723320766.
- Michel Klen, Femmes de guerre: une histoire millénaire, Ellipses, 2010.
- Marcel Catillon, Mémorial aéronautique: qui était qui?, Nouvelles Editions Latines, 1997, « Lion Elisabeth. », p. 118.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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