Alexander Calder: differenze tra le versioni

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* {{it}} [http://www.arteseleccion.com/ventanas/autor/autor.php?idioma=it&id=183&autor=Alexander Calder. Analisi critica]
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* {{en}} [http://www.calder.org/ Fondazione Alexander Calder]
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* {{fr}} [http://www.moreeuw.com/histoire-art/alexander-calder.htm Alexander Calder]
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Alexander Calder

Alexander Calder (Lawnton, 22 luglio 1898New York, 11 novembre 1976) è stato uno scultore statunitense.

Man, opera "stabile" di Alexander Calder; Terre des Hommes (Zona fieristica Expo 67), Saint Helen's Island, Montreal

È famoso per l'invenzione di grandi sculture di arte cinetica chiamati mobili.

Oltre che alle opere di scultura, mobile e stabile, Alexander Calder si dedicò anche alla pittura, alle litografie, a progettare giocattoli, arazzi e tappeti.

Biografia

La famiglia di Calder è di stampo artistico. Il nonno di Calder, lo scultore Alexander Milne Calder, nacque in Scozia ed immigrò a Philadelphia nel 1868. Il padre, Alexander Stirling Calder, era un noto scultore che ha prodotto molte installazioni pubbliche, per lo più a Philadelphia. La madre di Calder, Nanette Lederer Calder, era una ritrattista professionista che condusse i suoi studi presso l'Académie Julian e presso la Sorbonne a Parigi dal 1888 al 1893. In seguito si spostò a Philadelphia per frequentare l'Accaemia delle Arti della Pennsylvania (Pennsylvania Academy of the Fine Arts)[1] , qui incontrò Alexander Stirling Calder e lo sposò il 22 febbraio 1895. Un anno dopo, nel 1896, nasceva la sorella di Calder Margaret “Peggy„ Calder una delle personalità importanti nella fondazione del Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive[2]. Nel 1902, all'età di quattro anni, Calder posò nudo per la scultura del padre The man Cub (il cucciolo dell'uomo) ora ammirabile al Metropolitan Museum of Art a New York. Nello stesso anno, Calder completa la sua prima scultura, un elefante d'argilla.[3]. Tre anni dopo, quando Calder aveva sette anni e sua sorella nove, Stirling Calder contrasse la tubercolosi e i genitori di Calder si trasferirono in un ranch a Oracle in Arizona, lasciando i bambini alla cura di amici di famiglia per un anno.[4] Alla fine del mese di marzo del 1906 i bambini raggiunsero i genitori in Arizona e li rimasero fino all'autunno dello stesso anno [5] .

Dopo l'Arizona, la famiglia Calder si trasferì a Pasadena, California. Il seminterrato della casa di famiglia divenne il primo studio di Calder, che ottenne anche il suo primo set di strumenti. Usava avanzi di filo di rame che riusciva a trovare per strada per creare gioielli e perline per le bambole della sorella. Il 1 gennaio 1907, la madre lo portò con sè al Tournament of Roses e poté osservare una corsa di carri trainati da cavalli. Questo tipo di evento divenne più tardi il finale degli spettacoli dei circhi di filo di Calder.[6]

Nel 1909, mentre Calder era al quarto anno di scuola, creò, come regalo di Natale per i propri genitori, una cane e una papera da un foglio di ottone. Le sculture erano tridimensionali e quella della papera era addirittura cinetica, poiché dondolava se delicatamente toccata. Queste opere sono frequentemente citate come precoci esempi dell'abilità di Calder.[7]

Nel 1910, la riabilitazione di Stirling Calder fu completa e la famiglia giunse a Philadelphia, dove brevemente Alexander frequentò la Germantown Academy, e successivamente a Croton-on-Hudson a New York.[7] A Croton, durante i primi anni di high school, Calder venne assistito dal pittore Everett Shinn, con il quale costruì un sistema di treni meccanici con propulsione a gravità. Calder stesso ne parlò:

Facevamo correre il treno su rotaie di legno tenute da chiodi; un pezzo di ferro che correva giù per la pendenza accelerava le carrozze. Addirittura illuminammo alcune vetture con luci di candele.[8]

Dopo Croton, i Calder si trasferirono a Spuyten Duyvil per essere più vicini al Tenth Street Studio Building di New York, dove Stirling Calder affittò uno studio. Durante la permanenza a Duyvil, Calder frequentò la Yonkers High School.

Nel 1912, Stirling Calder venne eletto alla carica di direttore del Dipartimento di Scultura della Panama Pacific International Exposition a San Francisco.[9] Iniziò a lavorare su sculture per l'esposizione che si tenne nel 1915. Durante gli anni di scuola superiore di Alexander, tra il 1912 e il 1915, la famiglia fece la spola tra New York e la California. In ogni nuova abitazione, comunque, i genitori di Calder allestirono al piano interrato l'atelier del figlio. Verso la fine di questo periodo, Calder rimase con i propri amici in California, mentre i suoi genitori tornavano a New York, così da potersi diplomare alla Lowell High School di San Francisco. Calder sì diplomò nel 1915. Sebbene i genitori di Calder avessero incoraggiato la creatività di Calder da bambino, essi non desideravano che i propri figli divenissero artisti, sapendo che li avrebbe attesi una carriera incerta e finanziariamente difficoltosa. Nel 1915, Calder decise di studiare ingegneria meccanica dopo aver saputo della disciplina da un compagno di classe alla Lowell High School, chiamato Hyde Lewis. Stirling Calder provvide all'ingresso del figlio allo Stevens Institute of Technology di Hoboken, New Jersey.

