Utente:Il Cananeo/Sandbox2

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Leale Martelli (Firenze, 31 maggio 1917 – data di morte sconosciuta) è stato un militare italiano, volontario delle SS italiane con il grado di capitano durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Comandante del centro arruolamento volontari delle SS italiane a Firenze[1], fu autore di un volume stampato nell'aprile del 1945 a Como, intitolato La SS, formazione politico-militare della nuova Europa. Il testo si presenta come una sorta di manuale ideologico delle SS, nel quale Martelli spiega quali fossero i principi, le funzioni e gli obiettivi, ripercorrendone la storia e la trasformazione da corpo personale del fuhrer a nuova forza armata tedesca, La Waffen SS[2].

Il contenuto del volume permette un'analisi per la comprensione del ruolo svolto dall'Europeismo, nel momento in cui la disfatta tedesca sembrava ormai certa. Affrontando la tematica europeistica in più punti, Martelli presenta L' Europa come baluardo contro il materialismo e auspica un' adesione dei popoli al fronte anti-marxista ed anti-capitalista, affidando agli stessi il ruolo di testimoni e prosecutori della lotta intrapresa dai fascismi. Compito degli uomini della Waffen SS è, dunque, secondo Martelli quello di costruire la nuova Europa, tramite il cameratismo del fronte e la guerra, preservando il mondo dal caos, attraverso la fratellanza e l'unione di volontari di diversa nazionalità. L' esperienza militare assume nelle intenzioni dell' autore un ruolo cruciale e decisivo per la nascita della nuova Europa. [3] Martelli sottolinea i tratti che apparentano le SS a una sorta di Ordine, un continuo storico e una discendenza dagli ordini crociati, che contesero ai turchi lo spazio mediterraneo, ed ai cavalieri teutonici, che aprirono le strade alla colonizzazione dell'Est.[4]

In alcuni documenti conservati nel museo del castello di Wewelsburg, affittato da Himmler nel 1934 al fine di adibirlo a scuola di formazione per i dirigenti nazisti e "centro del nuovo mondo", il nome di Martelli compare insieme a quello dello scrittore e filosofo Julius Evola, molto vicino agli ambienti nazisti, quale ospite ufficiale della Ahnenerbe[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ De Lazzeri, p. 31.
  2. ^ Martelli
  3. ^ Guerra, p. 249.
  4. ^ De Turris, p. 370.
  5. ^ Dolcetta, p. 151.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Primo De Lazzeri, Le SS italiane, Roma, Edizioni Teti, 2002, ISBN 88-70-39654-1.
  • Leale Martelli, Le SS italiane, Formazione politico-militare della nuova Europa, Como, Bosazzi, 1945.
  • Nicola Guerra, I volontari italiani nella Waffen-SS, Solfanelli, 2014.
  • Marco Dolcetta, Nazionalsocialismo esoterico-Studi iniziatici e misticismo messianico nel regime hitleriano, Castelvecchi, 2002, ISBN 88-76-15047-1.
  • Gianfranco De Turris, Esoterismo e fascismo: Immagini e documenti inediti, Maditerranee Edizioni, 2006.