Forze Libanesi: differenze tra le versioni

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Template:Avvisounicode L'espressione Forze Libanesi (in arabo القوات اللبنانية?, al-Quwwāt al-Lubnāniyya), indica un partito politico maronita libanese, dotato di una milizia armata, che svolse un ruolo da protagonista nel corso della guerra civile libanese che squassò il Libano tra il 1975 e il 1990.
Quando la guerra civile terminò, il movimento si trasformò in partito politico prima di essere vietato nel 1994 e di vedere le attività dei suoi militanti severamente limitate dai governi filo-siriani fino alla cosiddetta "Rivoluzione dei cedri" che portò al ritiro delle truppe siriane della FAD (Forza Araba di Dissuasione) nel 2005, a seguito dell'assassinio del Primo Ministro sunnita Rafīq Ḥarīrī.
Il movimento è ufficialmente laico, ma di fatto è sempre e soltanto stato sostenuto dalle milizie cristiane e, in modo particolare, quelle maronite.

Storia (1976-1982)

miliziani delle Forze Libanesi

In opposizione all'alleanza tra i Palestinesi e le milizie musulmane di sinistra, le Forze Libanesi (FL) si formarono nel 1976 sotto la direzione di Bashir Gemayel, come l'ala militare della coalizione del Fronte Libanese.
Le FL sono state in origine una coalizione di diverse milizie cristiane, includenti i Numūr al-aḥrār ("Le Tigri Libere", legati al Partito Nazional Liberale dell'ex-Presidente della Repubblica Camille Chamoun) e i militanti dei Guardiani dei Cedri, un'organizzazione di destra che si richiamava al sostrato pre-arabo - e quindi fenicio - del Libano), diretti da Etienne Saqr, ma di fatto dominati dalle Falangi dei fratelli Gemayel e dall'ala militare del partito delle Falangi di Pierre Gemayel. Gemayel trasformò le FL in una formidabile forza militare che assorbì talora la forza delle milizie minori cristiane.
Nel 1978 le FL effettuarono un raid su Ehden (il feudo dell'ex-Presidente della Repubblica Sulaymān Farangiyye), e uccisero Tony Farangiyye (figlio di Sulaymān), capo della "Brigata Marada", insieme a sua moglie e alla loro figlioletta di 4 anni. In un attacco di sorpresa il 7 luglio 1980, le FL annientarono i loro antichi alleati delle Numūr.
Le FL furono allora gli assoluti dominatori della parte cristiana dello spazio politico libanese.

Malgrado le smentite ufficiali, le prove attestano il fatto che le FL accettarono un appoggio militare e finanziario da parte del governo israeliano nei primi anni della guerra civile.

L'"Operazione Pace in Galilea" nel 1982 - definizione data evidentemente da Israele alla sua invasione del Libano (definita da molti storici "Primo conflitto israelo-libanese") - aprì la strada all'elezione presidenziale di Beshīr Gemayel del 23 agosto.

Gli anni di Amīn (1982-1988)

Il 14 settembre 1982, nove giorni prima dell'investitura ufficiale, Beshīr Gemayel cadde vittima di un attentato, insieme ad altre 25 persone, perdendo la vita in un'esplosione nel quartiere cristiano di Ashrafiyye, nella parte orientale di Beirut.
Suo fratello, Amīn fu eletto Presidente e suo cugino Fadi Frem, come capo delle FL. I due cugini ebbero rapporti difficili e, nel 1984, la pressione di Amīn Gemayel portò alla sostituzione di Frem con Fuʾād Abī Nāder, un nipote di Gemayel.
Fuʾād Abī Nāder, che non era molto popolare nei ranghi delle Forze Libanesi, fu rapidamente estromesso nel marzo 1985 da una fazione condotta da Samir Geagea e da Elie Hobeika.

Con gli occhi apparentemente puntati sulla presidenza, Hobeika avviò negoziati segreti col governo siriano per metter fine al conflitto civile.
Il 28 dicembre 1985, firmò un Accordo Tripartito, contro la volontà di Geagea e degli altri dirigenti.
Geagea mobilitò le fazioni opposte delle FL e il 15 gennaio 1986, attaccò il QG delle FL nella zona chiamata Karantīnā (quartiere di Beirut), dove Hobeika fu accerchiato. Sarà consegnato all'esercito libanese regolare, al comando del gen. Michel Aoun (Michel ʿAwn), sotto la forte pressione della Siria.
Hobeika si arrese, poi partì per Parigi e in seguito per Damasco.
Prendendo il comando delle FL, Geagea lanciò un movimento per riequipaggiare e riorganizzare la milizia.
Istituì del pari un programma d'aiuto sociale nelle aree controllate dalle FL.

