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Donatella Ziliotto (Trieste, 12 giugno 1932) è una scrittrice, curatrice editoriale e traduttrice italiana. Le viene riconosciuto il merito di aver dato un forte impulso alla letteratura per l'infanzia del secondo dopoguerra sia come autrice, ma, soprattutto, come fondatrice e direttrice di collane per bambini e ragazzi prima con Il Martin Pescatore della Vallecchi poi con Gl'Istrici e i Criceti per la Salani.TUSITA In questo ruolo ha SEGNARE UNA CESURA contribuito a far conoscere e diffondere in Italia autori del calibro di Astrid Lindgren, Tove Jansson, Michael Ende per la Vallecchi, in seguito Christine Nostlinger, Mary Norton, ma, soprattutto, Roald Dahl con la Salani. Tra gli autori italiani da lei "scoperti" vi sono Silvana Gandolfi, Emanuela Nava e Silvana De Mari. si è trattata di una figura chiave, che ha creato un vero e proprio spartiacque tra la letteratura per l’infanzia del dopoguerra, che si basava per lo più su testi educativi e moraleggianti, e quella venuta dopo, quando l’attenzione ai bambini e ai loro sentimenti sarebbe diventata prioritaria.(FORTI)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e adolescenza[modifica | modifica wikitesto]

Donatella Ziliotto è nata a Trieste, città mitteleuropea città di confine aperta a innumerevoli influenze e luogo di raccordo tra culture, una città, sostiene Ziliotto, nella quale la cultura aveva un valore indiscusso, specialmente nelle famiglie di origine ebraica (la nonna paterna era ebrea).[1] "La famiglia risulta pienamente inserita nell'alta borghesia triestina e partecipa a quel particolare clima socioculturale del capoluogo giuliano". Il padre, Baccio Ziliotto, fu preside del Liceo Classico Dante dal 1913 al 1938, quando venne messo a riposo dal governo fascista. Uomo di ampia cultura, ottimo conoscitore di arte e di musica, dedicò i suoi studi in particolare alla storia di Trieste e dell'Istria.[2] Era inoltre un uomo inventivo: senza che nemmeno la famiglia ne fosse al corrente collaborò a lungo sotto pseudonimo con il Corriere dei Piccoli. Colto e anticonformista, ha sempre incoraggiato la figlia a pensare con la sua testa, e la stessa autrice gli riconosce il merito di averle trasmesso la capacità di guardare le cose con ironia, di averla incoraggiata al fantastico w di averle arricchito l'infanzia di esperienze emotive straordinarie (Tusitala). Ben diversa la madre Ninetta Tempellini: professoressa di lettere, coautrice di un testo scolastico di latino, la madre avrebbe voluto avere una “bimba a modo”, e per giustificare le stravaganze della figlia, la considerava affetta da “infantilismo psichico”. [3] Altra figura fondamentale per la sua formazione è stata l’insegnante di italiano delle medie, Rita Cajola, politicamente impegnata e anticonformista In un periodo in cui scrivere significava produrre a scuola dei "bei temi" (che avevano fruttato alla Ziliotto i primi riconoscimenti), la Cajola spronava le allieve a non usare la retorica e trovare una propria originalità.[1] "Grida a tutte <<rapa, zucca, ciabatta>>" scrive Ziliotto nei suoi diari "specialmente a chi scrive <<valle aprica>>, <<alba radiosa>> e <<perfido meticcio>>. Inoltre, aveva fatto conoscere ai suoi alunni la narrativa straniera (russi, inglesi e americani) e li aveva indirizzate verso tematiche nuove. MARTIN "Erano gli ultimi anni di guerra e credo che allora ci salvammo con la lettura cui ci spingeva la nostra insegnante Rita Cajola, grande donna, per me un’eroina, che ci faceva studiare i russi, in particolare Cecov, Tolstoj, Dostoevskij, Dante e soprattutto Leopardi. Così, diceva, tornerete ad amare la luna. Noi alunni avevamo paura della luna perché nelle notti chiare era più facile che venissero a bombardarci".[1] Un'altra grande influenza l'aveva avuta stavolta un personaggio immaginario: Bibi, bambina ribelle e girovaga in bicicletta protagonista dei libri della scrittrice danese Karin Michaëlis. MARTIN In un periodo storico in cui la letteratura per ragazzi è sottoposta a un rigido controllo, specialmente quella straniera, di cui spesso viene impedita la circolazione, i libri della Michaëlis sono tra i pochi che riescono a sfuggire alle maglie della censura fascista e otto romanzi (sei dei quali del ciclo di Bibi) vengono tradotti e pubblicati dall'editore Vallardi tra il '33 e il '41. BOERO P171. La spinta a creare relazioni spontanee con la gente, il disprezzo delle convenzioni, il rifiuto a conformarsi (così come il tenero rapporto col padre e la capacità di costruire rapporti solidari con le altre donne colpiscono molto Donatella bambina che vive in ristrettezze durante la guerra. MARTIN Dei libri della Michaëlis- sostiene Ziliotto- "stranamente sfuggì al fascismo la carica rivoluzionaria: la storia della bambina danese comunica un tale anticonformismo, un tale senso d'indipendenza, una tale visione democratica, che funzionò da violento antidoto alla retorica ed alla chiusura del momento" BOERO 171 Tale fu l'impatto di quei libri, che, finito il liceo, la ventenne Ziliottco, insieme ad un'amica, partì per un viaggio in bicicletta in Danimarca sulle tracce di Bibi. REGGIANI [1] Questa esperienza non solo incrementa il suo amore per il Nord, ma le permette di costruirsi un bagaglio culturale sulla letteratura per l'infanzia scandinava, cosa che influirà successivamente nella propria carriera professionale. REGGIANI

