Wikipedia:Bar/Discussioni/Anglicismi… a sproposito?

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Anglicismi… a sproposito?


Attualmente, per il titolo della pagina, si tende sempre e comunque a preferire la "dizione più diffusa" e ciò può avere un suo senso; la conseguenza è tuttavia che spesso vengono usati anglicismi anche per termini che hanno un perfetto equivalente in italiano. Ad esempio abbiamo pagine intitolate Serial killer o Sequel quando i termini italiani Assassino seriale e Seguito non sono affatto desueti e ancora comunemente usati (peraltro, i paragrafi di Serial killer sono intitolati "Tipi di assassini seriali", ecc.). Oppure, al posto di "Risoluzione di un problema" abbiamo Problem solving, e via dicendo. Ora, non dico che dobbiamo sostituire Versailles con Versaglia, tuttavia credo che in alcuni casi sia necessario usare un po' di buon senso: è vero che la tendenza attuale - in ambito giornalistico e su Internet - è quella di rimanere "estremamente fedeli all'originale" e di non tradurre, ma è anche vero che questa è la Wikipedia in italiano e, in teoria, a una persona che parla italiano la lingua a lui più familiare dovrebbe essere proprio questa. So bene che ad oggi tutti bene o male l'inglese un po' lo masticano, ma se c'è una valida alternativa in italiano, perché scartarla? La prima volta che entrai nella pagina Problem shaping - non conoscendo il significato del termine "shape" - fui costretto a ricorrere alla traduzione a fianco, ed effettivamente "Inquadramento di un problema" era perfettamente comprensibile e frasi come "Ho inquadrato / risolto il problema" si sentono molto più spesso di "Ho fatto problem shaping / solving. Come già scritto, è necessario buon senso… ma anche un po' d'italiano! FF244 12:07, 24 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Serial killer è entrato ormai nel linguaggio comune e anche se "Assassino seriale" non è desueto, è comunque di gran lunga meno utilizzato, per cui ci sta che rimanga la dizione anglicizzata come principale. Su altri casi di (ab)uso di anglicismi, tipo Problem solving (ma anche brand per dire "marchio" o "marca"), si può ragionare.--L736El'adminalcolico 12:12, 24 lug 2018 (CEST)[rispondi]
Concordo sul fatto che su Wikipedia in italiano si dovrebbe prediligere appunto l'italiano, ma certi termini sono effettivamente conosciuti e utilizzati maggiormente tramite il corrispettivo inglese. Serial killer è un esempio, ma anche Problem solving è il termine più utilizzato nel suo contesto. Al contrario, Sequel potrebbe benissimo essere sostituito dall'altrettanto usato Seguito, ma lì penso che ci sarebbe un problema di uniformità col termine Prequel (di cui invece non esiste proprio un corrispettivo in italiano, o perlomeno nessuno utilizza "antefatto" quando parla di film).--goth nespresso (msg) 12:29, 24 lug 2018 (CEST)[rispondi]
Veramente il prequel sarebbe il preludio.--Bramfab Discorriamo 18:26, 24 lug 2018 (CEST)[rispondi]
[@ FF244] Premesso che mi sembra di capire che il tuo sia un (comprensibile) intervento di sensibilizzazione più che una proposta operativa pronta ad essere messa in pratica, io vedo due punti principali che possono rispondere alle tue perplessità.
  1. La regola della forma nettamente prevalente è già una regola ispirata a buon senso: come tu stesso ammetti, usare ostinatamente termini italiani come Versaglia o mescita (per bar) sarebbe poco sensato. L'attuale policy ha precisamente lo scopo di bilanciare il fatto che questa sia Wikipedia in italiano (e quindi che dove possibile sia opportuno... scrivere in italiano!) col fatto inevitabile che parole in altre lingue prevalgano su o rimpiazzino i loro equivalenti in italiano. Inoltre, ha il vantaggio di avere una formulazione sintetica e semplice da applicare, perché per individuare la dizione più diffusa basta consultare le fonti.
  2. Wikipedia non ha una funzione normativa della lingua italiana né dell'uso che i parlanti ne fanno: posto quanto al punto 1, è evidente che il problema si sposta su come l'italiano viene usato, perché poi quest'uso si riflette nelle fonti. Ma Wikipedia, essendo fonte terziaria con punto di vista neutrale, non può decidere cosa le persone dovrebbero scrivere o dire.
In sostanza, più che inserire nel manuale di stile un (a mio parere) vuoto avvertimento a non abusare degli anglicismi, non vedo cosa possiamo fare concretamente senza ergerci a custodi dell'ortodossia linguistica e quindi (di fatto) tradire il secondo pilastro. --Dry Martini → confidati col barista 19:36, 24 lug 2018 (CEST)[rispondi]
