Segregazione residenziale: differenze tra le versioni

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In altri casi, attestati dalla storia, può essere l'effetto consapevole di precise scelte politiche: è il caso della [[ghettizzazione]] degli [[ebrei]] effettuata dal [[nazismo]], o del regime di [[apartheid]] vigente in [[Sud Africa]] fino al [[1993]]. Altre volte, invece, è una conseguenza collaterale e non voluta dell'attuazione di [[politiche sociali]] e [[urbanistica|urbanistiche]].
In altri casi, attestati dalla storia, può essere l'effetto consapevole di precise scelte politiche: è il caso della [[ghettizzazione]] degli [[ebrei]] effettuata dal [[nazismo]], o del regime di [[apartheid]] vigente in [[Sud Africa]] fino al [[1993]]. Altre volte, invece, è una conseguenza collaterale e non voluta dell'attuazione di [[politiche sociali]] e [[urbanistica|urbanistiche]].


=== Modellistica matematica e computazionale ===
In moltissimi casi, tuttavia, studi economici e sociologici, condotti anche su base [[modelli matematici|modellistica]] e sperimentale, ne hanno indagato e rivelato l'origine come frutto di processi e dinamiche [[Comportamento emergente|comportamentali emergenti]]. A cavallo tra gli anni sessanta e settanta del Novecento, l'economista [[Thomas Schelling]] (futuro [[premio Nobel per l'economia]] nel 2005), condusse degli studi oggetto di pubblicazione nel [[1969]]<ref>{{cita pubblicazione | titolo = Models of segregation | url = http://isites.harvard.edu/fs/docs/icb.topic185351.files/shelling1.pdf | anno = 1969 | autore = [[Thomas Schelling|Thomas C. Schelling]] | rivista = American Economic Review | volume= 59 | numero=2 | pagine= 488–493 | lingua = en }}</ref> e il [[1971]]<ref>{{cita pubblicazione | titolo = Dynamic Models of Segregation | url = http://oz.berkeley.edu/users/aldous/157/Papers/Schelling_Seg_Models.pdf | anno = 1971 | autore = [[Thomas Schelling|Thomas C. Schelling]] | rivista = Journal of Mathematical Sociology | volume= 1 | numero=2 | pagine = 143–186 | lingua = en }}</ref> con cui si proponeva di indagare l'influenza delle preferenze individuali nel determinare la segregazione spaziale; per far questo, Schelling utilizzò un modello costituito da pedine di diverso colore su una scacchiera, il cui spostamento da una casella all'altra era condizionato, ogni volta, dall'"[[infelicità]]" della posizione occupata, a sua volta legato al colore delle pedine più vicine: tali modelli hanno mostrato che è sufficiente che le persone coltivino una blanda preferenza di qualche tipo (ad esempio, etnica, sociale, ecc.) perché l'effetto di scelte individuali ispirate da tali preferenze debolissime si componga in un fenomeno complessivo di totale segregazione, senza che, nella spiegazione dei fenomeni di separazione in gruppi così nettamente separati, sia possibile distinguere i motivi intenzionali da quelli involontari.

In moltissimi casi, tuttavia, studi economici e sociologici, condotti anche su base [[modelli matematici|modellistica]] e sperimentale, ne hanno indagato e rivelato l'origine come frutto di processi e dinamiche [[Comportamento emergente|comportamentali emergenti]].

