Utente:Deteinated/Poggio Lepraio

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Storia[modifica | modifica wikitesto]

Poggio situato in prossimità di Marsiliana d'Albegna, Manciano, 38 m. s.l.m. La località fu un dominio della famiglia Aldobrandeschi nel Duecento, passò sotto il controllo dei Senesi nel Trecento e venne conquistato verso la metà del Cinquecento dai Medici che lo inglobarono nel Granducato di Toscana, dopo una brevissima parentesi sotto lo Stato dei Presidii. Nel Settecento il castello del borgo divenne proprietà dei principi Corsini di Firenze che lo restaurarono profondamente alla fine dell'Ottocento, trasformandolo in fattoria, ancora oggi proprietà della famiglia fiorentina.

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

In seguito ad una scoperta casuale avvenuta nel 1908 gli scavi condotti dal principe Tommaso Corsini hanno rimesso in luce una necropoli di epoca orientalizzante (dalla fine dell'VIII al VI secolo a.C.). Sono state rinvenute 109 sepolture, costituite da gruppi di tombe a fossa circondate da circoli di pietre. I ritrovamenti più importanti sono avvenuti nel "circolo della fibula", nel quale venne rinvenuta una fibula d'oro decorata con la tecnica della granulazione (Fibula Corsini, capolavoro dell'oreficeria etrusca del VII secolo a.C., conservata nel museo archeologico nazionale di Firenze) e nel "circolo degli avori", da cui proviene una tavoletta di avorio usata per la scrittura, con inciso l'alfabeto etrusco più antico che si conosca (Tavoletta di Marsiliana, VII secolo a.C., museo archeologico nazionale di Firenze).

Il centro abitato, i cui resti sono stati rinvenuti a circa 1 km a sud dell'attuale frazione, venne distrutto da un incendio alla metà del VI secolo a.C. e il suo territorio appartenne in seguito alla città di Vulci. Il sito è stato ipoteticamente identificato con la città a cui apparteneva l'ager caletranus, citato dalle fonti romane[1], tra i fiumi Fiora e Albegna, il cui nome viene normalmente ricostruito in Caletra.

Nuove ricerche sono state condotte a partire dal 2002 dall'università di Siena nell'ambito del Progetto di ricerca "Caratteri insediativi e architettura funeraria a Marsiliana d'Albegna".[2] Il Progetto è stato avviato dall'Insegnamento e Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana di Firenze. Dal 2009 è parte integrante del Progetto l'Associazione di Promozione Sociale no profit Etruria Nova. Dallo stesso anno è attivo sul sito nei mesi autunnali un campo internazionale di ricerca archeologica grazie al quale studenti e laureati in Archeologia ma anche semplici appassionati possono accrescere la propria esperienza nel settore vivendo un'eccezionale esperienza formativa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis historia, III,52 (testo su la.Wikisource): in eadem parte oppidorum veterum nomina retinent agri Crustuminus, Caletranus.
  2. ^ Pagina sui risultati delle ricerche condotte nel 2002-2003 sul sito dell'università di Siena.

Attualmente[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Trimani ha costruito, sulle macerie di un podere degli anni'50, una nuova casa nel corso dell'anno 2010. fine arts

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Categoria:Necropoli etrusche Categoria:Città etrusche

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Maria Regina del Mondo, chiesa parrocchiale della frazione costruita nel 1959 su progetto di Carlo Boccianti[1].
  • Cappella di Sant'Antonio abate, cappella gentilizia della fattoria di Marsiliana.
  • Fattoria di Marsiliana, antico castello del borgo vecchio restaurato alla fine del XIX secolo dai principi Corsini.
  • Castello di Stachilagi, ruderi dell'antico castello situato nelle campagne a est del borgo lungo la sponda meridionale del torrente Elsa.

Categoria:Siti archeologici della provincia di Grosseto Categoria:Frazioni di Manciano Note <References>