Utente:Flaviotti/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Vittorio Castellani (Palermo, 13 Marzo 1937Roma, Maggio 2006) è stato un astrofisico, speleologo e archeologo italiano.

Vittorio Castellani durante una conferenza

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Castellani (Palermo, 13 marzo 1937; Roma, 20 maggio 2006) è stato ricercatore in astrofisica, archeoastronomia, archeologia e speleologia. In ognuno di questi campi ha lasciato una preziosa eredità di conoscenze e spunti di lavoro.

Biografia Scientifica[modifica | modifica wikitesto]

Astronomia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Castellani (Palermo 1937, Roma 2006) è stata una figura centrale nello sviluppo delle ricerche astronomiche in Italia del secondo dopoguerra. Nel vastissimo campo dei suoi interessi spicca l'astrofisica stellare con speciale riguardo alle popolazioni più antiche della galassia, alla cui conoscenza ha dato un contributo determinante sia con calcoli teorici di struttura ed evoluzione stellare, sia con osservazioni dirette, usando le potenzialità offerte dai grandi telescopi, a terra e nello spazio. Ha anche svolto studi su popolazioni stellari giovani, sul problema dei neutrini solari, sulla struttura dell'alone galattico e delle galassie nane. Ha svolto il suo impegno nell'insegnamento in numerose sedi universitarie (Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Pisa, Ferrara), formando un folto gruppo di ricercatori. Ha ricoperto vari incarichi direttivi e rappresentativi: è stato direttore dell'Istituto di Astrofisica Spaziale (oggi confluito nell'IAPS-INAF), dell'Osservatorio Astronomico di Teramo[1], dell'Istituto di Fisica dell'Università di Pisa[2], presidente del Gruppo nazionale di Astronomia del CNR, presidente della Società Astronomica Italiana, rappresentante per l'Italia presso l'Unione Astronomica Internazionale, membro del Concilio dello European Southern Observatory, membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei[3].

Ha partecipato a due missioni in Antartide del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.

Speleologia, Archeologia, Archeoastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Castellani all'uscita del cunicolo di Nemi

L'attività speleologica, che ha incluso notevoli ricerche subacquee, ha avuto spesso risvolti archeologici. Citiamo le missioni della Grotta dell'Orso di Sarteano[4]; della complessa Grotta di Su Bentu (Sardegna)[4]; della spedizione speleologica internazionale "80 km Bajo Tierra" ad Ojo Guaregna (Spagna)[4]. Ha partecipato inoltre ad una missione dell'American Underwater Archeological Society nell'Italia meridionale[4], e al gruppo che individua il giacimento palafittico del Gran Carro nel Lago di Bolsena[4]. Ha compiuto il superamento dei sifoni delle grotte di Pastena ed è stato membro della Sezione speleologica del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino del CAI[4], e poi Responsabile del V Gruppo del Soccorso Alpino (Lazio, Abruzzo e Molise)[4].

Dal 1979 al 1987 è stato presidente della Società Speleologica Italiana[4], durante il quale viene realizzato e sperimentato in Italia e in Marocco un sistema di fotografia aerea per mezzo di palloni sonda[4].

Tra le ricerche internazionalmente riconosciute dei sistemi idraulici nel mondo antico, sia in Italia che all'estero, ha contribuito allo studio delle opere di drenaggio e bonifica, comprendenti i grandi emissari romani e pre-romani dell'Italia centrale, e in Grecia l'emissario del bacino di Copaide, probabile opera micenea del secondo millennio. Si è dedicato allo studio sugli Acquedotti di Palestrina, Isernia, Gravina di Puglia, di Samo (Grecia); allo studio in Marocco e nell'oasi di Turpan (Xinjiang, Cina) del sistema dei karez[4] e a Pantelleria allo studio delle cisterne puniche[4]. Ha inoltre partecipato alla missione in Oman, e alla missione in Turkmenistan e Uzbekistan, per lo studio di sistemi irrigui da fiumi[4].

Più strettamente archeologiche le ricerche in Marocco sulle rovine di Sigilmassa (Sijil Massa)[4], e in Turchia l'investigazione delle città sotterranee in Cappadocia[4] e delle cavità presso l'antica capitale armena di Ani( Roberto Bixio, Vittoria Caloi, Vittorio Castellani, Mauro Traverso, Ani 2004, British Archeologics Reports (BAR), 31 dicembre 2009, ISBN 9781407304243.). In archeoastronomia, ha partecipato allo studio dell'orientamento di tumuli, necropoli (Sahara)[4] ed edifici urbani, includendo riflessioni sulle relazioni tra uomo e cielo nel mondo antico.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Astrofisica[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Castellani, Astrofisica Stellare, Bologna, Ed. Zanichelli, 1986, ISBN 8873250890.
  • Vittorio Castellani, Dieci miliardi di anni, Bologna, Ed. CLUEB, 1999, ISBN 9788849112306.
  • Vittorio Castellani, Introduzione all'astrofisica nucleare, Newton Compton, 1981.
  • Vittorio Castellani, Pietro Giannone, Evoluzione stellare, Ed. Sistema Roma, 1981.