==== Modello di Schelling ====

A cavallo tra gli anni sessanta e settanta del Novecento, l'economista [[Thomas Schelling]] (futuro [[premio Nobel per l'economia]] nel 2005), condusse degli studi oggetto di pubblicazione nel [[1969]]<ref>{{cita pubblicazione | titolo = Models of segregation | url = http://isites.harvard.edu/fs/docs/icb.topic185351.files/shelling1.pdf | anno = 1969 | autore = [[Thomas Schelling|Thomas C. Schelling]] | rivista = American Economic Review | volume= 59 | numero=2 | pagine= 488–493 | lingua = en }}</ref> e il [[1971]]<ref>{{cita pubblicazione | titolo = Dynamic Models of Segregation | url = http://oz.berkeley.edu/users/aldous/157/Papers/Schelling_Seg_Models.pdf | anno = 1971 | autore = [[Thomas Schelling|Thomas C. Schelling]] | rivista = Journal of Mathematical Sociology | volume= 1 | numero=2 | pagine = 143–186 | lingua = en }}</ref> con cui si proponeva di indagare l'influenza delle preferenze individuali nel determinare la segregazione spaziale; per far questo, Schelling utilizzò un [[modello ad agente|modello]] [[Sistema multiagente|a più agenti]] [[agente intelligente|intelligenti]]: a interagire nel sistema erano [[automi cellulari]] costituiti da pedine di diverso colore su una scacchiera, il cui movimento da una casella all'altra era condizionato, ogni volta, dall'"[[infelicità]]" della posizione occupata, a sua volta legato al colore delle pedine più vicine: tali modelli hanno mostrato che è sufficiente che le persone coltivino una blanda preferenza di qualche tipo (ad esempio, etnica, sociale, culturale, ecc.) perché l'effetto di scelte individuali ispirate da tali preferenze debolissime si componga in un fenomeno complessivo di totale segregazione, senza che, nella spiegazione dei fenomeni di separazione in gruppi così nettamente separati, sia possibile distinguere i motivi intenzionali da quelli involontari. Il modello matematico utilizzato da Schelling si serviva di un [[Modello computazionale|sistema computazionale]] di tipo "fisico", costituito da una scacchiera su cui venivano disposte, in modo casuale, delle pedine di due colori diversi, ciascuno dei quali indicatore di famiglie che si riconoscono in due diversi gruppi di appartenenza: Schelling sperimento il comportamento del sistema imponendo la regola secondo cui una famiglia decide di spostarsi dalla posizione occupata quando il "vicinato" risulta composto da oltre un terzo di pedine di diverso colore. Il movimento era condotto attraverso il lanci di dadi. Sottoposto a tale condizione, il sistema evolve con facilità verso configurazioni di netta separazione spaziale ([[ghettizzazione]]). La dinamica che si innesca in questo caso è analoga all'evoluzione di una miscela di un liquido [[polarità|polare con uno apolare]], quella dinamica di non miscibilità che, ad esempio, vede un miscuglio di olio e acqua evolvere spontaneamente verso due fasi raggruppate in zone separate.

==== Modello di Edmonds e Hales ====

Il modello di Edmonds e Hales è stato presentato nel 2005 come evoluzione di quello di Schelling<ref name="E&H">{{cita pubblicazione | nome1 = Bruce | cognome1 = Edmonds | nome2 = David | cognome2 = Hales | url = http://cfpm.org/pub/papers/csate.pdf |titolo = Computational Simulation as Theoretical Experiment | rivista = Journal of Mathematical Sociology | volume = 29 | numero = 3 | anno = 2005 | pagine = 209-232 | lingua = en }}</ref>.

Nel loro modello la scacchiera fisica di Schelling è sostituita da una sua rappresentazione computazionale che riproduce una griglia quadrata composta da 400 celle (20 per lato). Sulla griglia vengono disposti, in modo casuale, 266 pedine ([[agente|agenti]]) di due "colori", ripartite in parti uguali di 133 per ciascun colore e numerate in modo casuale ma permanente. Viene definito quartiere (''neighbourhood'') di una pedina, l'insieme delle 9 caselle a distanza 1 da quella occupata (inclusa, quindi, le diagonali).

Il modello funziona nel seguente modo:

* ciascun agente può possedere due stati: felicità o infelicità.
* lo stato di felicità/infelicità viene valutato in base alla presenza, nelle vicinanze, di agenti dello stesso colore: in modo più preciso, un agente è "infelice" quando, nel proprio "quartiere", il numero di agenti con il suo colore scende sotto una certa soglia critica, assunta come parametro del modello;
* in ciascun passo, il modello computazionale sceglie a caso un agente "infelice" e lo sposta, in modo random, in una cella vuota.

L'esecuzione dei passi successivi può essere reiterata fino all'infinito, almeno fino a quando il modello evolve in una configurazione stabile.


