Utente:Matteo.mariotti99/Sandbox3

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Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Elizabeth Fries Ellet (Sodus Point, New York, 18 ottobre 1818New York, 3 giugno 1877) è stata una scrittrice, storica e poetessa statunitense. Fu la prima scrittrice a registrare la vita delle donne che parteciparono alla Guerra di indipendenza americana.[1] Nacque a New York sotto il nome di Elizabeth Fries Lummis e pubblicò il suo primo libro, Poems, Translated and Original (Poemi, tradotti e originali), nel 1835. Sposò il chimico William Henry Ellet e si trasferirono nella Carolina del Sud. Pubblicò diversi libri e numerosi articoli sui giornali. Nel 1845 tornò a New York e si stabilì nella sua scena letteraria. Fu coinvolta in diversi scandali pubblici che coinvolsero Edgar Allan Poe e Frances Sargent Osgood; e in un altro Rufus Wilmot Griswold. La sua opera più importante, The Women of the American Revolution (Le donne della rivoluzione americana), fu pubblicata nel 1845. Il libro, in tre volumi, raccontava la vita delle donne patriote della storia iniziale degli Stati Uniti. Continuò a scrivere fino alla sua morte avvenuta nel 1877.

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Elizabeth Fries Lummis nacque a Sodus Point, nello Stato di New York, il 18 ottobre 1818. Sua madre era Sarah Maxwell (1780-1849),[2] [3] figlia del capitano della guerra di indipendenza americana, John Maxwell. Durante la guerra, Maxwell fu tenente della prima compagnia della contea del Sussex, e fu promosso capitano e arruolato nel secondo reggimento della milizia della contea di Hunterdon.[4] Fu anche capitano del reggimento del colonnello Spencer dell'esercito continentale, dal 7 febbraio 1777 all'11 aprile 1778. Successivamente si arruolò nell'esercito del generale George Washington come capitano di una compagnia di cento volontari noti come «la compagnia di Maxwell».

Suo padre era William Nixon Lummis (1775-1833), un importante dottore che ha studiato medicina a Philadelphia sotto la guida del famoso medico Benjamin Rush[5]. All'inizio del XIX secolo, lasciò Philadelphia e acquistò lo stato di Pulteney a Sodus Point, Elizabeth Lummis ha frequentato il seminario femminile di Aurora, nella città omonima di New York, dove ha studiato, tra le altre materie, francese, tedesco e italiano. La sua prima opera pubblicata, a 16 anni, fu una traduzione dell'Eufemio di Messina di Silvio Pellico[6].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1835 pubblicò il suo primo libro, intitolato Poems, Translated and Original (Poesie, tradotte e originali), che includeva la sua tragedia Teresa Contarini, basata sulla storia di Venezia, che fu eseguita con successo a New York e in altre città. A quel tempo, sposò William Henry Ellet (1806-1859), un chimico di New York. Ellet si era laureato alla Columbia University a New York, dove aveva vinto una medaglia d'oro per la sua tesi sui componenti del cianogeno. La coppia si trasferì a Columbia (Carolina del Sud) quando divenne professore di chimica, mineralogia e geologia presso l'università della Carolina del Sud nel 1836. Ha anche scoperto un nuovo e più economico metodo di preparazione del nitrato di cellulosa, quindi lo stato della Carolina del Sud gli concesse una placca d'argento[7].

Durante questo periodo, Elizabeth Ellet ha pubblicato diversi libri. Nel 1839 scrisse The Characters of Schiller (I personaggi di Schiller), un saggio critico sullo scrittore Friedrich Schiller in cui incluse la sua traduzione di diverse sue poesie[8]. Nel 1840 scrisse Scenes in the Life of Joanna of Sicily (Scene della vita di Joanna di Sicilia), una storia dello stile di vita della nobiltà femminile, e Rambles about the Country (Passeggiate nel paese), una vivida descrizione dei paesaggi che aveva osservato durante i suoi viaggi negli Stati Uniti. Continuò a scrivere poesie, traduzioni e saggi sulla letteratura europea, con i quali contribuì all'American Monthly, al North American Review, al Southern Literary Messenger, al Southern Quarterly Review, e altri giornali che scrivono in abbondanza in un'ampia varietà di generi[9].

