Wikipedia:Bar/Discussioni/scienza antico egitto

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scienza antico egitto NAVIGAZIONE


Tenuto conto che l'invenzione del sistema decimele quindi della matematica moderna è da attribuire al popolo arabo, mi chiedevo se ci fossero delle prove tangibili che attestino l'invenzione anche se rudimentale del calcolo del tempo con l'asulio dell'orologio e del calcolo della navigazione tramite la bussola. Tali invenzioni sono attribuite ai cinesi intorno al secolo 1 secolo a.c. ci sono ad oggi informazioni che attestino che tali invenzuioni siano state fatte dagli arab nel califato Abasita ? se no sono da ttribuire alla cultura orale ? Grazie a chi vorrà gentilmente appore il suo cortese contributo scintifico citando per cortesia eventuali fonti.


sistemo sottopagina --JollyRoger ۩ lo sceriffo cattivo 14:57, 30 set 2006 (CEST)[rispondi]

Da quel che mi ricordo il sistema posizionale (il sistema decimale era già noto ai Greci e Romani, e deriva unicamente dal fatto che abbiamo dieci dita), cioè il sistema di numerazione in cui le cifre hanno un valore dipendente dalla posizione, quindi che richiede l'uso dello zero, fu sviluppato in India nei primi secoli d.c. e fu importato nel Mediterraneo da parte degli Arabi (per questo i numeri che usiamo attualmente si chiamano numeri arabi). Gli orologi di vari tipi (clessidre, meridiane e candele) erano già noti in epoca Greco-Romana, quindi la misura del tempo con l'ausilio di orologi era molto antecedente al 1° secolo a.c., probabilmente sviluppata dai Bailonesi (è difficile spiegare lo sviluppo dell'astronomia babilonese se non si pensa che potessero misurare il tempo con una certa precisione). Quanto alla bussola la collegherei più a Cinesi e Vichinghi che agli Arabi. - --Klaudio(Toc! Toc!) 16:09, 30 set 2006 (CEST)[rispondi]
Andiamoci piano. Gli Arabi furono solo un anello della catena che dall'oriente trasmise lo zero fino a noi. E non furono neanche l'ultimo. Infatti le cosiddette cifre arabe sono state introdotte da Leonardo Fibonacci che le aveva apprese a Bugia, in Cabilia, per cui a rigore dovremmo parlare di "cifre berbere". Che ce le abbiano trasmesse il berberi lo si rileva anche dal fatto che diciamo zero con la z sonora (come pronunciavano i berberi) e non sero con la sorda (come pronunciano gli arabi sifr). Scusate la pignoleria ma ogni tanti bisogna mettere i puntini sulle i...--Vermondo 01:45, 1 ott 2006 (CEST)[rispondi]
@klaudiospiegalo agli inglesi la cosa delle dita :-) The doc post... don't be wikipediocentrist...trasferisciti! 13:19, 1 ott 2006 (CEST)[rispondi]
@Vermondo: è vero, però mi ero fermato a noi, che poi chi ha trasformato quelle strane novità in un modo nuovo di organizzare le cose siano stati i banchieri (non dimentichiamo l'aiuto che la finanaza ha dato alla matematica) ed i matematici del Tardo Medioevo - Rinascimento è storia nostra.
@ Doc Basta dire agli inglesi che i Celti contavano in base sei (per questo i loro discendenti contano sessanta, sessantadieci, quattroperventi, quattroperventidieci) che subito la tirano fuori loro per dimostrare che i vicecampionidelmondo hanno solo tre dita -:D - --Klaudio(Toc! Toc!) 18:08, 1 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Mi sembra di ricordare che i greci conoscessero già la notazione posizionale per scrivere i numeri, solo che invece che dei simboli appositi usavano le lettere del loro alfabeto. Tuttavia non saprei citare una referenza per questa mia affermazione... --J B 11:16, 2 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Se quanto mi hanno insegnato al liceo è vero la notazione dei Greci non era posizionale, nel senso che usavano le prime 9 lettere per indicare le unità (α=1; β=2 ....), poi le successive nove (mi sembra che cominciassero da κ, dato che usavano anche la vau, per indicare le decine e così via). Quindi per esempio ε era 5, λβ era 22, ma 30 era solo μ. Infatti, mancando lo zero, dovevano fare un distinzione fra decine e unità, che è scomparsa nella nostra notazione (facilitando così notevolmente i calcoli aritmetici) - --Klaudio(Toc! Toc!) 13:26, 2 ott 2006 (CEST)[rispondi]