Gli anni Aoun (1988-1990)

Due governi rivali si disputarono il riconoscimento internazionale dopo l'esilio deciso per se stesso da Amīn Gemayel dalla Presidenza nel settembre 1988.
Le FL appoggiarono inizialmente quello diretto dal gen. Michel Aoun (ʿAwn), che era anche il capo dell'esercito libanese.
Aoun e Geagea entrarono presto in contrasto. Geagea considerava la guerra di liberazione condotta da Aoun, contro un esercito siriano ben più potente, votata al fallimento, malgrado lo sostenesse durante questo conflitto. Quando Aoun chiese alle FL di cessare ogni attività nelle zone cristiane per aiutarlo a ristabilire l'autorità dello Stato senza milizie, ciò fu visto come una sconfessione pura e semplice delle azioni delle FL e dei loro sacrifici realizzati lungo tutto l'arco della guerra civile libanese.

La storia e l'alleanza attuale di Aoun con la Siria, Hezbollah e l'Iran, rivela che quella guerra contro la resistenza cristiana nel 1988 era pilotata dai Siriani che avevano promesso ad Aoun la presidenza della repubblica in cambio della soppressione della resistenza. Più dettagli nel film: "The Michel Aoun Project" - http://www.themichelaounproject.com/whole_movie.html

La guerra di "soppressione" della resistenza cristiana venne così a realizzarsi e proseguì e infuriò fino al 1990. La Siria approfittò di questa situazione e del contesto regionale causato dall'invasione irachena del Kuwait e della guerra che ne seguì per penetrare nell'ultima ridotta cristiana del Libano il 13 ottobre 1990.

La Seconda Repubblica (1990-2005)

Dopo la resa di Aoun il 13 ottobre 1990 al suo rivale Elias Hraoui e ai suoi alleati siriani, si offrirono posti ministeriali a Geagea nel nuovo governo. Egli rifiutò varie volte, indicando che si era opposto agli interventi siriani negli affari libanesi e le sue relazioni col governo si deteriorarono.

Nel 1994, Geagea fu arrestato per essersi opposto al dominio siriano sul Libano e a ogni decisione del governo libanese. Le FL decisero di deporre le armi in conformità al loro impegno assunto nel quadro degli Accordi di Ṭāʾif, ponendo così fine alla guerra civile che aveva dilaniato il paese. La Siria ebbe allora le mani libere per esercitare interamente il suo dominio sul "paese dei cedri". IN tal modo il governo libanese emise un decreto di scioglimento delle FL accusandolo ingiustamente di aver perpetrato un attentato contro una chiesa; fino ad oggi non si sa chi abbia organizzato tale attentato che fornì la scusa al governo voluto dalla Siria di non applicare più la prevista legge di amnistia per i fatti relativi alla guerra civile e di fabbricare prove miranti a neutralizzare Samīr Geagea. Prima del suo arresto, questi fu contattato da politici simpatizzanti di ciò che rischiava di capitargli, proponendogli l'esilio dal Libano. Geagea rifiutò di partire e fu dunque arrestato e condannato all'ergastolo perché riconosciuto colpevole dell'assassinio dell'ex-Primo Ministro sunnita Rashid Karamé nel 1987 e di Dany Chamoun (Dany Shamʿūn) nel 1990. Fu posto in isolamento duro e il suo accesso al mondo esterno fu severamente limitato.

I difensori dei Diritti dell'Uomo, fra cui Amnesty international, criticarono quel processo iniquo e condotto a puri scopi politici.

I militanti delle FL hanno partecipato attivamente alla cosiddetta Rivoluzione del cedro del 2005. Alle elezioni che ne seguirono nel maggio-giugno dello stesso anno, le FL si allearono con la Corrente del Futuro di Saad Hariri, col Partito Socialista Progressista (PSP) dell'esponente druso Walīd Jumblāt (e con Hezbollah nelle circoscrizioni di Baʿabda-Aley). Questa coalizione si aggiudicò 72 seggi (di cui 5 deputati delle FL) sui 128 che compongono il Parlamento. Samir Geagea fu amnistiato il 18 luglio 2005.

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