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==
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* {{cita pubblicazione | titolo = Dynamic Models of Segregation | url = http://oz.berkeley.edu/users/aldous/157/Papers/Schelling_Seg_Models.pdf | anno = 1971 | autore = [[Thomas Schelling|Thomas C. Schelling]] | rivista = Journal of Mathematical Sociology | volume= 1 | numero=2 | pagine = 143–186 | lingua = en }}
* {{cita pubblicazione | titolo = Dynamic Models of Segregation | url = http://oz.berkeley.edu/users/aldous/157/Papers/Schelling_Seg_Models.pdf | anno = 1971 | autore = [[Thomas Schelling|Thomas C. Schelling]] | rivista = Journal of Mathematical Sociology | volume= 1 | numero=2 | pagine = 143–186 | lingua = en }}
* Laura Pagani, [http://www.treccani.it/enciclopedia/segregazione_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/ Segregazione], ''Dizionario di Economia e Finanza'' (2012), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]].
* Laura Pagani, [http://www.treccani.it/enciclopedia/segregazione_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/ Segregazione], ''Dizionario di Economia e Finanza'' (2012), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]].
* {{cita pubblicazione | nome1 = Bruce | cognome1 = Edmonds | nome2 = David | cognome2 = Hales | url = http://cfpm.org/pub/papers/csate.pdf |titolo = Computational Simulation as Theoretical Experiment | rivista = Journal of Mathematical Sociology | volume = 29 | numero = 3 | anno = 2005 | pagine = 209-232 | lingua = en }}


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 16:54, 18 ott 2015

Baraccopoli a Delhi, nel 1973

La segregazione residenziale (o spaziale) è un fenomeno sociale che si realizza attraverso l'occupazione separata, da parte di diversi gruppi umani, di aree spaziali collocate all'interno di determinati orizzonti geopolitici, come un'area urbana, una località, una regione, uno stato.

Il termine viene usato come paradigma descrittivo e interpretativo di un'ampia classe di manifestazioni, caratterizzate da diversi livelli di intensità e omogeneità. Tuttavia, l'esempio più comune e visibile è quello che si realizza nelle aree urbane, attraverso la dislocazione di gruppi sociali, etnici, o singoli individui, sulla base di parametri distintivi di varia natura, tra cui possono avere un peso discriminante la componente razziale, religiosa etnica, lo status socio-economico.

Cause e fattori all'origine del fenomeno

I fattori che sono all'origine dei processi di segregazione sono di varia natura.

A volte, l'aggregazione spaziale avviene su base volontaria, sulla spinta del richiamo esercitato da riferimenti identitari di tipo nazionali o religioso, da preferenze sociali e culturali, ecc. Il fenomeno interessa anche le classi sociale agiate che la attuano, in molti contesti (incluso il mondo occidentale), come strategia di differenziazione dalle altre classi: è il caso, ad esempio, delle cosiddette gated community, le comunità chiuse o recintate di cui costituisce un esempio il quartiere romano dell'Olgiata.

In altri casi, attestati dalla storia, può essere l'effetto consapevole di precise scelte politiche: è il caso della ghettizzazione degli ebrei effettuata dal nazismo, o del regime di apartheid vigente in Sud Africa fino al 1993. Altre volte, invece, è una conseguenza collaterale e non voluta dell'attuazione di politiche sociali e urbanistiche.

Modellistica matematica e computazionale

In moltissimi casi, tuttavia, studi economici e sociologici, condotti anche su base modellistica e sperimentale, ne hanno indagato e rivelato l'origine come frutto di processi e dinamiche comportamentali emergenti.