Il Martin Pescatore[modifica | modifica wikitesto]

Si laurea con 110 e lode in lettere moderne a Bologna con una tesi su Pinocchio e la critica italiana. REGGIANI BOERO251. Il suo relatore Francesco Flora, le consiglia di indirizzarsi sull'insegnamento, ma Ziliotto decide di prendere altre strade. «Ne avevo abbastanza di un nonno maestro, di un padre preside, di una madre insegnante. E poi ero troppo vaga e con molta tendenza alla digressione. Così non essendo insegnante ho potuto aggirare l’ostacolo e arrivare a influire, attraverso la lettura, direttamente sui bambini».[1] Comincia subito l’attività di consulente editoriale per la Malipiero https://antoniogenna.com/2022/06/22/letteratura-per-ragazzi-46-in-vetrina-trollina-perla-e-io-nano-di-donatella-ziliotto-riviste-andersen-giugno-2022/ per la quale cura, insieme a Ugo Fontana, degli albi per bambini: tra il 1958 e il 1960 scrive le didascalie a corredo delle illustrazioni di Fontana per Mondo Bambino , che verrà recentemente riproposto dalla Salani https://www.salani.it/libri/mondo-bambino-9788867157327. Sempre nel 1958 si trasferisce a Firenze chiamata dalla Vallecchi a dirigere le collane per ragazzi Il Martin Pescatore (per i lettori dai 7 ai 13 anni), l'Arganello (dai 10 anni) e Le piramidi. Gli anni a Firenze sono importanti anche da un punto di vista personale: Ziliotto ha un'importante storia d'amore con un illustratore, col quale ha una figlia: Lea Martina. In seguito conosce l'attuale marito, Francesco Forti Martini dal quale avrà un altro figlio: Sebastiano. Alla vita in questa famiglia allargata (di cui fanno parte i figli di primo letto del marito), Ziliotto s'ispirerà in seguito per scrivere Tea Patata (REGGIANI 29)


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Iniziò nel 1958, come collaboratrice della casa editrce Vallecchi, per cui diresse la collana Il Martin Pescatore, per passare poi alla Salani dove diresse la collana Gli istrici. Suo il merito di aver introdotto in Italia (spesso anche traducendoli) autori come Astrid Lindgren, Tove Jansson, Michael Ende, Roald Dahl, J.k.Rowling. Tra gli scrittori tradotti o riadattati si ricordano anche Beatrix Potter, Jacques Prévert, Lewis Carroll, Daniel Pennac, Federico Garcia Lorca, Charlotte Brontë, Cervantes. Nel 1964 sul Pioniere dell'Unità supplemento per ragazzi furono pubblicati due suoi racconti: nel n. 15 La barra sull'acqua e nel n.47 Pelle nera.[4] Dal 1970 collaborò con la RAI per la realizzazione di programmi televisivi per ragazzi. Ha ricevuto due volte il Premio Andersen (premio speciale della giuria), nel 2008 per il complesso della sua attività, nel 2016 per il libro Un chilo di piume un chilo di piombo.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Delle sue opere, più volte ristampate o riedite, si fornisce la prima edizione.