Nel 1845, lasciò il marito nel sud e si trasferì a New York, dove riprese il suo posto come membro della società letteraria insieme a scrittori come Margaret Fuller, Anne Lynch Botta, Edgar Allan Poe, Rufus Wilmot Griswold, Anna Cora Mowatt e Frances Sargent Osgood.

Scandali[modifica | modifica wikitesto]

In quel periodo Ellet partecipò a un noto scandalo che coinvolse Edgar Allan Poe e Frances Sargent Osgood, entrambi sposati con altre persone. Le versioni sui particolari dello scandalo e la sequenza degli eventi differiscono tra loro. In quel momento, Poe era all'apice della sua fama per la sua poesia Il corvo. Diverse donne attive all'interno dei circoli letterari del momento gli inviavano lettere, tra cui Ellet e Osgood. Alcune delle lettere potrebbero essere state di flirt o di amore. Ellet trascorreva anche il tempo a discutere questioni letterarie con lo scrittore, quindi è possibile che abbia gareggiato con Osgood per il suo affetto[1]. Poe ha scritto diverse poesie per e su Osgood, tra cui A Valentine (Biglietto di San Valentino).[10]

Durante una visita a casa di Poe nel gennaio 1846, Ellet presumibilmente vide alcune lettere di Osgood che gli mostrò la moglie dello scrittore, Virginia, e successivamente consigliò alla poetessa di chiedere la restituzione di loro, implicando che erano indiscrezioni. Per conto di Osgood, Margaret Fuller e Anne Lynch Botta chiesero a Poe di restituire le lettere. Lui, arrabbiato per la sua interferenza, ha suggerito che Ellet dovrebbe «prendersi cura delle proprie lettere»[11]. In una di esse, scritta in tedesco, chiedeva a Poe di «visitarla nella sua dimora quella notte»[12], una frase che si presume avesse scopi seducenti, anche se egli l'aveva ignorata o non l'aveva capita. Poi ha raccolto le sue lettere e le ha lasciate da Ellet. Anche se le aveva già restituite, Ellet chiese a suo fratello che «avrebbe chiesto a mio nome le lettere». Suo fratello, il colonnello William Lummis, non credette di averle già consegnate e minacciò di morte lo scrittore. Per difendersi, Poe chiese una pistola a Thomas Dunn English, che non credeva direttamente che Ellet gli avesse inviato una lettera.

The Woman of the American Revolution[modifica | modifica wikitesto]

Altri lavori[modifica | modifica wikitesto]

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b ELIZABETH F. ELLET (1818 – 1877), su web.archive.org, 2 gennaio 2011. URL consultato l'11 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2011).
  2. ^ home.rootsweb.com, https://home.rootsweb.com/wc.
  3. ^ E. F. (Elizabeth Fries) Internet Archive, Revolutionary women in the War for American Independence : a one-volume revised edition of Elizabeth Ellet's 1848 landmark series, Westport, Conn. : Praeger, 1998, ISBN 978-0-275-96263-0. URL consultato l'11 aprile 2024.
  4. ^ New Jersey State Library, su web.archive.org, 18 marzo 2008. URL consultato l'11 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2008).
  5. ^ Untitled Document, su web.archive.org, 30 settembre 2007. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
  6. ^ (EN) Elizabeth Fries Lummis Ellet | Women’s Historian, Poet, Historian | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2024).
  7. ^ Francis S. (Francis Samuel) New York Public Library, Dictionary of American biography, including men of the time; containing nearly ten thousand notices of persons of both sexes, of native and foreign birth, who have been remarkable, or prominently connected with the arts, sciences, literature, politics, or history of the American continent .., Boston, J.R. Osgood and company, 1872. URL consultato il 17 aprile 2024.
  8. ^ Wolfgang Internet Archive, James N. Hardin e Günther Holst, The Fortunes of German writers in America : studies in literary reception, Columbia, S.C. : University of South Carolina Press, 1992, ISBN 978-0-87249-786-3. URL consultato il 17 aprile 2024.
  9. ^ Elizabeth Lummis Ellet, su web.archive.org, 11 settembre 2007. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2007).
  10. ^ Edgar Allan Poe Society of Baltimore - Lectures - Myths and Reality - Friends and Enemies: Women in the Life of Edgar Allan Poe (R. P. Benton, 1987), su www.eapoe.org. URL consultato il 17 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2024).
  11. ^ In inglese originale «look after her own letters»
  12. ^ In inglese originale: «Call for it at her residence this evening».

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]