Coordinate: 44°48′22.14″N 10°19′10.52″E

Parco Ducale (Parma): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m cat std
m nota
Riga 28: Riga 28:
Più di un secolo dopo, in occasione delle nozze del figlio [[Odoardo Farnese]] con [[Dorotea Sofia di Neuburg]] nel [[1690]], il duca [[Ranuccio II Farnese]] fece scavare una grande peschiera al termine dell'ampio viale centrale del parco, al fine di rappresentarvi una spettacolare [[naumachia]].<ref name="Parco Ducale">{{cita web|url=http://www.cultura.comune.parma.it/it-it/luoghi/parco_ducale.aspx|editore=cultura.comune.parma.it|titolo=Parco Ducale|accesso=21 settembre 2015}}</ref>
Più di un secolo dopo, in occasione delle nozze del figlio [[Odoardo Farnese]] con [[Dorotea Sofia di Neuburg]] nel [[1690]], il duca [[Ranuccio II Farnese]] fece scavare una grande peschiera al termine dell'ampio viale centrale del parco, al fine di rappresentarvi una spettacolare [[naumachia]].<ref name="Parco Ducale">{{cita web|url=http://www.cultura.comune.parma.it/it-it/luoghi/parco_ducale.aspx|editore=cultura.comune.parma.it|titolo=Parco Ducale|accesso=21 settembre 2015}}</ref>


Con l'estinzione nel [[1731]] della casata dei [[Farnese]], tuttavia, il parco cadde in uno stato di declino, che si accentuò durante la [[guerra di successione austriaca]], quando nel [[1745]] gli alberi secolari vennero tagliati e bruciati per alimentare i fuochi delle truppe. Per questo il nuovo duca [[Filippo di Borbone]] nel [[1749]] incaricò della totale ristrutturazione del parco il primo ministro ducale [[Guillaume du Tillot]], che affidò il progetto all'architetto [[Ennemond Alexandre Petitot]].<ref name="Parco Ducale">{{cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/parma/parco-ducale/|editore=guide.travelitalia.com|titolo=Parco Ducale|accesso=21 settembre 2015}}</ref> Ne nacque così un parco [[Architettura neoclassica|neoclassico]] su ispirazione francese, ricco di statue e vasi monumentali in [[marmo di Carrara]] scolpiti da [[Jean-Baptiste Boudard]].<ref name="La storia del parco"/> L'architetto vi realizzò inoltre nel [[1769]], in occasione del matrimonio fra [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]], figlio del duca Filippo, e [[Maria Amalia d'Asburgo-Lorena]], il piccolo [[Tempietto d'Arcadia (Parma)|Tempietto d'Arcadia]], realizzato in forma di rovina, che avrebbe costituito per anni lo sfondo per rappresentazioni arcadiche e gare di poesia.
Con l'estinzione nel [[1731]] della casata dei [[Farnese]], tuttavia, il parco cadde in uno stato di declino, che si accentuò durante la [[guerra di successione austriaca]], quando nel [[1745]] gli alberi secolari vennero tagliati e bruciati per alimentare i fuochi delle truppe. Per questo il nuovo duca [[Filippo di Borbone]] nel [[1749]] incaricò della totale ristrutturazione del parco il primo ministro ducale [[Guillaume du Tillot]], che affidò il progetto all'architetto [[Ennemond Alexandre Petitot]].<ref>{{cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/parma/parco-ducale/|editore=guide.travelitalia.com|titolo=Parco Ducale|accesso=21 settembre 2015}}</ref> Ne nacque così un parco [[Architettura neoclassica|neoclassico]] su ispirazione francese, ricco di statue e vasi monumentali in [[marmo di Carrara]] scolpiti da [[Jean-Baptiste Boudard]].<ref name="La storia del parco"/> L'architetto vi realizzò inoltre nel [[1769]], in occasione del matrimonio fra [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]], figlio del duca Filippo, e [[Maria Amalia d'Asburgo-Lorena]], il piccolo [[Tempietto d'Arcadia (Parma)|Tempietto d'Arcadia]], realizzato in forma di rovina, che avrebbe costituito per anni lo sfondo per rappresentazioni arcadiche e gare di poesia.


La duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]] incaricò in seguito l'architetto di corte [[Nicola Bettoli]] di un parziale ripristino del parco, introducendovi nuove specie arboree, tra cui i platani attorno alla grande etoile posta di fronte al palazzo.<ref name="Il parco più bello">{{cita web|url=http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/18|editore=ilparcopiubello.it|titolo=Giardino del Palazzo Ducale di Parma|accesso=21 settembre 2015}}</ref>
La duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena|Maria Luigia]] incaricò in seguito l'architetto di corte [[Nicola Bettoli]] di un parziale ripristino del parco, introducendovi nuove specie arboree, tra cui i platani attorno alla grande etoile posta di fronte al palazzo.<ref name="Il parco più bello">{{cita web|url=http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/18|editore=ilparcopiubello.it|titolo=Giardino del Palazzo Ducale di Parma|accesso=21 settembre 2015}}</ref>

Versione delle 17:35, 16 ott 2015

Parco Ducale
Ingresso del Parco da via delle Fonderie
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàParma
Indirizzostrada delle Fonderie
Caratteristiche
Tipoparco storico
Superficie208.700 m²
GestoreComune di Parma
Apertura1 novembre - 31 marzo: ore 7.00 - 20.00; 1 aprile - 31 ottobre: ore 6.00 - 24.00
IngressiVia Kennedy, Via delle Fonderie
Realizzazione
ArchitettoGiovanni Boscoli, Ennemond Alexandre Petitot
AppaltatoreDuca Ottavio Farnese, Duca Ranuccio II Farnese, Duca Filippo di Borbone
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Il Parco Ducale, conosciuto semplicemente anche come il giardino, è un parco storico di Parma di 208.700 m², che sorge nel quartiere Oltretorrente nei pressi del torrente Parma.

Storia

Il duca Ottavio Farnese ebbe per primo nel 1561 l'idea di realizzare un parco nella zona dell'Oltretorrente, attorno alla nuova villa che fece erigere nella zona allora occupata dal trecentesco castello della Ghiara edificato da Bernabò Visconti; per questo motivo acquistò i terreni circostanti ed abbatté vari edifici, mantenendo solo il rinascimentale Palazzetto Eucherio Sanvitale.[1] Il primo giardino era costituito da un viale centrale allineato con la facciata del nuovo Palazzo del Giardino progettato dal Vignola, contornato simmetricamente da aiuole affiancate da fontane;[2] presto vi crebbero siepi di rosmarino e mirto, oltre a querce, platani, alberi da frutta e ortaggi; numerosi erano inoltre gli agrumi in vaso, che venivano conservati nei mesi invernali in apposite strutture riscaldate.[3]

Più di un secolo dopo, in occasione delle nozze del figlio Odoardo Farnese con Dorotea Sofia di Neuburg nel 1690, il duca Ranuccio II Farnese fece scavare una grande peschiera al termine dell'ampio viale centrale del parco, al fine di rappresentarvi una spettacolare naumachia.[4]

Con l'estinzione nel 1731 della casata dei Farnese, tuttavia, il parco cadde in uno stato di declino, che si accentuò durante la guerra di successione austriaca, quando nel 1745 gli alberi secolari vennero tagliati e bruciati per alimentare i fuochi delle truppe. Per questo il nuovo duca Filippo di Borbone nel 1749 incaricò della totale ristrutturazione del parco il primo ministro ducale Guillaume du Tillot, che affidò il progetto all'architetto Ennemond Alexandre Petitot.[5] Ne nacque così un parco neoclassico su ispirazione francese, ricco di statue e vasi monumentali in marmo di Carrara scolpiti da Jean-Baptiste Boudard.[3] L'architetto vi realizzò inoltre nel 1769, in occasione del matrimonio fra Ferdinando di Borbone, figlio del duca Filippo, e Maria Amalia d'Asburgo-Lorena, il piccolo Tempietto d'Arcadia, realizzato in forma di rovina, che avrebbe costituito per anni lo sfondo per rappresentazioni arcadiche e gare di poesia.

