Infanzia: differenze tra le versioni

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== [[Etimologia]] ==
== [[Etimologia]] ==
Etimologicamente il termine deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''infans''<ref>[http://www.etimo.it/?term=infanzia Etimologia del termine da www.etimo.it]</ref> che significa ''muto, che non può parlare''<ref>[http://www.dizionario-latino.com/dizionario-latino.php Significato di ''infans'' da www.dizionario-latino.com]</ref> e quindi per estensione assume il significato di bambino che non può parlare. Il termine ''infans'', infatti, deriva dal verbo ''fari'', presente nel [[latino arcaico]] e prima ancora nel [[lingua greca|greco antico]] con il medesimo significato di ''parlare''; soprattutto in senso solenne. Congiunto al prefisso ''in'', che in latino ha valore di [[negazione (linguistica)|negazione]], il termine descrive appunto quella situazione in cui si è impossibilitati a parlare.
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In passato, infatti, questo termine si riferiva esclusivamente al periodo tra la nascita del bambino ed il momento in cui inizia a parlare. Solo successivamente, per estensione, questo termine ha assunto anche il significato di periodo della vita di un individuo fino all'insorgenza dei primi segni della pubertà.


== Breve storia ==
== Breve storia ==

Versione delle 12:37, 19 feb 2012

L'infanzia è un periodo della vita di un individuo compreso tra la nascita e la pubertà.

Etimologicamente il termine deriva dal latino infans[1] che significa muto, che non può parlare[2] e quindi per estensione assume il significato di bambino che non può parlare. Il termine infans, infatti, deriva dal verbo fari, presente nel latino arcaico e prima ancora nel greco antico con il medesimo significato di parlare; soprattutto in senso solenne. Congiunto al prefisso in, che in latino ha valore di negazione, il termine descrive appunto quella situazione in cui si è impossibilitati a parlare. In passato, infatti, questo termine si riferiva esclusivamente al periodo tra la nascita del bambino ed il momento in cui inizia a parlare. Solo successivamente, per estensione, questo termine ha assunto anche il significato di periodo della vita di un individuo fino all'insorgenza dei primi segni della pubertà.

Breve storia

Data l'etimologia della parola, il termine era in passato utilizzato esclusivamente per identificare quel periodo della vita di un individuo che va dalla sua nascita al pieno utilizzo della ragione: per questo motivo fino al medioevo il periodo dell'infanzia si riteneva terminasse intorno ai 7 anni di età del bambino.

Durata dell'infanzia

Il periodo dell'infanzia dura all'incirca dagli 0 ai 12 anni, a parte naturalmente le differenze tra bambino e bambino nel tempo di sviluppo. Solitamente viene fatta anche una distinzione tra vari periodi dell'infanzia:

  • Prima infanzia: dalla nascita ai 2 anni;

dove i bambini andranno in un asilo nido oppure resteranno con la loro mamma;

  • Seconda infanzia: dai 3 ai 5 anni;

i bambini di quest'età possono andare alla scuola d'infanzia che non è ancora obbligatoria;

  • Terza infanzia: dai 6 ai 10 anni;

invece da 6 a 10 anni andranno alla scuola elementare dove si prepareranno ad essere adolescenti

Difesa dell'infanzia

Nel periodo dell'infanzia, esistono numerose fonti di rischio per il corretto sviluppo del bambino. In questo periodo, infatti, si generano la maggior parte delle condizioni che determineranno la corretta formazione di un individuo sano. A titolo di esempio, nel periodo dell'infanzia si può sviluppare una serie di problematiche relative al non corretto sviluppo psicosessuale, Ulteriore rischio degno di nota per la buona crescita dell'individuo è la pedofilia. Un bambino che è stato vittima di abusi sessuali, infatti, potrebbe avere problemi notevoli nel rapportarsi al sesso in età adulta, oltre al trauma psicologico che segue immediatamente l'atto di violenza.

Un altro problema proprio del periodo infantile, ma tuttora mantenuto quasi esclusivamente nelle aree sottosviluppate dei Paesi poveri, è il lavoro infantile. Quest'ultima è una situazione problematica in quanto nega di fatto quel diritto all'infanzia che dovrebbe essere proprio di ogni bambino.

In questi paesi esiste anche una ulteriore problematica relativa all'infanzia: la mortalità infantile. I bambini, infatti, a causa della loro minore resistenza alle avversità, sono spesso le principali vittime di condizioni di vita pessime.

Per regolamentare quest'ambito ponendo particolare attenzione alla difesa dell'infanzia, sul piano internazionale è stato stipulata una convenzione delle Nazioni Unite chiamata Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia Sempre in ambito internazionale le Nazioni Unite hanno al loro interno un'agenzia specifica per i problemi relativi all'infanzia: il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF).

Prima del '900, il bambino era percepito come un individuo da rendere adulto il prima possibile e non era valorizzato questo periodo della vita. A seconda della classe sociale le visioni erano diverse, per quanto riguarda le classi più agiate il bambino era circondato da parenti che avevano un ruolo ben definito nella sua vita mentre nelle classi contadine o proletarie, oltre all'elevato grado di mortalità infantile, nella maggior parte dei casi fin dai primi anni di vita l'infante era spinto a lavorare. la crescente necessità di avere una classe operaia specializzata e il bisogno di creare senso nazionale spinse lo stato ad investire sull'istruzione pubblica, posticipando l'entrata nel mondo del lavoro per i giovani. Alcuni pensatori del Socialismo Umanitario (Proudhon, Fourier) sostenevano che l'infanzia andasse salvata. Fin dai tempi di Rousseau, l'infanzia era vista nella letteratura come un momento d'innocenza. Contro questa posizione si schierò Freud che cercò di dimostrare come nel bambino vi fossero i germi di tutte le perversioni dell'età adulta.

Note

Bibliografia

Voci correlate

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