Perdonami, ma "Problem solving" non può essere tradotto banalmente con "Risoluzione di un problema". Nella stessa pagina sta scritto "può essere tradotta in italiano come risoluzione di un problema", non che il termine in italiano sia sinonimo di quello inglese. Tradurre dall'inglese all'italiano vorrebbe dire ridurre un insieme di metodologie complesse (che per questo motivo hanno un nome specifico) a qualcosa di "comune", con il rischio di confondere il lettore. La risoluzione di un problema qualsiasi e il problem solving applicato in ambito ingegneristico e gestionale non sono la stessa cosa... Dunque usare il termine in italiano potrebbe andare bene (in altri casi), ma solo se si sa di cosa si sta parlando, altrimenti si rischia di confondere le mele con le pere. Certe traduzioni "forzate" rischiano inoltre di violare il principio Wikipedia:Niente ricerche originali. Se uno non conosce l'inglese ma un certo termine è usato solo in inglese con quel significato, pazienza... Non siamo più ai tempi di Mussolini, quando tutti i termini stranieri dovevano essere tradotti. --Daniele Pugliesi (msg) 03:41, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]
In realtà il "problem solving" ha dovunque lo stesso concetto di base: c'è un problema, il problema deve essere risolto. Certo, se è per questo ci sono anche persone che dicono "ho fatto decision making" al posto di "ho preso una decisione", non so, forse perché la decisione era di un livello "superiore" alla normale comprensione umana, o forse perché suona meglio. Sono d'accordo sul fatto delle "traduzioni forzate", il punto è che per "problem solving" sarebbe una traduzione logica… Comunque, da qui a infilare Mussolini c'è un bel po' di strada (tradurre problem solving = Mussolini ?): adesso, per completare l'allegro quadretto arcaico, mancano solo la ruota di pietra, i suonatori di bongo e i dinosauri… FF244 10:07, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]
L'esempio di Mussolini riguarda il fatto che ai tempi in cui governava imponeva che i termini stranieri venissero tradotti in italiano, anche quando in italiano non esistevano. Il concetto è più o meno lo stesso: il "problem solving" è un termine usato a sproposito dai recruiter e tanti altri che lo intendono come sapere trovare una soluzione e basta. In realtà il concetto di fondo al problem solving è che ci sia un metodo ben determinato che viene seguito, e in ambiti come la ricerca dei guasti meccanici, ad esempio, non ci si può permettere di dire "risolvi il problema" e basta, bensì è necessario applicare un metodo rigoroso, che si potrà chiamare problem solving o in altro modo, ma sicuramente chiamarlo "risoluzione del problema" implica che non si segua necessariamente un preciso ragionamento. Poi è anche vero che altri termini inglesi sono sinonimi di termini in italiano e vengono usati solo per "fare il figo", ma non credo sia questo il caso. In ogni caso bisognerebbe verificare dalle fonti se davvero ci sia una corrispondenza di significato (e non dall'intuito, altrimenti andiamo contro il principio di Wikipedia di "Niente ricerche originali", già citato e che invito a (ri)leggere). Se un termine è usato solo in inglese, noi poveri wikipediani non possiamo farci nulla. Altrimenti non staremmo costruendo un'enciclopedia, bensì un insieme di standard linguistici. Non prendo per ignorante nessuno, ma certe cose che sembrano semplici non lo sono. Altrimenti "problem solving" sarebbe un termine da dizionario, non da enciclopedia. --Daniele Pugliesi (msg) 22:49, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Suggerisco la lettura di Prestito linguistico. Una parola può essere accolta in un dato sistema linguistico con o senza adattamenti. Spesso l'uso del termine (ex) straniero serve a fissare una precisa terminologia. Per questo, ad esempio, noi parliamo di template. Quando si è fatta l'abitudine, un prestito non viene più percepito come tale. pequod Ƿƿ 15:29, 26 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Intervengo solo su serial killer per segnalare la disomogeneità tra voce e categorie. (AMMA dovremmo usare la dizione accademica (ergo criminologica) e se sono entrambe usate nelle fonti preferire quella italiana senza pesarle con il bilancino) --Erinaceus (msg) 12:53, 28 lug 2018 (CEST)[rispondi]
Ad una scorsa, Serial killer e Assassino seriale pare convivano bene, con una prevalenza per Serial killer. Anche io opterei per il calco in italiano. In voce si può spiegare l'origine del termine, che è una parola d'autore. pequod Ƿƿ 15:26, 28 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Scusate,ma questa dovrebe essere una enciclopedia in italiano e non un vocabolario inglese-italiano dove si prendono termini inglesi e li si descrivono in italiano (ma comunque ripetendo all'infinito la parola inglese). Quando esistono parole italiane si devono usare quelle, o va a finire che la gente non saprà piu parlare l'italiano. Perché non si deve dimenticare che se uno visita una pagina di wikipedia é per imparare qualcosa e non perché lo sa già. Quindi se non gli si da le parole italiane, oltre ad obligarlo a consultare un vocabolario per capire il testo, imparerà solo le parole in inglese. Soprattutto se poi all'interno della pagina vengono ripetuti fino allo sfinimento i termini inglesi.(Pontsort (msg) 16:04, 28 set 2018 (CEST))[rispondi]