La duchessa Maria Luigia incaricò in seguito l'architetto di corte Nicola Bettoli di un parziale ripristino del parco, introducendovi nuove specie arboree, tra cui i platani attorno alla grande etoile posta di fronte al palazzo.[6]

Divenuto di proprietà comunale dopo l'Unità d'Italia, il parco fu aperto al pubblico; per questo furono abbattute le mura e vennero aperti nuovi ingressi, tra cui quello su via delle Fonderie.[3]

Negli anni seguenti la parziale incuria favorì la crescita spontanea di numerose specie arboree, tra cui olmi e querce, che si diffusero fra gli originari tigli ed ippocastani.[6] Nel 1920 si rese quindi necessario un ulteriore intervento di riorganizzazione del parco, su progetti dello scenografo Carmignani; fu allora che il Gruppo del Sileno, principale statua del Boudard, fu spostato al centro dell'etolie, mentre fu posizionata cull'isolotto al centro della peschiera la grande Fontana del Trianon, realizzata tra il 1712 ed il 1719 dall'architetto e scultore Giuliano Mozzani per il giardino della Reggia di Colorno.[4]

Risale ai primi anni 2000 l'ultimo intervento di ristrutturazione del parco, ritornato in tal modo all'originario splendore nella sua veste neoclassica.[3]

Architettura

Palazzo del Giardino
Palazzetto Eucherio Sanvitale

Il parco, si sviluppa su una pianta trapezoidale con l'asse principale disposto perpendicolarmente al torrente Parma; il Palazzo, tuttavia, si trova in posizione decentrata, anche se tale mancanza di simmetria fu risolta dal Petitot con la creazione della grande piazza ad etoile posta di fronte all'edificio; da essa l'ampio viale centrale conduce direttamente alla grande peschiera ovale, al cui centro si trova un isolotto con la monumentale Fontana del Trianon.

Tempietto d'Arcadia
Peschiera e Fontana del Trianon

Vari viali, per complessivi 3,2 km di lunghezza, percorrono il parco, circondato da un viale perimetrale di circa 1,8 km. Lungo il loro sviluppo si trovano, tra boschi e piante secolari, le copie (gli originali sono conservati sotto la loggia del Palazzetto Eucherio Sanvitale) delle dodici statue e dei cinque vasi settecenteschi progettati dal Petitot e scolpiti in marmo dal Boudard. Delle numerose statue complessive, tre sono raggruppate in tre coppie (Zefiro e Flora, Bacco e Arianna, Apollo e Venere), mentre altre quattro costituiscono un gruppo posizionato davanti al Palazzo (Pale, Trittolemo, Pomona e Vertumno); sparse all'interno del parco si trovano inoltre la statue di Venere, Apollo con la cetra e Satiro e Naiade; l'opera più significativa è però il Gruppo del Sileno, riposizionato come in origine nei pressi del Tempietto d'Arcadia.[7]

Teatro al Parco
Gruppo del Sileno

Nel parco, oltre ai già menzionati Palazzo del Giardino, Palazzetto Eucherio Sanvitale, Tempietto d'Arcadia e Fontana del Trianon, sorgono altri significativi edifici e monumenti:

  • Cancello monumentale di Piazzale Santa Croce, progettato del Petitot nel 1749 ed ampliato con i due cancelli laterali agli inizi del '900;
  • Serre Comunali, costruite ad inizio Novecento per ospitare le attrezzature dei giardinieri e per ricoverare le essenze arboree in vaso;
  • Teatro al Parco, costruito negli anni trenta del secolo scorso per ospitare esposizioni fieristiche e trasformato in teatro nel 1987, quale sede della "Compagnia delle Briciole".[8]

Immagini

Note

  1. ^ Palazzetto Eucherio Sanvitale, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 21 settembre 2015.
  2. ^ Il Parco Ducale, il polmone verde del centro storico, su bbparma-centro.it. URL consultato il 21 settembre 2015.
  3. ^ a b c d La storia del parco, su servizi.comune.parma.it. URL consultato il 21 settembre 2015.
  4. ^ a b Parco Ducale, su cultura.comune.parma.it. URL consultato il 21 settembre 2015.
  5. ^ Parco Ducale, su guide.travelitalia.com. URL consultato il 21 settembre 2015.
  6. ^ a b Giardino del Palazzo Ducale di Parma, su ilparcopiubello.it. URL consultato il 21 settembre 2015.
  7. ^ Le sculture presenti nel Parco Ducale, su servizi.comune.parma.it. URL consultato il 21 settembre 2015.
  8. ^ Le opere di architettura presenti nel Parco, su servizi.comune.parma.it. URL consultato il 21 settembre 2015.