  • Il ciclone dei Caraibi, Bologna, Malipiero, 1956
  • Mister Master, Firenze, Vallecchi, 1962
  • Pelle nera, Firenze, Vallecchi, 1964
  • Tea Patata, Firenze, Vallecchi, 1968
  • Il bambino di plastica, Firenze, Giunti, 1979
  • Tato Strampalato e Titina Perbenino, Trieste, Elle, 1981
  • Il maestro Bora, Trieste, EL, 1983
  • Trollina e Perla, Trieste, Elle, 1984
  • Io, nano, Milano, Mondadori, 1989
  • Un chilo di piume un chilo di piombo, Torino, Einaudi ragazzi, 1992
  • Anelli di drago, Firenze, Giunti, 1994
  • Il nonno non è vecchio, Milano, Feltrinelli, 2000
  • Cavallo d'aria, Milano, Mondadori, 2006
  • Pensa, giornalino! Diari di una bambina che amava i diari, Milano, Bompiani, 2018

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teresa Buongiorno, Dizionario della letteratura per ragazzi, Milano, Vallardi, 1995, ad vocem [
  • Claudia Reggiani, Il volo di un martin pescatore: ritratto di Donatella Ziliotto: un'intellettuale per l'infanzia, dalla televisione all'editoria, alla narrativa, Trieste, Einaudi ragazzi, 1998
  • Silvia Blezza Picherle (a cura di), Scheda autore: Ziliotto, in Raccontare ancora: la scrittura e l'editoria per ragazzi, Milano, Vita e pensiero, 2007, pp. 336, ISBN 978-88-343-1444-9.
  • Raccontare ancora: la scrittura e l'editoria per ragazzi, Milano, Vita e pensiero, 2007, pp. 336-7

REF NAME ISTRUZIONI

  • Speciale Violante, Mondadori, 1989 (pubblicata anche nell'edizione Violante & Laurentina, Mondadori, 2008) [5]
  • Principessa Laurentina, Mondadori, 1990 (pubblicata anche nell'edizione Violante & Laurentina, Mondadori, 2008)

CID ISTRUZIONI DA CERCARE.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Io non temo la luna: Omaggio a Donatella Ziliotto, su succedeoggi.it. URL consultato il 13 marzo 2024.
  2. ^ Bruno Pincherle, Monica Rebeschini, La Trieste di Pincherle: cultura e impegno civile di un intellettuale di frontiera, a cura di Monica Rebeschini, Trieste, Comunicarte edizioni, 2008, p. 39, ISBN 9788862870450.
  3. ^ Martina Forti, La rivoluzione di Donatella, su Topipittori, 12 giugno 2023. URL consultato il 13 marzo 2024.
  4. ^ Il Pioniere - Il Pioniere Anno 1964, su www.ilpioniere.org. URL consultato il 22 novembre 2023.
  5. ^ Speciale Violante, su biancapitzorno.it. URL consultato il 27 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2013).


PEZZI VECCHI Come l'amica e collega Bianca Pitzorno, è stata una funzionaria Rai addetta ai programmi per bambini, nel suo caso presso la sede Rai di Roma. [1] CITA FONTI }}

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I 70 anni di Pippi Calzelunghe, su www.consumatrici.it, 25-03-2015. URL consultato il 12-04-15.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pitzorno, Storia delle mie storie, p. 118

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Flavia Bacchetti, Complessità e varietà della letteratura per l'infanzia, in Flavia Bacchetti (a cura di), Percorsi della letteratura per l'infanzia: Tra leggere e interpretare, Bologna, Clueb Edizioni, 2013, ISBN 9788849138573. URL consultato il 06-05-2015.
  • Claudia Reggiani, Il volo di un martin pescatore, prefazione di Antonio Faeti, Torino, Einaudi ragazzi, 1998, ISBN 8879262785.
  • Valentina Guerrini, Donatella Ziliotto: cinquant'anni di scrittura dalla parte dei bambini, in Enzo Catarsi, Flavia Bacchetti (a cura di), I «Tusitala», Scrittori italiani contemporanei di letteratura giovanile, Tirrenia (Pisa), Edizioni del Cerro, 2006, p. 114, ISBN 9788882161804.
  • Antonio Faeti, I diamanti in cantina: come leggere la letteratura per ragazzi, Saggi Tascabili, Milano, Bompiani, 1995, ISBN 888312166X.
  • Bianca Pitzorno, Storia delle mie storie, Milano, Il Saggiatore, 2006 [Nuova Pratiche Editrice 2002], ISBN 8851523371.

Siti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Catalogo Storico Gl'Istrici Salani 1987-2008 (PDF), su Longanesi.it, 31 marzo 2008, 96. URL consultato il 12-04-2015.