E per agganciarmi al discorso qua sopra, guardacaso per problem solving solo wikipedia in italiano usa il termine inglese le altre lingue l'hanno tutte tradotto. Stessa cosa per serial killer. A quanto pare l'andazzo italiano di non sforzarsi a tradurre ha effetti anche sulla professionalità di wikipedia.(Pontsort (msg) 16:34, 28 set 2018 (CEST))[rispondi]

Forse non è chiaro che la responsabilità sull'uso dei termini inglesi nella lingua italiana non è di Wikipedia. A prescindere che ci piace o no usare i termini in inglese, dobbiamo adeguarci alle fonti (italiane): se le fonti citano solo termini in italiano, anche noi citiamo solo termini in italiano, se le fonti citano solo termini in inglese, anche noi citiamo solo quelli in inglese, se li citano entrambi, anche noi li citiamo entrambi. Aggiungo che studiare un po' di inglese non ha mai ammazzato nessuno. --Daniele Pugliesi (msg) 23:38, 30 set 2018 (CEST)[rispondi]
Rispondo anch'io, visto che ho la pagina tra gli osservati speciali: dire che tradurre un'espressione in italiano significhi non studiare la lingua inglese (e quindi ritornare in pieno fascismo!) non mi sembra un ragionamento molto logico; ci sono infatti tante persone, che pur conoscendo l'inglese, preferiscono usare quando possibile l'equivalente in lingua italiana (es. dire "fine settimana" al posto di weekend). Da un certo punto di vista, la scelta di it.wiki è condivisibile, poiché evita le ricerche originali; da un altro un po' meno (almeno per me, che continuo a chiamare il serial killer "assassino seriale" e il remake "rifacimento"). Detto ciò, l'attuale tendenza della stampa è quella semplicemente più facile, il "non tradurre", e ad essa ci dobbiamo adeguare. Nel caso siano però ugualmente diffuse la forma inglese e quella italiana, è da scegliere senza ombra di dubbio quest'ultima. FF244 07:00, 1 ott 2018 (CEST)[rispondi]
"Aggiungo che studiare un po' di inglese non ha mai ammazzato nessuno" Con questo ragionamento tanto vale chiuder baracca con wikipedia in italiano ed andare direttamente a leggersi quella in inglese (cosa che comunque già faccio per competamento visto che é più completa). Son d'accordo che non ci si deve mettere a tradurre per forza tutto anche quando non c'è un termine comprensibile in italiano, ma non ha neanche senso ostinarsi a non tradurre perché nel giornalismo (e di riflesso nella vita comune) é prassi non fare losforzo a tradurre. E non si deve dimenticare che molti 'giornalisti' soprattutto di testate gratuite o comunque di bassa qualità usano pure wikipedia per informarsi e se gli si da solo informazioni in inglese sarà poi quella la lingua che useranno pure loro. Si vuole una enciclopedia in italiano? che si dia le informazioni in italiano dove ci sono.Ad esempio a che serve fare una pagina per 'fake news' quando già c'è quella di bufale e se proprio la si potrebbe chiamare 'false notizie'?(Pontsort (msg) 08:38, 1 ott 2018 (CEST))[rispondi]
La mia ultima frase era detta in tono scherzoso, come per dire che italiano o inglese non cambia nulla, anzi personalmente penso che l'italiano, con tutte le sue strane regole eccezioni e perché no anche forestierismi, sia molto più complesso da parlare rispetto ad altre lingue. Riguardo alle fonti autorevoli, non dovrebbero essere rappresentate dalle testate giornalistiche (che spesso sembra abbiano l'intento di fare capire il meno possibile, puntando sul lato "sensazionalistico" anche grazie all'uso di termini improbabili inventati di sana pianta), bensì da riviste specializzate, libri, articoli scientifici con un alto fattore di impatto e simili. Mi pare che le linee guida di Wikipedia riguardo alle fonti siano abbastanza chiare. Se sulla questione delle fonti siamo concordi, rimane il problema che ha aperto la discussione, ovvero se va modificata la linea guida secondo la quale va utilizzato nel titolo la dizione più diffusa. Mi pare che molti wikipediani preferiscono utilizzare un titolo italiano quando questo è inequivocabilmente la dizione più diffusa e anche quando ci sia un dubbio su quale sia la dizione più diffusa, mentre se tale dizione è inequivocabilmente quella inglese, si usa questa nel titolo. Tra i tre casi, resta aperta la questione su quando la diffusione del termine non sia inequivocabile e ciò penso che ciò accada più spesso per le voci afferenti ad ambiti più specialistici. Per me ad esempio il termine "problem solving", che preferirei che si lasciasse nel titolo in inglese, non si riferisce per il contenuto della voce a qualsiasi ricerca di soluzione di un problema e basta, ma ad una metodologia applicata in maniera più o meno rigorosa, per cui le fonti da verificare sono quelle inerenti a questo significato specifico, che fino a prova contraria utilizzano maggiormente il termine in inglese.
Quindi che facciamo? Mettiamo nero su bianco delle regole per capire quale dizione sia la più diffusa? Se sì, quali potrebbero essere tali regole? Oppure stabiliamo un limite oltre il quale non va utilizzato più il termine italiano al posto di quello inglese? In ogni caso, esistono uno o più parametri quantitativi (ad esempio: percentuale di occorrenze in un insieme di vocabolari di lingua italiana selezionati?) che possiamo utilizzare per tali valutazioni? Idee? --Daniele Pugliesi (msg) 12:07, 1 ott 2018 (CEST)[rispondi]
Piccolo commento "studiare una lingua straniera" significa anche sapere come sono resi i suoi termini nella propria lingua.--Bramfab Discorriamo 12:23, 1 ott 2018 (CEST)[rispondi]
Semplicemente, per me sarebbe da effettuare una distinzione di base:
  1. Un termine è desueto, ad esempio "Nuova York" per New York; il nostro obiettivo non è quello di resuscitare i cadaveri e perciò là basta, per completezza d'informazione, riportare il nome nella pagina. E fino a qua non ci sono problemi.
  2. Un termine è usato con una frequenza discreta, o pari al termine inglese, ed è la perfetta traduzione in lingua italiana. Come già precedentemente scritto, in questo caso a mio parere sarebbero da preferire i termini in italiano (Assassino seriale per Serial Killer; Antefatto e Seguito per Prequel e Sequel).