Calder si unì alla squadra di football durante il suo anno da matricola allo Stevens e si allenò con la squadra per tutti i quattro anni, senza però mai giocare. Giocò anche a lacrosse, per il quale era più portato. Era membro della confraternita Delta Tau Delta. Eccelleva in matematica.

Durante l'estate del 1916, Calder trascorse cinque settimane ad allenarsi al Plattsburg Civilian Military Training Camp. Nel 1917, si unì allo Student's Army Training Corps, Sezione Navale, allo Stevens e venne nominato guida del battaglione.

Red Mobile, 1956. Painted sheet metal and metal rods, Montreal Museum of Fine Arts.
I learned to talk out of the side of my mouth and have never been quite able to correct it since.[10]

Calder ricevette la laurea dallo Stevens nel 1919. Per diversi anni a seguire, partecipò a numerosi lavori di ingegneria, inclusi lavori di ingegneria idraulica e disegnatore per la New York Edison Company, senza però sentirsi soddisfatto di nessuno di questi ruoli.

Nel giugno 1922, Calder iniziò a lavorare come vigile del fuoco nella sala caldaie della nave H. F. Alexander. Mentre la nave era in viaggio tra San Francisco e New York City, Calder vide in prossimità delle coste del Guatemala sia il sole nascere che la luna tramontare su oppositi orizzonti. Così ne parlò nella propria autobiografia:

Era un mattino presto, su un mare calmo al largo del Guatemala, quando sopra il mio giaciglio - una corda arrotolata - vidi l'inizio di una fiammeggiante alba da una parte e la luna che pareva una moneta d'argento dall'altra.

La H.F. Alexander attraccò a San Francisco e Calder viaggiò verso Aberdeen, Washington dove la sorella viveva con il marito, Kenneth Hayes. Calder trovò impiego come segnatempo in un campo di taglio legna. Lo scenario montuoso lo ispirò a scrivere a casa per richiedere colori e pennelli. Poco dopo ciò, decise di tornare a New York per intraprendere la carriera di artista.

Carriera artistica

Alla decisione di diventare un artista, seguì il viaggio di Calder verso New York per iscriversi alla scuola d'arte Art Students League of New York.

Da studente, collaborò con la National Police Gazette dove, nel 1925, uno dei suoi compiti fu di disegnare il Ringling Brothers and Barnum and Bailey Circus. Calder venne affascinato dal circo, un tema che sarebbe riapparso nei suoi lavori tardi.

Selezione delle opere

  • Dog (1909)
  • The Flying Trapeze (1925)
  • Elephant (c. 1928)
  • Two Acrobats (ca. 1928)
  • Aztec Josephine Baker (c. 1929)
  • Untitled (1931)
  • Feathers (1931)
  • Cone d'ebene (1933)
  • Form Against Yellow (1936)

Sculture monumentali in Italia

L'unica scultura monumentale dell'artista presente in Italia si trova nella città di Spoleto: si tratta del Teodelapio (scultura in acciaio verniciato di nero che ritrae un re longobardo a cavallo) che Calder realizzò nel 1962 per la mostra "Sculture nella Città" in occasione del Festival dei Due Mondi di quello stesso anno. È antistante la stazione ferroviaria ed è divenuta a tutti gli effetti uno dei simboli della città di Spoleto. Alta 18 metri, l'opera viene considerata la prima scultura munumentale stabile del mondo. Di fatto, le altre famose e grandiose sculture dello stesso autore (presente con le sue opere in città come Montreal, Chicago e Città del Messico) sono tutte successive. Il fatto che la scultura poggi direttamente sull'asfalto della piazza e che funga quasi da rotatoria atipica per i veicoli in partenza o diretti alla stazione ferroviaria, non è casuale: l'autore dell'opera, da sempre attratto ed affascinato dalla dinamicità, immaginò il Teodelapio immerso ed attraversato proprio dalla caoticità del traffico cittadino; in quest'ottica, tutta la piazza e tutti i veicoli che vi transitano, partecipano alla dinamicità della scultura. Altre opere dell'autore sono conservate alla Galleria Comunale d'Arte Moderna della stessa città Umbra.


Galleria

Note

  1. ^ Herbert Palmer Gallery - Nanette Calder
  2. ^ Hayes, Margaret Calder, Three Alexander Calders: A Family Memoir. Middlebury, VT: Paul S Eriksson, 1977.
  3. ^ Calder, Alexander and Davidson, Jean, Calder, An Autobiography with Pictures. New York: Pantheon Books, 1966, p. 13
  4. ^ [www.suite101.com/article.cfm/american_artists/81069]
  5. ^ Calder Foundation
  6. ^ Calder, Alexander and Davidson, Jean, Calder, An Autobiography with Pictures. New York: Pantheon Books, 1966, pp. 21-22.
  7. ^ a b Alexander Calder: Childhood Sculpture
  8. ^ New York: Pantheon Books, 1966, p. 31.
  9. ^ Calder Foundation
  10. ^ Calder, Alexander and Davidson, Jean, Calder, An Autobiography with Pictures. New York: Pantheon Books, 1966, p. 47.

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