Asterolecaniidae

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Asterolecaniidae
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Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumArthropoda
SubphylumHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteExopterygota
SubcoorteNeoptera
SuperordineParaneoptera
SezioneRhynchotoidea
OrdineRhynchota
SottordineHomoptera
SezioneSternorrhyncha
SuperfamigliaCoccoidea
FamigliaAsterolecaniidae
Berlese, 1898
Generi

Asterolecaniidae Berlese, 1898, è una famiglia di insetti appartenente all'ordine dei Rincoti Omotteri, superfamiglia Coccoidea. La famiglia deve il suo nome all'aspetto che conferiscono le emissioni cerose nel genere Asterolecanium, che si dispongono a formare una frangia radiale ai margini del corpo oltre a filamenti riuniti a ciuffi sul dorso.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le femmine mostrano una spiccata neotenia: il corpo è morfologicamente indifferenziato, privo di zampe e occhi e con antenne rudimentali. Sul dorso sono in genere presenti pori ceripari che si dispongono a coppie formando strutture morfologiche a forma di otto; nel genere Asterolecanium, questi pori sono distribuiti presso il margine del corpo, da cui la caratteristica disposizione a raggiera delle emissioni cerose. Alcuni generi (Endernia, Frenchia e Grammococcus) sono invece privi dei pori a forma di otto. Sulla parte ventrale sono presenti dotti tubulari invaginati e l'ano è circondato da un anello sclerificato provvisto di peli.

Il corpo è protetto da un robusto scudetto di cera, formato dalle emissioni prodotte da ghiandole tubulari; in alcune specie questo scudetto è traslucido. Le uova vengono lasciate nella camera compresa fra il ventre della femmina e il substrato perciò, nel corso dell'ovideposizione, il corpo della femmina si ritira progressivamente per lasciare lo spazio alle uova.

I maschi, poco frequenti, sono atteri o alati, con addome provvisto di due filamenti cerosi caudali.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli Asterolecaniidae sono rappresentati in quasi tutte le principali regioni zoogeografiche e si rinvengono frequentemente su querce, bambù e piante ornamentali. Sono localizzate sulle foglie e sui giovani germogli producendone spesso la deformazione: una caratteristica delle cocciniglie, nella maggior parte della famiglia, è infatti quella di produrre una depressione dei tessuti vegetali nella quale si insediano restando restano infossate. In alcune specie l'attacco produce ipertrofie assimilabili a galle.

Lo sviluppo postembrionale delle femmine si svolge in due stadi di neanide, quello dei maschi in due di neanide e due di ninfa (prepupa e pupa).

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia comprende circa 230 specie ripartite fra i seguenti generi[1]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Scales in a Family/Genus Query Results [collegamento interrotto], su sel.barc.usda.gov, Systematic Entomology Laboratory, , U.S. Department of Agriculture. URL consultato il 29 ottobre 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ermenegildo Tremblay, Entomologia applicata, Volume II, Parte I, 1ª ed., Napoli, Liguori Editore, 1981, ISBN 88-207-1025-0.

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