Infatti questa è, prima di tutto, l'enciclopedia in lingua italiana. Facendo un ragionamento completamente per assurdo, io dovrei scrivere pensando che nessuno di chi legge conosca l'inglese o qualsiasi altra lingua. Per una persona che conosce l'italiano, Assassino seriale è teoricamente più comprensibile di Serial Killer; Se un termine non è desueto, allora non c'è alcun motivo per non usarlo.

Riguardo al problem solving, la definizione di Wikipedia è: "un'attività del pensiero che un organismo o un dispositivo di intelligenza artificiale mettono in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data". Questa attività del pensiero - intesa come "risoluzione di un problema" - la compiono tutti per ogni cosa, dal bambino di tre anni all'anziano di ottanta; in questo caso sarei per titolo "generale" in italiano e precisazione iniziale, ad esempio "in ambito specialistico, i metodi di risoluzione di un problema vengono resi con la locuzione inglese problem solving". In parole povere, problem solving è un'accezione specifica per un processo più ampio: io tutti i giorni "risolvo un problema", l'analisi specifica potrà prendere il nome di problem solving, ma in questo caso l'argomento della pagina è il processo generale.

Infine, riguardo alle fake news, per me in generale si tende a vedere qualcosa che non c'è: ossia, con fake news in America volevano dire semplicemente "notizia falsa". Niente di più, niente di meno. Personalmente ritengo che usare la diretta traduzione non sia una ricerca originale; del resto, nella voce stessa si parla di Napoleone (e a quei tempi le fake news non esistevano).