Contributi ad enciclopedie[modifica | modifica wikitesto]

  • Evoluzione stellare, 1998, in Enciclopedia della Fisica.
  • Il Sole e i sistemi estrasolari; La galassia e le galassie, 2002, in voce I Telescopi, Enciclopedia Rizzoli Larousse.
  • Astrofisica, 2003, Enciclopedia del Novecento.

Riviste[modifica | modifica wikitesto]

  • Solar Neutrinos: beyond the standard models, 1977, (con Degl'Innocenti S., Fiorentini G., Lissia M., Ricci B.), in Physics report, 281, 5&6.
  • Stellar evolution and globular clusters, 1978, in D. Hanes and B. Madore (eds.) in Globular Clusters, Cambridge Univ. Press.
  • L'evoluzione stellare, 1978, in Dove va la scienza? di Mario Carnevale, Ed. Sansoni.
  • The peculiar evolutionary behaviour of Population III stars, 2000, in Weiss A., Abel T., Hill V. (eds.) The First Stars, Springer Verlag Ed.
  • L'astrofisica stellare, 2002, Lezione Galileiana Università di Pisa, in Nuncius, XVII, 423, Museo Storia della Scienza, Firenze.

Articoli, discussioni e divulgazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Un male oscuro chiamato astrologia, 1977, in Giornale di Astronomia, 3, p. 47.
  • Lo studio del "come" e la ricerca del "perché", 1979, in L'Astronomia.
  • Sotto i cieli del Celeste Impero, 1984, in L'Astronomia, 30, p. 16.
  • L'unico mondo possibile?, 1984, in L'Astronomia, 38, p. 22.
  • Le trame concettuali dell'Astrofisica, 1985, in Le trame concettuali delle discipline scientifiche, ed. La Nuova Italia.
  • Università, Ricerca e Cultura, 1989, in Giornale di Astronomia, 4, n. 3, p.2.
  • Da Galileo Galilei all'umanesimo scientifico, 1993, in Lettera dall'Italia, 29, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, p. 65.
  • Principio antropico e leggende metropolitane: cronache stellari da un universo a doppia gravità, 1999, (con Degl'Innocenti S.), in Giornale di Astronomia 4, 3.
  • Nel Cosmo, oltre il finito: la conquista dell'universo?, 2004, in 2001 Odissea dell'uomo, Besa ed., Nardò.

Speleologia e archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Castellani, Quando il mare sommerse l'Europa, Torino, Anake Edizioni, 1999, ISBN 9788873250890.
  • Vittorio Castellani, Civiltà dell'Acqua, Roma, Editorial Service System, 2000.
  • Roberto Bixio, Vittorio Castellani, Claudio Succhiarelli, Cappadocia: le città sotterranee, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2002, ISBN 882403523X.
  • Luigi Casciotti e Vittorio Castellani, Opera Ipogea, 2: L'antico acquedotto delle Cannuccetta, Genova, Erga Ed., 2002, p. 136, ISBN 9788881632695.
  • Roberto Bixio, Vittoria Caloi, Vittorio Castellani, Mauro Traverso, Ani 2004, British Archeological Reports (BAR), 31 dicembre 2009, ISBN 9781407304243.
  • Roberto Bixio, Vittorio Castellani, Andrea De Pascale, Mauro Traverso, Jérôme Triolet, Laurent Triolet, Cappadocia: Records of the underground sites - Schede dei siti sotterranei, Oxford, British Archeological Reports (BAR), 2012, ISBN 1407310119.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Evidence for karstic mechanisms involved in the evolution of Moroccon hamadas, 1986, (con Dragoni W.), in International Journal of Speleology, 15, n.1/4, pp. 57-71.
  • Contribution to the history of underground structures: ancient roman tunnels in central Italy, 1990, (con Dragoni W.), International Symposium Uniq. Underground Structures, Denver, Colorado, R.S.Sinha Editor.
  • Opere arcaiche per il controllo del territorio: gli emissari artificiali dei laghi albani, 1992, (con Dragoni W.), in: Gli Etruschi maestri di idraulica, pp.43-60, Electa ed., Perugia.
  • Evidences for hydrogeological planning in ancient Cappadocia, 1994, in Journal of Ancient Topography, 3, pp. 207.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Osservatorio Astronomico Vincenzo Cerulli:120 anni di Scienza e Tecnologia
  2. ^ Università di Pisa - Dipartimento di Fisica - Staff in Internet Archive (archiviato l'11 maggio 2000).
  3. ^ scheda dell'archivio soci dell'Accademia Nazionale dei Lincei in manutenzione. Il link verrà corretto appena disponibile
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o EGERIA Centro Ricerche Sotterranee

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • [1] (IAPS/INAF Istituto di Astrofisica e di Planetologia Spaziali)
  • [2] (Università di Pisa - Dipartimento di Fisica)
  • [3] (Unione Astronomica Internazionale)
  • [4] (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide)