William Hay Macnaghten

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Un dipinto commissionato nell'ultimo anno di vita di Macnaghten, da James Atkinson

Sir William Hay Macnaghten, 1º baronetto (24 agosto 179323 dicembre 1841), è stato un funzionario britannico.

Ebbe un ruolo importante durante la prima guerra anglo-afghana.

Vita[modifica | modifica wikitesto]

William era il secondogenito di Sir Francis Macnaghten, giudice delle corti supreme di Madras e Calcutta, e fu educato alla Charterhouse. Si recò a Madras come cadetto nel 1809, ma nel 1816 entrò nel Bengal Civil Service. Aveva un talento per le lingue e pubblicò diversi trattati sulla legge indù e sulla shari'a. La sua carriera politica iniziò nel 1830 come segretario di Lord William Bentinck e nel 1837 divenne uno dei più fidati consiglieri del governatore generale, George Eden, I conte di Auckland. La politica di sostegno a Shah Shuja Durrani contro Dost Mohammed Khan voluta da Lord Ackland fu tenacemente perseguita da Macnaghten[1].

Fu creato baronetto nel 1840 e quattro mesi prima della sua morte fu nominato governatore di Bombay[2]. Nel ruolo di agente politico a Kabul, entrò in conflitto con le autorità militari e successivamente con il suo subordinato Sir Alexander Burnes. Macnaghten tentò di placare i capi afghani con ingenti sussidi, ma quando il costo a carico dell'erario indiano divenne eccessivo e i sussidi furono ridotti, questa politica portò allo scoppio di un'insurrezione. Burnes fu assassinato il 2 novembre 1841 e l'esercito britannico a Kabul, al comando del generale William George Keith Elphinstone, si ritrovò senza un vero leader[3].

Ritratto di Macnaghten da Prison Sketches. Comprising portraits of the Cabul prisoners, and other subjects, di Vincent Eyre

Macnaghten cercò di salvare la situazione negoziando con i capi afghani e, parallelamente, con il figlio di Dost Mahammad Khan, Wazir Akbar Khan. Preso prigioniero il 23 dicembre 1841, Macnaghten fu fatto uccidere da Wazir Akbar Khan[2]. Le circostanze esatte della sua morte non sono chiare ed è possibile che lo stesso Wazir Akbar Khan lo abbia ucciso, oppure che sia stato ucciso perché stava opponendo resistenza dopo essere stato catturato e si temeva che si sarebbe liberato[4]. Questi eventi misero in dubbio la capacità di Macnaghten di affrontare i problemi della diplomazia coloniale[2], motivarono gli afghani e portarono alla disastrosa ritirata da Kabul.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Macnaghten realizzò una delle principali edizioni delle Mille e una notte, nota come edizione Calcutta II[5].

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Macnaghten appare nel primo volume dei Flashman Papers, dove è descritto come ambizioso, arrogante e megalomane.

Appare anche in To Herat and Cabul di George Alfred Henty, dove è raffigurato come un uomo coraggioso, ma privo di conoscenze sulla politica afghana. Henty gli attribuisce la responsabilità di aver convinto Lord Auckland a mettere Shah Shuja Durrani sul trono.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chisholm, 1911, p. 264.
  2. ^ a b c Chisholm, 1911, p. 265.
  3. ^ Chisholm, 1911, pp. 264–265.
  4. ^ Hopkirk, 1992, pp. 256.
  5. ^ Macnaghten, 1839–1842.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN22568426 · ISNI (EN0000 0000 8101 8843 · CERL cnp00350709 · LCCN (ENnr92021211 · GND (DE104102616 · J9U (ENHE987007462648305171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr92021211