Per riassumere questo lungo messaggio, credo che in un'enciclopedia in lingua italiana si debba privilegiare l'uso di termini in italiano, se essi non sono desueti e le fonti lo consentono, poiché un lettore in lingua italiana comprenderà "per assurdo" meglio un termine nella sua lingua natia meno usato, che un termine straniero più usato. Questo vuol dire bandire i termini inglesi? Affatto, se un termine è attestato solo in quella lingua o in italiano è desueto, ben (e giustamente, aggiungerei) venga. Per riagganciarmi al discorso di Daniele, lo studio dell'inglese è semplicemente essenziale, ma qua scriviamo per un pubblico che parla e conosce l'italiano. Incidentalmente, è più oggettivo usare un termine dal vocabolario (cartaceo, perché sulla Treccani Online ho qualche riserva), che dire "la dizione più diffusa è sequel e non seguito", ossia ipotizzare su quante persone dicono "A" e quante "B". E scusatemi per il messaggio lungo. FF244 15:56, 1 ott 2018 (CEST)[rispondi]

Appunto, essendo un'enciclopedia in italiano la precedenza dovrebbe andare ai termini italiani. Con eccezione se il termine italiano é desueto (es. Nuova York), non esiste o è praticamente inutilizzato rispetto all'inglese (es. computer). Oltretutto quando si fa una nuova voce con un titolo in inglese si dovrebbe prima verificare che non ci sia già una voce corrispondente con titolo in italiano (e quindi al massimo reindirizzare li) o si finisce per riempire l'enciclopedia di doppioni. Come per 'fake news' quando c'è già 'bufala', o il garbuglio fatto tra 'monitor', 'schermo' e 'display'.(Pontsort (msg) 20:30, 1 ott 2018 (CEST))[rispondi]
Guarda che fake news e bufala non sono sinonimi. A questo portano i discorsi generici che intendono difendere puristicamente la lingua italiana, a confondere i significati. Caso per caso, avrai situazioni simili a bar versus mescita o simili a serial killer versus assassino seriale oppure pallacanestro/basket. Solo in alcuni casi hai prestiti detti "di lusso" (ad esempio, supermarket). Siamo invece tutti d'accordo sul fatto che a parità di condizioni val la pena di preferire il termine formato con materiali italiani (quindi supermercato). Ma bisogna fare analisi caso per caso. pequod Ƿƿ 21:13, 1 ott 2018 (CEST)[rispondi]
f.c. È proprio l'ostinarsi a credere che le parole inglesi abbiano chissa quale significato che é intraducibile in italiano a portare a questi doppioni. Se come affermi bufala é diverso da fake news, perché allora in fake news si fa l'esempio di napoleone (quando fake news non veniva ancora utilizzat) e nella relativa pagina si chiama bufala? Evidentemente quando fu scritta la pagina non c'era ancora l'abitudine di non tradurre. Senza contare che anche nella stampa spesso i due termini vengono usati come sinonimi per ridurre le ripetizioni.(Pontsort (msg) 08:29, 2 ott 2018 (CEST))[rispondi]
f.c. Il problema di tutti i puristi è che analizzano in termini puramente linguistici parole che veicolano significati. Si concentrano esclusivamente sui significanti e dimenticano i significati, spingendo la sinonimia oltre misura per avvalorare la propria opzione linguisticamente autarchica. Invece la stessa parola può risultare un neologismo se in progresso di tempo acquista un nuovo significato, rinviando ad un concetto nuovo. È stato poi già detto che le fake news sono un iponimo di bufala: di qui che non sia del tutto errato riferirsi alle fake news come a bufale. Ma una bufala che non è una news non è e non può essere una fake news, perché manca l'elemento di novità. Per esempio la truffa alla nigeriana non si basa su una notizia, ma su una bufala. Sullo stato delle voci di wp non dà conto parlare. Essa non fa che mostrare che il panorama è confuso, ma ciò non si risolve insistendo su una sinonimia insostenibile. Siamo tutti d'accordo sul fatto che esista una anglofilia che spesso vira al ridicolo, ma il purismo è una risposta superata fin da Machiavelli, autorevolmente riportata in auge dal fascismo. pequod Ƿƿ 09:55, 2 ott 2018 (CEST)[rispondi]
In realtà anche "monitor", "schermo" e "display" hanno un significato differente l'uno dall'altro. Non credo che a nessuno potrebbe venire in mente di sostituire bar con mescita (è desueto, no?) e pallacanestro è già affermato come nome. I problemi nascono quando siamo ai casi limite (seguito, assassino seriale e via dicendo…), e se è 50/50 o 40/60 si tende comunque a pensare "Nel dubbio, preferisci il termine originale". Io sarei per "Nel dubbio, preferisci il termine italiano" (sempre se entrambi supportati ugualmente da fonti). Serial killer è più usato di Assassino seriale, ma questa forma non è affatto in disuso e usare il termine inglese non è necessario. Sintetizzando al massimo le due ipotesi:
  1. Nel dubbio, scegliere la forma più usata (in lingua straniera).
  2. Privilegiare l'espressione italiana, se l'uso è minore ma comunque molto frequente.