Modello di Schelling

A cavallo tra gli anni sessanta e settanta del Novecento, l'economista Thomas Schelling (futuro premio Nobel per l'economia nel 2005), condusse degli studi oggetto di pubblicazione nel 1969[1] e il 1971[2] con cui si proponeva di indagare l'influenza delle preferenze individuali nel determinare la segregazione spaziale; per far questo, Schelling utilizzò un modello a più agenti intelligenti: a interagire nel sistema erano automi cellulari costituiti da pedine di diverso colore su una scacchiera, il cui movimento da una casella all'altra era condizionato, ogni volta, dall'"infelicità" della posizione occupata, a sua volta legato al colore delle pedine più vicine: tali modelli hanno mostrato che è sufficiente che le persone coltivino una blanda preferenza di qualche tipo (ad esempio, etnica, sociale, culturale, ecc.) perché l'effetto di scelte individuali ispirate da tali preferenze debolissime si componga in un fenomeno complessivo di totale segregazione, senza che, nella spiegazione dei fenomeni di separazione in gruppi così nettamente separati, sia possibile distinguere i motivi intenzionali da quelli involontari. Il modello matematico utilizzato da Schelling si serviva di un sistema computazionale di tipo "fisico", costituito da una scacchiera su cui venivano disposte, in modo casuale, delle pedine di due colori diversi, ciascuno dei quali indicatore di famiglie che si riconoscono in due diversi gruppi di appartenenza: Schelling sperimento il comportamento del sistema imponendo la regola secondo cui una famiglia decide di spostarsi dalla posizione occupata quando il "vicinato" risulta composto da oltre un terzo di pedine di diverso colore. Il movimento era condotto attraverso il lanci di dadi. Sottoposto a tale condizione, il sistema evolve con facilità verso configurazioni di netta separazione spaziale (ghettizzazione). La dinamica che si innesca in questo caso è analoga all'evoluzione di una miscela di un liquido polare con uno apolare, quella dinamica di non miscibilità che, ad esempio, vede un miscuglio di olio e acqua evolvere spontaneamente verso due fasi raggruppate in zone separate.

Modello di Edmonds e Hales

Il modello di Edmonds e Hales è stato presentato nel 2005 come evoluzione di quello di Schelling[3].

Nel loro modello la scacchiera fisica di Schelling è sostituita da una sua rappresentazione computazionale che riproduce una griglia quadrata composta da 400 celle (20 per lato). Sulla griglia vengono disposti, in modo casuale, 266 pedine (agenti) di due "colori", ripartite in parti uguali di 133 per ciascun colore e numerate in modo casuale ma permanente. Viene definito quartiere (neighbourhood) di una pedina, l'insieme delle 9 caselle a distanza 1 da quella occupata (inclusa, quindi, le diagonali).

Il modello funziona nel seguente modo:

  • ciascun agente può possedere due stati: felicità o infelicità.
  • lo stato di felicità/infelicità viene valutato in base alla presenza, nelle vicinanze, di agenti dello stesso colore: in modo più preciso, un agente è "infelice" quando, nel proprio "quartiere", il numero di agenti con il suo colore scende sotto una certa soglia critica, assunta come parametro del modello;
  • in ciascun passo, il modello computazionale sceglie a caso un agente "infelice" e lo sposta, in modo random, in una cella vuota.

L'esecuzione dei passi successivi può essere reiterata fino all'infinito, almeno fino a quando il modello evolve in una configurazione stabile.

Caratteristiche

Il fenomeno è alla base della creazione di aree residenziali caratterizzate da una marcata omogeneità sociale o etnica e da una collocazione ben definita e circoscritta rispetto alle aree che le inglobano o confinano con esse, con limiti, a volte, anche di natura materiale.

Sebbene, spesso, lo si associ con maggior forza alla modernità (ad esempio, con la nascita di realtà multietniche nelle nazioni occidentali, la segregazione spaziale e residenziale è un fenomeno sociale che accompagna l'intero sviluppo della storia umana, al dispiegarsi della quale sono stati sempre connaturati processi di marginalizzazione dell'alterità nelle sue varie forme (religiosa, culturale, sociale, socioeconomica, ecc.) e dinamiche di inclusione/esclusione che si sono espresse, molto spesso, nella forma di segregazione spaziale/geografica.

Note

  1. ^ (EN) Thomas C. Schelling, Models of segregation (PDF), in American Economic Review, vol. 59, n. 2, 1969, pp. 488–493.
  2. ^ (EN) Thomas C. Schelling, Dynamic Models of Segregation (PDF), in Journal of Mathematical Sociology, vol. 1, n. 2, 1971, pp. 143–186.
  3. ^ (EN) Bruce Edmonds e David Hales, Computational Simulation as Theoretical Experiment (PDF), in Journal of Mathematical Sociology, vol. 29, n. 3, 2005, pp. 209-232.

Bibliografia

Voci correlate

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