A fare caso per caso ci ritroviamo in contraddizioni che ci portano a far mantenere Serial killer perché più diffuso (ipotesi 1), ma ad avere l'espressione italiana Servizio di rete sociale al posto di Social network (ipotesi 2). Il titolo sequel / seguito "rimbalza": viene spostato prima da una parte, poi dall'altra… Volendo fare un altro esempio, perché usare Social lending quando abbiamo "Prestito tra privati"? FF244 22:15, 1 ott 2018 (CEST)[rispondi]

Parli di contraddizione perché appunto sostieni che debba per forza vigere una delle due "norme". Il che non è assolutamente necessario. I casi sono diversi: "servizio di rete sociale" mi pare una scelta forzata. Anche le fonti che su buks adottano questa forma sono spesso costrette a mettere tra parentesi "social network" per far capire di cosa stanno parlando. Forse il titolo migliore è "Social network service", in modo da circoscrivere adeguatamente l'argomento (infatti in inglese en:Social network vuol dire e corrisponde a rete sociale). Tra assassino seriale e serial killer la differenza è minima e mi sta bene scegliere la forma in italiano e non il prestito (che comunque è già lingua italiana, esattamente come bar, stop, mouse ecc.). Su social lending, il punto è conoscere cosa scrivono in accademia e, se la forma in italiano è usata con adeguata sistematicità, accanto a quella inglese, mi va benissimo usare la forma italiana. Il punto è che non hai alcuna ragione di pretendere una soluzione unica per casi diversi. È solo un'ansia di normare che produce le apparenti contraddizioni. Se temi le "contraddizioni", in ultima analisi dovrai forzare il linguaggio. Ad esempio, mescita oggi non è più semplicemente un sinonimo di bar, con cui prima era in competizione. E comunque è diffuso in modo "molto frequente", anche se nettamente minoritario rispetto a bar: quel "molto frequente" diventerebbe il punto d'appoggio di un improbabile purismo. In questi casi non basta il buonsenso e non aiuta l'ipernormazione. Ci vuole una analisi attenta delle fonti e delle scelte che si spera siano quanto più dotate di giudizio. pequod Ƿƿ 00:47, 2 ott 2018 (CEST)[rispondi]

Comunque visto che sembra pressoché impossibile trovare una 'formula matematica' generale applicapile all'intera enciclopedia per determinare la lingua del titolo che accontenti tutti e non crei contraddizioni, e che alcuni preferiscono trattare voce per voce, quello che si potrebbe fare é di creare una lista di voci controverse (con eventuale sostituto) e vedere se almeno su alcuni casi si trova un puntodi convergenza (Pontsort (msg) 10:50, 2 ott 2018 (CEST))[rispondi]

Una lista del genere è una buona idea, terremmo sotto controllo la situazione. pequod Ƿƿ 15:25, 2 ott 2018 (CEST)[rispondi]
In poche parole, una specie di richiesta di pareri ma solo per i titoli? Anche a me sembra una buona idea, almeno si risolverebbero questioni del genere. Come ci si muove? FF244 13:31, 3 ott 2018 (CEST)[rispondi]
Non una richiesta di pareri, ma semplicemente una sottopagina (magari al progetto linguistica) dove raccogliere i casi i controversi. Raccoglierli significa migliorare la nostra visione del problema. Il purista è sempre pronto (per quella dose di convivenza civile che deve pur accettare per poter interloquire) a riconoscere che "bar", "stop", "computer", "embargo" vanno accettati come inciampi ormai inevitabili, ma innalza muri pregiudiziali per ciò che è più recente. Mettere tutti i prestiti e i neologismi di interesse insieme servirà a ridimensionare il problema. Penso anche che una lista del genere sia di interesse del prg:connettività, che si occupa anche di interlink, di wikidata, di localismo, di POV culturale. pequod Ƿƿ 01:33, 4 ott 2018 (CEST)[rispondi]